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The Walk

di Nicola Stefani
  The Walk
Data di pubblicazione su web 30/10/2015  

Nel 1974 il funambolo francese Philippe Petit riuscì a percorrere più volte la distanza tra le Torri Gemelle del World Trade Center in bilico su un cavo metallico teso tra i due edifici. Quella vicenda era già stata portata al cinema dal documentario Man on Wire (2008) di James Marsh, vincitore del premio Oscar. Ora Robert Zemeckis la ripropone, ricostruendo la camminata senza l’aiuto di materiale di repertorio, utilizzando una tecnologia digitale d’avanguardia.

Il film ripercorre gli esordi artistici del protagonista, dall’attrazione per il mondo del circo all’annuncio della costruzione dei due edifici speculari destinati a sovrastare lo skyline di Manhattan. Interpretato da Joseph Gordon-Levitt, Petit con lo sguardo in macchina, in piedi sulla statua della Libertà, introduce lo spettatore nella vicenda. Attraverso una voce over ridondante esalta le sue imprese − talvolta illegali come la traversata sul filo di Nôtre Dame −, che giustifica in un elogio dell’individualismo. I primi due terzi del film consistono nella preparazione della sfida, con una progressione drammatica quasi assente, cadenzata dai classici slogans del successo americano: I have a dream e Never give up.

Una scena del film
Una scena del film

Dopo la prima parte parigina, l’azione si sposta a New York. Qui il film cambia registro, virando nei toni del caper movie. La ricostruzione degli anni Settanta nella Grande Mela è ben dettagliata, dai costumi alle scenografie, e va menzionata la splendida ricostruzione del cantiere delle Torri. La realizzazione della coppia di edifici è esaltata da Zemeckis in un inno alla sfida innovativa e impossibile, speculare a quella di Petit. Attraverso una serie di simboli la forza propulsiva americana viene contrapposta dal regista a quella distruttiva dei terroristi dell’11 settembre.

Se la parte francese del film si adagia su alcune delle più scontate citazioni cinematografiche sul circo, con Chaplin e Fellini omaggiati a profusione, l’ultima sezione si avvicina al senso di vertigine de La donna che visse due volte di Hitchcock (1958). Con l’aiuto del 3D e di effetti speciali raffinatissimi e quasi impercettibili (opera di Andy Antoine), Zemeckis crea una infallibile macchina di suspense, che si vale di carrellate e di spostamenti vertiginosi della cinepresa.

Una scena del film
Una scena del film

La precedente narrazione, al limite della agiografia, cede il passo a una tensione palpabile che rende credibile l’azione totalmente ricostruita in studio. In questa parte le invenzioni registiche si sprecano. Alcune sequenze sono le più surreali viste al cinema negli ultimi tempi: l’alba di New York con la nebbia, la luce mattutina che impregna lo schermo di un’atmosfera “sospesa”. L’illustrazione dei fatti realmente accaduti viene trasfigurata nei modi incredibili e stupefacenti della sfida ad alta quota. Petit affronta la sua camminata prendendosi gioco dei poliziotti corsi nel frattempo a impedire il folle gesto. Il funambolo riesce a canzonare le forze dell’ordine percorrendo più volte la fune, sedendosi e sdraiandosi su di essa.

Il film raggiunge esiti performativi mirabili. Philippe Petit, vestito di scuro, si staglia nel vuoto nei piani totali, adagiandosi nello spessore dell’aria che sembra inglobarlo. I meriti sono da attribuire anche alla splendida fotografia di Dariusz Wolski, dai toni luminosi, e alle musiche atmosferiche di Alan Silvestri.

Zemeckis, autore di successi commerciali come la trilogia di Ritorno al futuro (1985-1990) e Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988), confeziona un’opera del tutto personale, destinata a non incontrare il favore del grande pubblico, ma che segna tuttavia un significativo passo in avanti nel campo dell’innovazione e dello sperimentalismo. Il comparto attoriale purtroppo non riesce ad aderire all’altissimo livello di quello tecnico-registico, compreso Gordon-Levitt, incapace di esprimere tutta l’ambiguità del personaggio, puntando su un istrionismo recitativo energico ma privo di ombre.   



The Walk
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La locandina del film
La locandina del film



 
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