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L'effervescente fantasma di Lucia Poli

di Eloisa Pierucci
  Il fantasma di Canterville secondo la signora Umney
Data di pubblicazione su web 01/05/2015  

Il fantasma di Canterville è stato oggetto di numerosi adattamenti teatrali. Quello proposto dal Teatro di Rifredi – con il testo di Ugo Chiti, tratto dal celebre racconto di Oscar Wilde – vede impegnata come regista e interprete principale una versatile ed effervescente Lucia Poli.

In questa versione, infatti, la narrazione è affidata in buona parte alla signora Umney – figura secondaria nell’opera dello scrittore irlandese –, governante dell’antico castello dei Canterville e testimone dell’incontro-scontro tra l’efficiente pragmatismo degli Otis, i nuovi inquilini americani, e la realtà “altra”, irrazionale e immaginifica, incarnata dal vecchio fantasma Sir Simon.

L’attrice, nei panni austeri dell’anziana domestica, racconta in prima persona, con ironia e leggerezza, i tentativi compiuti vanamente dal fantasma per spaventare gli impassibili coniugi statunitensi e i loro altrettanto poco impressionabili figli: il primogenito Washington, i pestiferi gemelli “Stelle e Strisce” e la dolce Virginia, personaggio chiave della bizzarra vicenda.

L’azione procede spedita, in un impianto scenico quasi del tutto scarno, tra flashbacks, voci fuori campo, video-proiezioni, canzoni e dialoghi interpretati da Simone Faucci e Carlo Zanotti. I due bravi e divertenti attori, con l’aiuto di pochi accessori e costumi, danno vita a svariati personaggi, talvolta prestando loro voce e corpo (irresistibilmente comica la loro caratterizzazione dei signori Otis), talvolta spostando e animando dei manichini.


Lucia Poli di scena a Rifredi (foto di Barbara Paveri)

La commistione di diversi linguaggi enfatizza lo stile brillante e umoristico del testo di Chiti, fedele all’originale wildiano, cui aggiunge solo qualche tocco di macabro ma sempre spiritoso sadismo (come i progetti vendicativi della governante ai danni dei terribili gemelli) e qualche ironico doppio senso a sfondo sessuale, creando così un efficace contrasto con il moralismo della società vittoriana e con il puritanesimo americano (l’uno e l’altro ben presenti nell’opera di Wilde).

Lo spettacolo si presta a molteplici livelli di lettura: da quello giocoso a quello profondo e meditativo, capace di stimolare una riflessione – mai accigliata, ma non per questo meno pungente – sulle contraddizioni della società industrializzata, tanto ottusamente orgogliosa delle proprie conquiste da non lasciare ormai più spazio al fantastico, al meraviglioso, a tutto ciò che va oltre il tangibile.

Ma il merito principale della piena riuscita di questo allestimento va al talento camaleontico di Lucia Poli, capace di incarnare non soltanto la spiritosa e spaurita signora Umney, ma anche lo stesso Sir Simon: i due personaggi talvolta sono protagonisti di serrati duetti, dove il virtuosismo e il trasformismo vocale dell’interprete hanno modo di emergere al massimo grado. L’attrice passa con repentina naturalezza dalle tonalità gravi e graffianti del fantasma a quelle più morbide e supplichevoli della governante; sul finale, poi, riuscirà a tratteggiare anche un terzo personaggio, l’innocente e coraggiosa Virginia.

Il fantasma di Canterville secondo la signora Umney è la dimostrazione di come si possa fare teatro, pur senza mezzi eccezionali, con idee registiche semplici e intelligenti, con un uso efficace dei diversi linguaggi scenici e soprattutto mettendo al centro gli attori e le loro innumerevoli risorse.



Il fantasma di Canterville secondo la signora Umney
cast cast & credits
 


Foto di Barbara Paveri.
Foto di Barbara Paveri







































Foto di Barbara Paveri.
Foto di Barbara Paveri

 
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