Sono stati resi noti i
premi della 73ª edizione del Festival di Venezia. Le decisioni della giuria,
presieduta da Sam Mendes, sono state
in parte contestate, ma tra i pochi che hanno visto il film del filippino Lav Diaz, Ang babaeng humayo (link), affrontandone la titanica durata (duecentoventisei minuti), non c'erano dubbi sul fatto che sarebbe stato lui a conquistare il premio più ambito. Un riconoscimento che è al contempo il coronamento di una
carriera, degno approdo di una filmografia quasi ventennale che, nonostante i
numerosi riconoscimenti (a partire dal premio Orizzonti vinto alla Mostra nel
2007 per Death
in the Land of Encantos), non è mai riuscita ad emanciparsi dallambito,
ristretto, dei festival europei.
Il Gran Premio della
Giuria va a Nocturnal Animals (link) di Tom Ford, mentre il Leone dArgento per
la Miglior Regia viene assegnato ex aequo
al quasi ottantenne Andrei Konchalovsky per Paradise (link), e a sorpresa ad Amat Escalante per il controverso La región salvaje (link). Coppa Volpi per il miglior attore a Oscar Martinez per El Ciudadano Ilustre (link) di Mariano
Cohn e Gastón Duprat, mentre la migliore
interpretazione femminile è quella di Emma
Stone per il musical dapertura, La
La Land (link) di Damien Chazelle. Il
Premio per la Migliore Sceneggiatura va a Noah Oppenheim per Jackie (link) di Pablo Larraín, e
contro ogni aspettativa un premio speciale è stato assegnato anche a The Bad Batch (link) di Ana Lily Amirpour. Vince il premio Marcello Mastroianni, dedicato
ad attori e attrici emergenti, unemozionatissima Paula Beer per la sua interpretazione in Frantz (link) di François Ozon.
Parla italiano la Sezione Orizzonti, con il Premio al Miglior Film per Liberami (link) di Federica Di Giacomo; quello alla miglior regia va invece alla belga
Fien Troch per Home.
La prima valutazione da
fare è che la presenza di film “di genere”, fortemente voluta dal direttore Alberto Barbera, non sembra aver pagato.
Si veda laccoglienza tiepida, per non dire ostile, che hanno ricevuto (per
limitarsi alla selezione ufficiale) prodotti come Piuma (link) di Roan Johnson o Brimstone (link) di Martin Koolhoven. Anche il più apprezzato Arrival (link) di Denis Villeneuve
non è riuscito (sorprendentemente) a ottenere alcun riconoscimento.
La seconda riflessione riguarda
il ruolo dei “grandi nomi”, la cui presenza sul red carpet risponde, almeno a giudicare dalle premiazioni, a
criteri più di prestigio che di effettiva qualità delle opere. Tornano a casa a
mani vuote Wenders, Kusturica, il citato Villeneuve; e non
sfondano neppure Larraín, Chazelle e Ozon. Viene da chiedersi se la
presenza di “big” faccia realmente bene a una rassegna come quella lagunare, o se sia dettata esclusivamente dallo spirito di competizione con Cannes.
Un terzo punto concerne la scena sudamericana, che “tiene” rispetto
allexploit dello scorso anno, portando
a casa tre premi importanti: quello per la Miglior Interpretazione Maschile (Cohn e Duprat), quello per la Miglior Regia (Escalante) e quello per la
Sceneggiatura. Questultimo va a un Larraín “made in Usa”, e a questo
proposito sarebbe da ridefinire i confini geografici del cinema dautore
contemporaneo. In effetti, dalla selezione ufficiale della rassegna, sembra emergere il carattere sempre più fittizio di una suddivisione per nazioni. Si vedano le
“americanizzazioni” (oltre a quella, appena menzionata, di Larraín) di Amirpour
e dello stesso Escalante, messicano nato in Spagna che guarda allAmerica e al
Giappone. Si pensi, inoltre, a film “transfrontalieri” come quelli di Ozon, Konchalowski,
Wenders.
Infine
unultima occhiata alle nuove tecnologie. La nuova sala per la realtà virtuale,
inaugurata in via del tutto sperimentale, ha ottenuto un discreto successo,
proponendo estratti dal film Jesus VR. The
Story of Christ di David Hansen,
primo lungometraggio interamente girato in 360°, nonché alcuni filmati realizzati
per le Nazioni Unite, a scopi umanitari, da Gabo Arora e Chris Milk.
Non solo: per la prima volta abbiamo visto un film 3D in concorso (il pur
contestato Les beaux jours dAranjuez, link).
Commenti positivi ha ottenuto il bel rockumentary
di Andrew Dominik, One more time with feeling, sulla vita
privata e artistica del musicista Nick
Cave, anchesso girato in 3D. Si tratta di semplici mode passeggere, o davvero
la Mostra sta vivendo una fase di transizione verso territori diversi da quelli
del cinema stricto sensu? Se pensiamo
che uno degli eventi clou è stata la
presentazione di una serie televisiva, le prime due puntate di The Young Pope di Paolo Sorrentino, la domanda è dobbligo.
Questo lelenco dei premi assegnati:
Leone dOro
Ang babaeng humayo (The Woman Who Left) (link)
di Lav Diaz
Leone
dArgento - Gran Premio della Giuria
Nocturnal
Animals (link)
di Tom Ford
Leone
dArgento - Premio per la Miglior Regia
Amat Esclante per La Región Salvaje (link)
Andrei Konchalovsky per Paradise (link)
Coppa
Volpi per la Migliore Attrice
Emma Stone per La La Land (link)
di Damien Chazelle
Coppa
Volpi per il Miglior Attore
Oscar
Martinez per El Ciudadano Ilustre (link)
di Mariano Cohn e Gastón Duprat
Migliore
Sceneggiatura
Noah Oppenheim per Jackie (link)
di Pablo
Larraín
Premio
Speciale della Giuria
The Bad Batch (link)
Di Lily
Ana Amirpour
Premio
Marcello Mastroianni a un Giovane Attore o Attrice Emergente
Paula Beer per Frantz (link)
di François Ozon
Premio
Orizzonti – Miglior film
Liberami (link)
di Federica Di Giacomo
Premio
Orizzonti – Migliore regia
Home
di Fien Troch
Premio Speciale della Giuria Orizzonti
Koca
Dünya (Big Big World)
di Reha Erdem
Premio
Orizzonti – Migliore Attrice
Ruth Diaz per
Tarde para la ira
di Raúl Arévalo
Premio
Orizzonti – Migliore Attore
Nuno Lopez per São Jorge (link)
di Marco Martins
Premio
Orizzonti – Migliore Sceneggiatura
Ku
Quian (Bitter Money)
di Wang Bing
Premio
Orizzonti - Miglior Cortometraggio
La
voz perdida
di Marcelo Martinessi
Leone
del futuro – Premio Venezia Opera Prima Luigi de Laurentiis
The last of us
di Ada
Eddine Slim
Miglior Film Restaurato
Break
up – Luomo dei cinque palloni
di Marco Ferreri
Premio
Settimana della Critica
Los
Nadie
di Juan Sebastiàn Mesa
Persol tribute to Visionary Talent Award
Liev
Schrieber
Premio Jagger – LeCoultre Glory to the Filmmaker 2016
Amir Naderi
Venezia Classici
– Miglior Documentario sul Cinema
Le concours di
Claire Simon
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