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Alla prova dell'opera n. 2

di Sara Mamone
  Nocturnal Animals
Data di pubblicazione su web 07/09/2016  

Non ha il lineare rigore della sua prima prova (il sorprendente A Single man), rivelazione del talento non solo allestitorio dello stilista Tom Ford, questo Nocturnal Animals ma ne mantiene intatta l’onestà e la passione. Passione per i sentimenti, rattenuta e disciplinata dallo stile ma sempre vigile e indagata con quasi aurorale “ingenuità”. Più facile l’impresa dell’opera prima dove l’evidenza autobiografica poteva generare il rischio di una difficile replica, più insidiosa l’opera seconda, insidiosa di per sé come tutte le opere seconde, quando l’orizzonte d’attesa del pubblico si allarga e si fa più esigente. Più difficile anche per l’evidente incremento di ambizione.


Una scena del film
Una scena del film

Cinematograficamente Tom Ford non è un talento prorompente, e neppure così immaginifico come il suo mestiere primo parrebbe esigere: è piuttosto un disciplinatore di immagini, un selezionatore, cosciente dei suoi limiti e perciò, pur nell’onnipotenza della totale libertà produttiva, saggiamente appoggiato al solido tessuto drammaturgico di un romanzo di Austin Wright, Tony and Susan. Il film è un’indagine sulla durata dei sentimenti, o meglio sui sentimenti di lunga durata, quelli che dovrebbero costituire la spina dorsale di una vita, con il loro peso di responsabilità e il loro conforto di costante rassicurazione. E invece nel turbine di ambizioni superficiali, ma ostinatamente perseguite, tutto si perde e la bussola morale viene sostituita dalla permanenza di una vacuità che ha bisogno di continui stimoli.  

È quello che è accaduto a Susan, affermata mercante d’arte di New York, ricca e mondanamente ben sposata, apparentemente appagata. Fino al momento in cui, dopo una riuscita quanto disgustosa performance d’arte moderna nella sua galleria, torna a casa  e riceve un manoscritto. Si tratta di un romanzo, Animali notturni appunto, scritto da un primo marito quasi dimenticato ma che non l’ha evidentemente dimenticata e anzi con la dedica a lei testimonia di quella persistenza dei legami che lei non è stata capace di mantenere. Quasi una prova di amore ventennale, se non fosse che la lettura la piomba in una vicenda terribile e, scuotendo il suo artificioso equilibrio, la rimanda a ricordi sempre più vividi della sua storia personale, fino all’abbandono del giovane scrittore, mollato per sfiducia nelle sue qualità artistiche e per debolezza nei confronti di un entourage familiare prepotente e ambizioso. Ma lo scrittore ce l’ha fatta e ora consuma la sua vendetta, dimostrando le sue qualità proprio nel momento in cui il secondo marito mostra le sue meschinità e facendo rinascere in lei fremiti ed emozioni che lascerà svanire in un appuntamento disertato.    


Una scena del film
Una scena del film

Molto sensibile nella indagine primaria del sentimenti (e benissimo supportato dalla prova di Amy Adams) il regista si complica però le cose con un eccesso di intenzioni. La complessità dei piani narrativi non sempre è convincente né di immediata comprensione. La narrazione si svolge su tre piani: sul piano del presente, su quello memoriale e su quello della vicenda del romanzo. A complicare le cose lo stesso attore (un Jake Gyllenhaal non particolarmente convincente) occupa il ruolo del marito e del protagonista del racconto rivelando nel regista un’ambizione narrativa cui non riesce a dare pienamente forza, ancorandosi sempre più all’eleganza di uno stile di cui conferma la maestria ma perdendo per strada l’anima.




Nocturnal Animals
cast cast & credits
 
In concorso


Il regista Tom Ford

 
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