drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Piccoli indipendenti crescono

di Raffaele Pavoni
  The Light between Oceans
Data di pubblicazione su web 04/09/2016  

The Light Between Oceans porta sul grande schermo l’omonimo best-seller dell’australiana M. L. Stedman (2012). Protagonista è Tom Sherbourne (Michael Fassbender), taciturno veterano della Prima guerra mondiale il quale, di ritorno dal conflitto, decide di candidarsi a guardiano del faro sulla remota isola di Janus, spartiacque tra gli oceani Pacifico e Indiano, al largo delle coste neozelandesi. In una delle rare pause dal suo monotono lavoro sbarca sulla cittadina di Partageause. Qui conosce Isabel Graysmark (Alicia Vikander) che si innamora di lui al punto di seguirlo sull’isola. La felicità della coppia viene spezzata da due aborti spontanei della ragazza. Un giorno sulle coste di Janus approda una barca alla deriva con a bordo una neonata e un uomo morto. Interpretandolo come un segno del destino, i due decidono di prendersi cura della piccola, nascondendo l’accaduto. Il nuovo quadro familiare entrerà in crisi quando essi scopriranno che la piccola è la figlia di Hannah Roennfeldt (Rachel Weisz), ricca discendente di una potente famiglia locale, che farà di tutto per riaverla. 


Una scena del film
Una scena del film

The Light Between Oceans si presenta come il più convenzionale dei melò hollywoodiani, anche se alla vicenda strappalacrime, narrata con un registro patetico, non sempre corrisponde un adeguato livello di pathos. Non è difficile immedesimarsi nei drammi di Isabel e Hannah, madri straziate dalla perdita della loro figlia, così come in quello di Tom, padre amorevole pronto a sacrificarsi per la famiglia. Alla base del successo del romanzo ci sono temi universali come il lutto per la perdita dei figli, la disgregazione del nucleo familiare, la volontà e l’impossibilità di recuperare un amore originario. Un amore incontaminato al pari dell’ambientazione in cui si sviluppa: la deserta e selvaggia isola di Janus, sorta di topico giardino dell’Eden in cui i tre protagonisti, una volta catapultati nel mondo civilizzato, cercano invano (metaforicamente e non) di ritornare.


Una scena del film
Una scena del film

The Light Between Oceans potrebbe essere il film della consacrazione per Derek Cianfrance, quarantaduenne cineasta del Colorado, alla sua quarta prova dietro alla macchina da presa. Se il suo nome rimarrà scolpito nella “Hall of Fame” ce lo dirà il tempo e, soprattutto, il botteghino; certo è che fa impressione constatare come sia proprio lui, a sei anni di distanza da quel Blue Valentine (2010) che lo aveva imposto come uno dei nomi più interessanti del cinema indipendente americano, a portare in Laguna quella che è forse la più tradizionale delle pellicole viste finora. Questo paradosso, solo apparente, si inserisce in un fenomeno più ampio: quello di una schiera di registi e attori fino a qualche anno fa considerati “indipendenti” oggi sempre più integrata in un’industria hollywoodiana che, per superare la crisi di pubblico giovanile, guarda con interesse a festival come il Sundance o il Telluride. 


Una scena del film
Una scena del film

Impossibile capire un film come questo senza contestualizzarlo nel percorso di crescita di un movimento artistico che ha privilegiato un approccio sentimentale e sincero al cinema, mettendo in mostra senza autocensure le proprie gioie e le proprie paure e che poi ha iniziato ad avere cast di primo livello, soggetti di sicuro successo, ma spesso anche ambizioni sproporzionate e ansie da prestazione. In questo senso The Light Bewteen Oceans può essere assimilato a Equals (link) (2015) di Drake Doremus, presentato alla Mostra l’anno passato, e porta alle estreme conseguenze quanto già emerso in The Place Beyond The Pines (2012). La spregiudicata forza di Cianfrance consiste, come per Doremus, nel non porre limiti al sentimentalismo, nel far uso di retorica mélo senza temere la leziosità. Si pensi all’onnipresenza della musica sinfonica, alle dissolvenze incrociate, alla fotografia desaturata; ma anche, sul piano drammaturgico, alla descrizione di relazioni affettive complesse in cui si intrecciano destini e drammi individuali. The Light Between Oceans è un film in cerca di lacrime facili, ma chi decide quali lacrime siano facili e quali no?

Tuttavia il gioco funziona solo a patto che l’autore metta a nudo sé stesso, senza il filtro dei costumi d’epoca, della guerra, di un esotismo da cartolina. Inserita nella New York contemporanea, la medesima storia avrebbe forse acquisito un’aura di sincerità che qui manca. Sembra che Cianfrance si sforzi di render suo un materiale che non gli appartiene. Una scelta con cui ogni indipendente di talento, prima o poi, deve fare i conti.




The Light between Oceans
cast cast & credits
 

La locandina del film
La locandina



 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013