Assistere a un festival delletichetta Ecm è unesperienza musicale unica. Per tanti motivi: innanzitutto
per la qualità degli esecutori, condizione essenziale per entrare nel catalogo
del marchio. Poi per la curiosità di ascoltare la resa dal vivo di un suono che
su disco è sempre molto accurato. Infine per la voglia di vedere quanto
interesse avrebbe avuto un pubblico di una città di medie dimensioni quale è
Friburgo in Bresgovia, nel sud della Germania, in una rassegna di questo
genere. È capitato che il modernissimo Forum di Merzhausen, piccolo comune confinante con Friburgo, fosse
sempre pieno per i cinque concerti proposti, oltre che in occasione dellincontro
con Manfred Eicher. Sempre presente
durante la rassegna per essere vicino agli artisti che incidono per la sua
etichetta (che ha sede a Monaco di Baviera) Eicher ha fatto ascoltare in
anteprima alcuni brani di album in uscita oltre a raccontare per una buona ora il
suo metodo di lavoro, incalzato dalle domande di un pubblico preparato. Linaugurazione è stata affidata al
pianista svizzero Nik Bärtsch al suo quartetto Mobile, con il quale
Bärtsch ha appena inciso Continuum.
In questi caso il titolo è assolutamente in linea con il contenuto. Il lavoro
dei musicisti infatti si svolge senza sosta trattando varie cellule sonore
ripetute più volte: una prassi minimalista che però rientra in un ambito jazz.
Per valorizzare queste frasi, Bärtsch impone uno stile percussivo che non
riguarda solo i due percussionisti (Kaspar
Rats e Nicolas Stocker), ma
anche lo stesso pianoforte e i clarinetti basso e contrabbasso di Sha.
Nik Bärtsch's Mobile Sempre nel segno del jazz è stato il secondo
appuntamento con il trio di Marcin
Wasilewski, che è giunto sulla scia dellalbum Spark of
life. Walilewski è un pianista classico nellimpostazione,
con una grande vocazione alla melodia ma anche al ritmo. Un groove molto
marcato che trasmette ai musicisti che lavorano con lui: il contrabbassista e
in alcuni casi arrangiatore Slawomir
Kurkiewicz e il batterista Mical
Miskiewicz. Insieme a loro come ospite il sassofonista tenore svedese Joackim Milder, in un fortunato
incontro tra le due rive del Baltico. La formazione ha affrontato con sicurezza
i brani dellalbum, con Walileswki impegnato in un virtuosismo pieno di
inventiva a partire dalla traccia del titolo
posta in apertura. Meno di due ore dopo è stata la volta delle
sonorità totalmente differenti della chitarra classica. Ma lungherese Zsófia Boros ha sfoderato unarte sopraffina
unita a personalità. Lo ha fatto grazie a una tecnica impeccabile e a una
lettura delle pagine iberiche e latino americane (che formano gran parte del
repertorio per chitarra) sfrondata da ogni elemento popolaresco e da forzature
dinamiche. Leo Brouwer, Egberto Gismonti,
Francisco
Calleja, Vicente Amigo, inclusi con
altri autori nel progetto En otra parte,
si sono mostrati come autentici autori classici.
Zsófia Boros Domenica mattina è stata la volta dellunica
presenza italiana, quella del Duo Gazzana (Natascia
al violino e Raffaella al
pianoforte). Il repertorio scelto era
ispirato alla danza, un termine che comunque evoca la
leggerezza. Ma il duo ha presentato brani di grande impegno tecnico, tanto che
ogni dubbio su uneventuale facilità nellapproccio è stato subito fugato. Il
programma classico in bilico tra XIX e XXI secolo ha compreso alcuni dei pezzi
incisi nei loro due album per letichetta tedesca. A Bartók e Schnittke (laffascinante
Suite im alten Stil) si sono affiancati autori come Debussy e Sibelius,
oltre a Kreisler e Paganini che hanno dedicato molta
letteratura al violino. Questultimo, affidato a Natascia Gazzana, ha mostrato
grande fluidità nel fraseggio e una cantabilità elegante. Il pianoforte di Raffaella Gazzana
si è mosso molto bene nelle parti contrappuntistiche e nel dialogo con il
violino.
Duo Gazzana Il gran finale è stato affidato a un altro duo,
formato dalla violoncellista Anja
Lechner e
dal pianista Franēois
Couturier. Un
incontro fortunato che ha dato vita a uno degli album più noti tra quelli del
catalogo recente del marchio, Moderato cantabile. I percorsi
che hanno avvicinato i due musicisti a questo progetto sono differenti. La
Lechner è una musicista classica con un forte interesse per limprovvisazione e
Couturier è un musicista jazz che viaggia sempre più al di fuori di questi
confini. Il repertorio di Moderato
cantabile ha dei punti in comune con il lavoro che Anja Lechner aveva
svolto sulla musica dellarmeno Georges Ivanovič
Gurdjieff nel precedente Chants, Hymns and Dances (con Vassilis Tsabropoulos), mentre
Couturier ha una lunga esperienza sulle composizioni dello spagnolo Federico Mompou. In più ci sono le composizioni dello
stesso Couturier a completare unofferta musicale raffinata e di grande
fascino. Lesecuzione dal vivo ha mostrato inoltre la grande comunicativa dei
due solisti, la cui eccellenza è nota da anni.
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