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Echi fassbinderiani arrivano “da lontano”

di Luigi Nepi
  Ti guardo
Data di pubblicazione su web 22/01/2016  

Strano concorso quello dell'ultima 72ª Mostra del Cinema di Venezia: pochi grandi maestri (di scarso richiamo presso il grande pubblico tranne, forse, Bellocchio), una musicista videoartista (Laurie Anderson), molti, forse troppi, italiani e molte opere prime o seconde. Tra queste, grazie anche allo spostamento di meridiana tra l’oriente di Müller e l’America Latina di Barbera, ha trovato posto il primo lungometraggio di Lorenzo Vigas, misconosciuto documentarista venezuelano che probabilmente in altre edizioni più “ricche” sarebbe stato dirottato nella sezione Orizzonti; per fortuna non è stato così perché Desde allá (che in italiano significa “da lontano”) è senza dubbio una delle (poche) piacevoli sorprese della Mostra.

Una scena del film.
Una scena del film

È la storia di Armando Marcano, un odontotecnico ultracinquantenne di Caracas anaffettivo, incapace di relazionarsi e di “toccare” gli altri, che adesca ragazzi di strada per il solo gusto di guardarli mentre si masturba. Armando è anche ossessionato dalla figura del padre, un uomo di potere che spesso pedina senza farsi vedere. Qualcosa cambia quando il protagonista incontra Elder, ragazzo difficile dal quale viene malmenato e derubato. Questo contatto fisico violento fa scattare nell’odontotecnico una strana e “fredda” ossessione che lo spinge a ricercare il giovane. Da parte sua Elder, sentendosi “amato” per la prima volta, inizia a provare un forte affetto e un’ambigua attrazione verso Armando, al punto da volerne risolvere, a suo modo, i tormenti.

Alla vitalità dell’ottimo esordiente Luis Silva (Elder) si contrappone la maschera impassibile del grande Alfredo Castro (volto imprescindibile del nuovo cinema cileno di Pablo Larrain), perfetta per un film in cui tutto procede anche grazie a ogni piccolo mutamento di espressione e di postura del suo protagonista. L’attore riesce a congelare sulla propria faccia sentimenti come l’odio, il desiderio, la passione e l’amore.

Desde allá racconta una storia difficile che sarebbe piaciuta a Fassbinder, al cui cinema Vigas non sembra estraneo, richiamandone, in alcuni momenti, sia la fotografia che la messinscena. Lo stesso Vigas, però, nel voler caratterizzare stilisticamente la sua opera, eccede nel proporre, già dall’inizio del film, un insistito rifiuto della profondità di campo, optando per l’uso fin troppo rigoroso di una focale fissa, molto ravvicinata e stretta sui suoi personaggi. In questo modo finisce per indugiare su immagini sfocate quando il soggetto esce dall’inquadratura. Sebbene sia chiaro l’intento registico di voler staccare i suoi personaggi dal loro contesto, quasi affrancandoli dalla violenta realtà di Caracas, in modo da potenziare la valenza metaforica delle loro dinamiche relazionali, queste frequenti sfocature non rendono un buon servizio al film, perché finiscono per essere percepite come un semplice e reiterato esercizio di stile che, in fondo, tende a sottolineare sempre il solito concetto. Ciò nonostante la storia di Armando ed Elder non può fare a meno di parlarci anche del Venezuela di oggi, delle sue dinamiche e delle sue forti differenze sociali, della violenza fatta e subita come unica affermazione della propria identità, anche all’interno della famiglia, che diventa trasversalmente il luogo prediletto di brutali tensioni e insopprimibili rancori. 

Una scena del film.
Una scena del film

La macchina da presa di Vigas, che spesso pedina i suoi personaggi come in un film dei Dardenne, è capace di condurci all’interno di due vite a loro modo estreme, in cui l’imprevedibile freddezza del rispettabile professionista risulta alla fine più pericolosa dell’esplosiva emotività del ragazzo di vita e dove tutto culmina in un’improvvisa accelerazione finale, nella quale l’immagine torna ad aprirsi nella sua giusta profondità e a esaltare quelle affascinanti dinamiche tra campo e fuoricampo che, in fondo, segnano la differenza tra il cinema e il grande cinema.



Ti guardo (Desde allá)
cast cast & credits
 



La locandina del film.
La locandina del film




 
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