Presentato
e pluripremiato alledizione 2016 del Festival di Cannes, lultimo
film del regista, sceneggiatore e produttore Asghar Farhadi,
ambientato nella odierna Teheran come già il suo precedente Una
separazione (2013), sviluppa una riflessione intorno al rapporto
tra teatro e vita nei contorni di una vicenda drammatica densa di
suggestioni tipiche del genere thriller, oltre che di una
forte dimensione emotiva sostenuta da prove attoriali di alto
livello.
Il
film prende avvio nei luoghi più significativi della vita dei due
protagonisti, Emad (Shahab
Hosseini)
e Rana (Taraneh
Alidoosti):
le scene di un teatro di posa cittadino e la loro casa, tra le quali
si dispiega la trama su più livelli.
Una scena del film
La
giovane coppia di attori, impegnata nellallestimento di Morte
di un commesso viaggiatore di Miller, in seguito al
cedimento strutturale del proprio condominio si vede costretta a
traslocare. I due cercano subito un nuovo alloggio finché, grazie
allaiuto di un collega, Babak (Babak Karimi), trovano un
appartamento adatto alle loro esigenze. Benché laffittuario li
rassicuri che la ex inquilina presto porterà via le proprie cose, i
giorni passano e nella casa la presenza della sconosciuta sembra
permanere, per sineddoche, attraverso i propri effetti personali
stipati allinterno di una stanza chiusa a chiave.
Una
sera Rana, rientrata poco prima di Emad dopo la rappresentazione
serale della pièce, prima di farsi una doccia lascia aperta
la porta di casa convinta che a suonare il campanello sia il
compagno. Non sarà così. Una volta rincasato Emad trova le tracce
di una violenta aggressione. La moglie è stata portata in ospedale
dai vicini. Nel tumulto di sensazioni dove prevalgono la paura e la
rabbia, Emad viene a sapere che lex inquilina dellappartamento
era una prostituta nota nel quartiere. Il desiderio di verità e di
vendetta spingono il protagonista a unostinata ricerca del
misterioso aggressore, probabilmente un cliente della donna: col
passare dei giorni, mentre Rana, decisa a non denunciare laccaduto,
inizia lentamente a reagire al trauma, Emad compie la propria
indagine personale. Sarà un imprevisto a portarlo alla verità.
Una scena del film Il
film ha una struttura ben orchestrata sul piano narrativo e visivo.
Il regista smaschera la debolezza umana e lincapacità di
solidarietà reciproca, da cui non è esclusa la piccola umanità
rappresentata. Sebbene alla fine risulti chiara lidentità del
colpevole, il desiderio di vendetta del protagonista finisce per
capovolgere i rispettivi ruoli come nei migliori film hitchcockiani,
poiché in fondo tutti i personaggi devono fare i conti con la
propria coscienza.
Notevole
è lattenzione per il racconto visivo e sonoro di alcuni passaggi
chiave della storia, in grado di enfatizzare i momenti drammatici e
di maggior suspence. Emblematica lellissi riservata
allaggressione, il cui climax narrativo, evocato e ricostruito a
posteriori, è preceduto da unopposta dilatazione del tempo
nellinquadratura della porta di casa semiaperta, mentre il rumore
dei passi provenienti dalle scale crea negli spettatori un orizzonte
di attesa che fa leva sulle loro paure. Allo stesso tempo, gli eventi
che anticipano o seguono la violenza suggeriscono indizi sui quali si
costruiscono possibili deduzioni che poi si rivelano false piste.
Una scena del film Notevoli
inoltre le prove dattore, in particolare quelle dei personaggi
principali. Attori internazionalmente noti per le loro precedenti
collaborazioni con il regista iraniano. Da ricordare poi le intense
interpretazioni di Taraneh
Alidoosti e di Shahab
Hosseini, questultimo
premiato
con lOscar
come migliore
attore
protagonista.
Ma
è da
citare anche Babak Karimi interprete
e
montatore iraniano trasferitosi in Italia negli anni Settanta
dove
ha lavorato anche come docente di montaggio presso il Centro
Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Il film si è aggiudicato lOscar
per la migliore sceneggiatura.
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