Nella penombra di un appartamento, grigio e antiquato nellarredo, emergono le figure infreddolite di un uomo e una donna, inzuppati dalla pioggia battente. Sullo schermo posto sul fondale appare la scritta: Enigma (niente significa mai una cosa sola). È il titolo del dramma in sedici segmenti scritto da Stefano Massini e rappresentato con successo in prima esecuzione presso il Teatro Civico di Schio.
Lo spettacolo, interpretato in modo esemplare da Ottavia Piccolo, nel ruolo di Ingrid Winz, e da Silvano Piccardi, in quello di Jakob Hilder, è diretto dallo stesso Piccardi, attentissimo nel valorizzare landamento ambiguo del testo e nel sottolineare lincidenza dei discorsi e dei pensieri che rimandano al prima e al dopo della storia. Le scene sono di Pierluigi Piantanida, le luci di Marco Messeri, le musiche originali di Mario Arcari, la produzione è di Arca Azzurra Teatro e di Ottavia Piccolo. Lambientazione è collocata nella Berlino post-unificazione, dove lo sgretolarsi del muro non ha cancellato le tracce dellopprimente condizione subita dagli abitanti della ex-DDR.
Un momento dello spettacolo © Luigi De Frenza
Fin dalle dichiarazioni dintenti enunciate dai protagonisti, la rappresentazione si presenta come una partita a due nel corso della quale lunica certezza è il sapere che “almeno uno dei due personaggi sta mentendo”. Come può dirsi normalità lesistenza di chi saccorge che lunificazione ha portato alla luce lesasperazione della diversità; ora niente è più uguale a niente, e nessuno è uguale a nessuno. Ma leco della vita precedente testimonia quanto sia opprimente la memoria di una follia durata decenni, uninsania che pretendeva di omologare i diversi, di controllarli e di renderli tutti “uguali”.
Allapparenza Ingrid e Jacob appaiono due estranei che si sono incontrati a causa di un malaugurato incidente in cui lautomobile di lui ha travolto la bicicletta di lei. Scena dopo scena, invece, si accentua latmosfera di dubbio, soprattutto sullattendibilità del loro passato. Entrambi falsificano la loro identità e, mentre descrivono vite immaginarie, si studiano e si sfidano. Landamento del dialogo è sviluppato dai bravi interpreti, insuperabili nel controllo dellespressività, alla stregua di unindagine impietosa sulle contraddizioni del dichiararsi normali; ben presto si sgretola lalone di anonimato che contrassegna la situazione iniziale, evidenziando un legame crudele e invadente che li collega a un diffuso sistema di controllo in vigore nella Germania dellEst.
Un momento dello spettacolo
© Luigi De Frenza
Le menzogne si sbriciolano pezzo dopo pezzo, come è accaduto al muro, eppure le rivelazioni contenute in dossier segreti e nelle annotazioni inquisitorie non bastano a lasciar emergere la verità: lenigma più incisivo riguarda una sorta dinversione di ruolo tra persecutore e perseguitato. Le trame del passato confermano la certezza che la storia è incisa nella carne degli esseri umani, è segnata dalla sofferenza e dalla omologazione entro lo schema di una assurda normalità.
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