Dovlatov
Leningrado, novembre 1971. La
città è immersa nella nebbia. Si celebra lennesimo anniversario della
rivoluzione, ma nel paese non cè traccia di progresso politico, economico, culturale. Gli effetti di
questa stasi si ripercuotono sulla
vita del giovane scrittore Sergei. I suoi manoscritti vengono
regolarmente rifiutati dai media
ufficiali; la sua opinione su fatti e persone risulta sgradita. Tuttavia, mentre lamico Iosif Brodskij è costretto
allesilio, Sergei è deciso a restare nel suo paese cercando di condurre una vita normale con la moglie
Lena e la figlia Katya. Il suo
obiettivo è raccontare la realtà, facendosi cronista dei lavoratori ai cantieri navali o di tragici eventi come il rinvenimento dei corpi di trenta bambini uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale negli
scavi per la costruzione della metropolitana.
Per mezzo di imponenti tableaux e lunghe carrellate, il film di
Alexei German Jr rappresenta il
mondo dello scrittore ebreo-russo Sergei
Dovlatov (1941-1990), le cui opere, ironiche e brillanti, subirono il
divieto di stampa nellUnione Sovietica di Brèžnev. Da un carosello tragicomico di ribellione e
assimilazione, dolore e stanchezza, emerge il ritratto di unera di stagnazione
e dei suoi effetti devastanti.
Proiezioni:
Sabato 17 febbraio, ore 15:00, Berlinale Palast
Domenica 18 febbraio, ore 9:30, Friedrichstadt-Palast
Domenica 18 febbraio, ore 21:30, Haus der Berliner Festspiele
Domenica 18 febbraio, ore 22:30, International
Domenica 25 febbraio, ore 17:15, Friedrichstadt-Palast
Una scena di Dovlatov© SAGa
Alexei German Jr
Nato a Mosca nel 1976, studia allUniversità statale pan-russa di
cinematografia S. A. Gerasimov (VGIK). Con il suo debutto
cinematografico, Posledniy poezd (Lultimo
treno), vince il Premio Opera
Prima Luigi De Laurentiis alla
Mostra internazionale darte cinematografica di Venezia nel 2003. Anche il suo
terzo film, Paper Soldier (Soldato di carta), è stato presentato al Lido, nel 2008,
aggiudicandosi il Leone dargento per la miglior regia. Con Under Electric Clouds, in concorso alla
Berlinale nel 2015, vince un Orso dargento per il miglior contributo artistico.
Transit
Durante la seconda guerra mondiale le truppe
tedesche sono accampate fuori Parigi. Allultimo momento Georg riesce a scappare a Marsiglia. In
valigia porta il lascito di uno scrittore di nome Weidel, suicidatosi per paura delle
persecuzioni. Leredità si compone di un manoscritto, alcune lettere e un visto
da parte dellambasciata messicana. Dovendo dimostrare di avere un permesso da parte di un paese ospitante
per accedere alla città francese, Georg assume lidentità di Weidel. I suoi giorni scorrono tra i corridoi del suo modesto hotel e le sale dattesa dei
consolati, nei locali e nei bar del porto, accompagnato dal chiacchiericcio dei rifugiati che parlano tra di
loro. Ma i piani delluomo cambiano quando incontra la misteriosa Marie.
Transit è basato sul romanzo omonimo di Anna Seghers, composto durante lesilio della scrittrice. Il film è
ambientato nella Marsiglia contemporanea, dove si aggirano i personaggi del
passato. Così, i rifugiati di allora incontrano i rifugiati di oggi, la storia
incontra il presente, e tutte le storie si combinano per creare un eterno
spazio di transito.
Proiezioni:
Sabato 17 febbraio, ore 18:30, Berlinale Palast
Domenica 18 febbraio, ore 12:00, Haus der Berliner Festspiele
Domenica 18 febbraio, ore 15:00, Friedrichstadt-Palast
Mercoledì 21 febbraio, ore18:30, filmkunst 66
Domenica 25 febbraio, ore 16:45, Haus der Berliner Festspiele
Una scena di Transit © Schramm Film / Marco Krüger
Christian Petzold
Nato a Hilden (Germania) nel
1960, vive a Berlino dal 1981. Studia Letteratura tedesca e Teatro alla Freie
Universität di Berlino e poi, dal 1988 al 1994, Cinema alla Deutsche Film-und
Fernsehakademie Berlin. Durante gli studi lavora come assistente alla
regia per Harun Farocki e Hartmut Bitomsky. Nel 1995 dirige il suo primo film. Con Die innere Sicherheit (La sicurezza interna) vince il German Film Award in Gold (2000). Dopo aver presentato Gespenster e Yella in concorso alla Berlinale, vince lOrso dargento per il
miglior regista con Barbara nel 2012.
Eva
Quando, una sera, un anziano drammaturgo muore nella sua vasca da bagno, ununica persona
conosce il segreto dellesistenza del suo ultimo manoscritto: Bertrand, un
ragazzo che ha casualmente assistito alla morte delluomo. Bertrand si impossessa dellopera facendola
rappresentare a teatro sotto il
proprio nome. Lenorme successo gli dà alla testa. Ora però il mondo pretende che il presunto genio letterario replichi con un altro lavoro. Mentre tenta
invano di dar vita
a una creatura letteraria,
Bertrand incontra Eva, una prostituta
di alto bordo. I suoi dialoghi con quella donna
affascinante e misteriosa sono
linfa per la sua pièce. Ma Eva,
che non si fida di quellarrogante parvenu,
da un lato ne sfrutta la dipendenza sessuale, dallaltro si chiude nella sua
corazza. Nel frattempo Bertrand
si trova invischiato in una trappola emotiva che lo porterà alla catastrofe.
Più di cinquantanni dopo Joseph Losey, Benoit Jacquot rivisita il romanzo dello scrittore inglese James Hadley Chase per creare il
proprio adattamento cinematografico: unopera basata sui dialoghi che esplora
le profondità morali del mondo delle persone di successo.
Proiezioni:
Sabato 17 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
Domenica 18 febbraio, ore 9:30, Haus der Berliner Festspiele
Domenica 18 febbraio, ore 12:30, Friedrichstadt-Palast
Domenica 18 febbraio, ore 17:45, Friedrichstadt-Palast
Una scena di Eva© Macassar Productions - Europacorp - ARTE France Cinema - NJJ Entertainment - Scope Pictures / Guy Ferrandis
Benoit Jacquot Nato a Parigi nel 1947, avvia la sua carriera come assistente alla regia prima di debuttare come regista nel 1975 con Lassassin musicien, basato su un racconto di Dostoevskij. Lavora con star del cinema francese come Isabelle Huppert, Sandrine Kiberlain e Léa Seydoux. Si distingue anche come regista televisivo, autore di documentari e regista dopera. Nel 1996, La fille seule (La ragazza sola) è stato proiettato alla Berlinale nella sezione Panorama. Il suo dramma in costume Les adieux à la reine (Addio, mia regina) è stato in concorso a Berlino nel 2012, mentre Journal dune femme de chamber (Diario di una cameriera), adattamento del romanzo omonimo, è stato proiettato nelledizione 2015 dello stesso festival.
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