Non
ha il lineare rigore della sua prima prova (il sorprendente A Single man), rivelazione del talento
non solo allestitorio dello stilista Tom
Ford, questo Nocturnal Animals ma ne mantiene intatta
lonestà e la passione. Passione per i sentimenti, rattenuta e disciplinata
dallo stile ma sempre vigile e indagata con
quasi aurorale “ingenuità”. Più facile limpresa dellopera prima dove levidenza
autobiografica poteva generare il rischio di una difficile replica, più
insidiosa lopera seconda, insidiosa di per sé come tutte le opere seconde,
quando lorizzonte dattesa del pubblico si allarga e si fa più esigente. Più
difficile anche per levidente incremento di ambizione.
Una scena del film Cinematograficamente
Tom Ford non è un talento prorompente, e neppure così immaginifico come il suo
mestiere primo parrebbe esigere: è piuttosto un disciplinatore di immagini, un
selezionatore, cosciente dei suoi limiti e perciò, pur nellonnipotenza della
totale libertà produttiva, saggiamente appoggiato al solido tessuto
drammaturgico di un romanzo di Austin
Wright, Tony and Susan. Il film è
unindagine sulla durata dei sentimenti, o meglio sui sentimenti di lunga
durata, quelli che dovrebbero costituire la spina dorsale di una vita, con il
loro peso di responsabilità e il loro conforto di costante rassicurazione. E
invece nel turbine di ambizioni superficiali, ma ostinatamente perseguite, tutto
si perde e la bussola morale viene sostituita dalla permanenza di una vacuità
che ha bisogno di continui stimoli.
È
quello che è accaduto a Susan, affermata mercante darte di New York, ricca e
mondanamente ben sposata, apparentemente appagata. Fino al momento in cui, dopo
una riuscita quanto disgustosa performance darte moderna nella sua galleria,
torna a casa e riceve un manoscritto. Si
tratta di un romanzo, Animali notturni
appunto, scritto da un primo marito quasi dimenticato ma che non lha
evidentemente dimenticata e anzi con la dedica a lei testimonia di quella
persistenza dei legami che lei non è stata capace di mantenere. Quasi una prova
di amore ventennale, se non fosse che la lettura la piomba in una vicenda
terribile e, scuotendo il suo artificioso equilibrio, la rimanda a ricordi
sempre più vividi della sua storia personale, fino allabbandono del giovane
scrittore, mollato per sfiducia nelle sue qualità artistiche e per debolezza
nei confronti di un entourage
familiare prepotente e ambizioso. Ma lo scrittore ce lha fatta e ora consuma
la sua vendetta, dimostrando le sue qualità proprio nel momento in cui il
secondo marito mostra le sue meschinità e facendo rinascere in lei fremiti ed
emozioni che lascerà svanire in un appuntamento disertato.
Una scena del film Molto
sensibile nella indagine primaria del sentimenti (e benissimo supportato dalla
prova di Amy Adams) il regista si
complica però le cose con un eccesso di intenzioni. La complessità dei piani
narrativi non sempre è convincente né di immediata comprensione. La narrazione
si svolge su tre piani: sul piano del presente, su quello memoriale e su quello
della vicenda del romanzo. A complicare le cose lo stesso attore (un Jake Gyllenhaal non particolarmente
convincente) occupa il ruolo del marito e del protagonista del racconto
rivelando nel regista unambizione narrativa cui non riesce a dare pienamente forza,
ancorandosi sempre più alleleganza di uno stile di cui conferma la maestria ma
perdendo per strada lanima.
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Nocturnal Animals
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In concorso
Il regista Tom Ford
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