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ST/LL
La danse des amants


di Mariagiovanna Grifi
  ST/LL
Data di pubblicazione su web 29/06/2016  

ST/LL

Shiro Takatani è considerato uno dei video-artisti più visionari del panorama mondiale. Così descrive nel programma di sala il suo lavoro andato in scena al Teatro Politeama: «Come Spinoza lucidava una lente per vedere meglio il mondo, così oggi le nuove tecnologie ci permettono di catturare ogni più breve momento e di osservare ogni più piccolo dettaglio». Lo spettacolo si pone l’obiettivo di rompere la «pigrizia dell’occhio» attraverso stimoli visivi che sfalsano la percezione del pubblico in sala; protagonista della scena, quindi, è «la sorpresa dello sguardo» provocata dalle gigantesche proiezioni video che in qualche modo alterano la realtà.


Un momento dello spettacolo ©
Un momento dello spettacolo 
© Yoshikazu Ionoue

In scena una lunga tavola apparecchiata, oggetti immobili ripresi da una telecamera che ripropone su uno schermo-specchio ogni singolo elemento, procedendo da una estremità all’altra della stessa tavola. Il tempo è scandito in modo ossessivo, mentre rumori delicati e ripetuti accompagnano i gesti stereotipati degli artisti sul palco (Yuko Hirai, Mayu Tsuruta, Misako Yabuuchi, Olivier Balzarini). Ben presto il grande schermo proietta i loro corpi in movimento come in un triplice gioco di specchi dove anche l’acqua, che copre tutto il palcoscenico e bagna i piedi dei danzatori, recita la sua parte in un panta rei eracliteo. Improvvisamente la percezione visiva muta, ogni cosa o persona appaiono sospese in aria, in un tempo che non è più e non è ancora. 

Con questo spettacolo Takatani indaga le possibili declinazioni del concetto espresso dal termine inglese still (silenzioso, immobile, ancóra), dando origine a un poema visivo in cui l’immobilità e la leggerezza sono sovrane. Lo zoom della telecamera mette in evidenza ogni particolare del quadro scenico, ma al movimento lento dei corpi intrappolati in spazi circoscritti si alternano rumori forti e stridenti, a cui segue, ogni volta, il suono pacato e armonioso dell’acqua che scorre. 

Una sorta di riscoperta dell’essenza della natura e della sua dimensione spazio-temporale fa da contraltare alle ombre proiettate sul telo in fondo alla scena, immagini replicate e danzanti degli interpreti sul palco, sintesi di realtà, immaginazione e art media.


La danse des amants

La sera del solstizio d’estate tutti gli abitanti di Mirnastorno, paesino di provincia di cui non c’è traccia sulle carte geografiche, si riuniscono per la grande festa. È l’unico momento dell’anno in cui tutto è concesso, in cui la quotidianità dei giorni sempre uguali viene interrotta dall’euforia dei giovani che, finalmente, possono lasciarsi andare alle danze e ai corteggiamenti.


Un momento dello spettacolo ©
Un momento dello spettacolo 
© Salvatore Pastore

«L’amore in tutte le sue forme, diviene catalizzatore del bene così come del male» – afferma la regista Sara Sole Notarbartolo – perché sotto le sembianze dell’amore tutte le emozioni e i sentimenti possono essere finalmente espressi. Ma l’atmosfera è tesa. Esistono rancori segreti, pensieri repressi, verità mai svelate ma che tutti sanno. È la regola dei piccoli paesi: tenere la bocca chiusa e sperare che gli equilibri, seppur precari, non si spezzino. Il ritorno improvviso di Amilcare sembra rompere questo stato di pace apparente. Rita, la moglie, rimasta per lungo tempo sola, si è consolata con Tony. Gli animi si scaldano in una escalation di esasperazione collettiva, la festa si trasforma in un’occasione unica e irripetibile per poter dare sfogo all’insoddisfazione di ognuno e svelare che tutte le coppie, in fondo, vivono rapporti consumati dal tempo e dalla noia, in un’angosciante abitudine.

 

Un momento dello spettacolo ©
Un momento dello spettacolo 
© Salvatore Pastore

Lo spettacolo di Notarbartolo, in scena nella suggestiva cornice della Villa Pignatelli, è frutto di un lavoro di improvvisazione attoriale. Esso appare ancora incompleto. Il testo non presenta una drammaturgia consistente, né una costruzione accurata dei personaggi; il pubblico entra solo per brevi istanti nelle loro vite, ne assaggia il dolore, ne percepisce la frustrazione, comprende l’inutile disperato tentativo di cambiamento. La separazione della quarta parete, seppur in un luogo aperto come la villa, rimane costante, tanto che l’idea di richiamare gli spettatori a ballare, mangiare e bere alla fine della rappresentazione, come in un continuum di festa-spettacolo, risulta forzata.



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cast cast & credits
 
La danse des amants
cast cast & credits
 



 
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