Nellimmediato
secondo dopoguerra un novantatreenne Sherlock Holmes deve fare i conti con le
amnesie senili che lo stanno portando alla perdita dellautosufficienza fisica
e mentale. Luomo si è ritirato in un villaggio del Sussex dove può dedicarsi
allapicoltura in compagnia della governante e del figlio di lei, appassionato
alle sue vicende investigative. Rientrato dal Giappone segnato dai
bombardamenti di Hiroshima, lattenzione di Holmes viene catturata da un libro
sulle sue avventure scritto dallamico ed ex collaboratore John Watson. Il
memoriale descrive un caso avvenuto trentanni prima quando linvestigatore fu
assunto da un tizio per seguire le tracce della moglie che, in seguito alla
perdita dei figli, aveva iniziato a comportarsi in modo strano. Lex detective
non riconosce il finale della storia raccontata da Watson e cerca di scriverne
una sua versione frugando tra i ricordi appannati, ricollegando a quel caso
controverso la sua decisione di abbandonare per sempre lattività
investigativa.
La
creatura di Arthur Conan Doyle ha
avuto, nel corso del tempo, parecchie riscritture. La sua popolarità non accenna
a diminuire a oltre centanni dalla sua apparizione. Questa inedita versione
anziana del celebre detective prende le mosse dal romanzo A Slight Trick of the Mind di Mitch
Cullin (2005). La BBC films, produttrice anche della fortunata serie Sherlock con Benedict Cumberbatch e Martin
Freeman, ne affida la direzione a un regista di esperienza come Bill Condon e sceglie per il ruolo del
protagonista il veterano Ian McKellen,
di formazione shakespeariana.
Una scena del film
Più
che la corretta e accademica regia di Condon, al limite del formalismo, il film
ha tra i suoi punti di forza la sceneggiatura di Jeffrey Hatcher dotata di una struttura a incastri che non scivola
mai nellartificiosità gratuita. A livello temporale la pellicola intreccia tre
linee dazione: le vicende del caso irrisolto, datate 1917; il presente (1947)
con la narrazione di Holmes vecchio e malato; e il viaggio nel Giappone
devastato dalla guerra, risalente a pochi mesi prima. Sul piano della memoria i
fatti raccontati appaiono incompleti come le tessere di un puzzle, a causa delle
frequenti amnesie del protagonista. Condon riprende lidea di Memento di Christopher Nolan (2000), il cui intreccio era filtrato dal punto
di vista del protagonista.
I
personaggi di contorno sono sviluppati con la giusta introspezione grazie anche
alle notevoli interpretazioni di Laura
Linney, nella parte della signora Munro, e del giovane Milo Parker. Anche la caratterizzazione di luoghi e ambienti,
valorizzati dalla musica epica di Carter
Burwell, si inserisce senza sbavature negli incastri del racconto in cui i
dettagli di oggetti e situazioni sono disseminati con perfetta logica, come nei
romanzi di Doyle.
Una scena del film
Mr. Holmes affronta il rapporto
tra mito e realtà, tra memoria e immaginazione. Il film di Condon si inserisce
nel ricco filone di avventure “apocrife” dellinvestigatore ambientate nella
Storia (si pensi al riferimento a Hiroshima). Esemplare del corto circuito tra
fantasia e Storia è la sequenza del vecchio Sherlock che entra di nascosto in
un cinema dove proiettano un adattamento di una delle sue avventure. In questo
gioco meta-letterario Condon va ancora più a fondo demolendo il mito del
detective alle prese con le amnesie provocate dalla malattia. Minato nellintelletto
e privato della facoltà della deduzione, per ricostruire il passato a Holmes
non resta che abbandonarsi alle suggestioni dellimmaginazione: uno sbocco
necessario per trovare il senso di una vita trascorsa
nella solitudine della razionalità.