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Il Cinema Ritrovato, XXVIII edizione. Bologna 28 giugno-05 luglio 2014

di Diego Battistini
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Data di pubblicazione su web 01/07/2014  

Arrivata alla XXVIII edizione, la manifestazione Il Cinema ritrovato (Bologna, 28 - 4 luglio), si preannuncia come sempre ricca di eventi e decisamente promettente. Preceduta da tre giorni d’incontri e proiezioni dedicati alla figura di Charlie Chaplin, il Festival, curato da Peter Von Bagh in collaborazione con la Cineteca di Bologna, propone agli amanti del cinema il consueto viaggio lungo la storia della settima arte, dai primi film muti agli anni ’70. Le opere proiettate saranno in totale 360 e saranno suddivise in sedici sezioni che accontenteranno ogni tipologia di cinefilo: l’amante dei grandi classici e il cultore del film di genere, nonché l’appassionato avventuriero attratto da cinematografie e autori sconosciuti.

Se la sezione Ritrovati e restaurati propone - come di consuetudine - i migliori film restaurati nell’ultimo anno, dal Gabinetto del dottor Caligari (Das cabinet des Dr. Caligari, Robert Wiene, 1920) fino alla presentazione del restauro della «Trilogia del dollaro» di Sergio Leone (anche se inspiegabilmente sarà proiettato solo Per un pugno di dollari, 1964), le altre rassegne si focalizzano maggiormente su diversi aspetti: tematici, estetici, temporali o geografici.

 

Nel segno della continuità rispetto allo scorso anno è la rassegna Cento anni fa, dedicata, l’anno passato ai film prodotti nel 1913, mentre quest’anno avrà come protagonista il 1914. Tra i numerosi titoli che verranno presentati è doveroso menzionare il film pacifista - siamo ormai prossimi alla Prima Guerra Mondiale - Maudite soit la guerre (Vervloekt zij den oorlog, Alfred Machin, 1913), che sarà presentato il 29 giugno in Piazza Maggiore e il famoso serial cinematografico di produzione francese Fantômas. Il Giappone parla! I film della Shochibu (una delle più famose case di produzione giapponese) è il terzo capitolo di una rassegna promossa dal Festival fin dal 2012 e della quale ogni anno sono stati presentati nuovi film e registi. Quest’anno gli occhi (e le orecchie) saranno puntati su due maestri del cinema orientale: Yasujiro Ozu e Kenji Mizoguchi.

 

Per quanto concerne invece il focus sulle cinematografie, quest’anno protagoniste sono quella indiana e quella polacca. Anni cinquanta, l’età dell’oro. Classici indiani da salvare, a cura di Shivendra Singh Dungarpur (fondatore della Film Heritage Foundation), accompagnerà lo spettatore alla scoperta di una delle cinematografie più importanti del mondo, soffermandosi su un periodo piuttosto delicato, ovvero gli anni ’50, che segnano i primi passi verso la formazione di uno Stato indipendente indiano dopo la fine del Colonialismo britannico. Il cinema polacco sarà invece protagonista della sezione La Nouvelle Vague polacca e il cinemascope, dedicato alla produzione di film tra gli anni ’50 e ’60, stagione nella quale fu grande protagonista uno dei più famosi registi polacchi, Andrzej Wajda, del quale verranno proiettati due film:  Popioly (Ceneri, 1964) e Samson (1961).

 

Sei sono invece i registi ai quali è dedicata una rassegna: l’hollywoodiano William Wellman, l’italiano Riccardo Freda, il tedesco Werner Hochbaum (1899 - 1947), il francese Germain Dulac e il Dr. Portegg. Maestro del cinema americano, benché passato presto in secondo piano, offuscato dal fulgido splendore dei vari John Ford, Micheal Curtiz, Franck Capra (solo per citare i principali), Wellman è ancora oggi ritenuto un abile mestierante o poco più. La retrospettiva William Wellman, tra muto e sonoro propone una panoramica (selezionata) del cinema del regista dagli anni ’20 fino alla metà degli anni ’50. Tra le pellicole proiettate anche il musical È nata una stella (A star is born, 1937). Regista di genere come Wellman e, come il regista americano, caduto un po’ nell’oblio è Riccardo Freda, omaggiato dalla manifestazione bolognese attraverso una personale dal titolo Riccardo Freda: un maestro del cinema popolare. Figura misteriosa e pressoché sconosciuta è invece quella di Werner Hochbaum (Werner Hochbaum: un uomo diviso), e ciò fa di tale rassegna una delle più interessanti del programma. Germaine Dulac: un cinema di sensazioni volge lo sguardo verso una delle esponenti di spicco dell’avanguardia cinematografica francese. Oltre ai suoi film di finzione, tra cui La princesse Mandade (1924), a cui sarà dedicato un evento speciale, con proiezione della pellicola effettuato tramite una lanterna a carbone, saranno proiettati anche diversi cortometraggi muti musicali e cinegiornali diretti dalla regista. Ultimo regista a essere omaggiato - per la prima volta in una manifestazione internazionle - è il Dr. Portegg, pseudonimo sotto il quale si celavano Rosa Porten (attrice) e il marito Franz Eckstein. Parallelamente alla sezione dedicata a Hochbaum, anche in questo caso vi è la volontà, da parte dei curatori, di portare alla luce l’arte di un “regista” autore di film muti, molti  dei quali purtroppo ritenuti scomparsi.

 

James Dean è invece l’unico attore a poter vantare - almeno quest’anno - una personale. Saranno proiettati infatti tutti e tre i suoi film: Gioventù bruciata (Rebel without a cause, Nicholas Ray, 1955) - che aprirà Il Cinema ritrovato sabato 28 in Piazza Maggiore -, La valle dell’Eden (East of Eden, Elia Kazan, 1955) e Il Gigante (The Giant, George Stevens, 1956).

 

Il cinema in guerra contro Hitler propone una serie di film incentrati sulla propaganda anti nazista, prodotti in Inghilterra, Russia e Francia tra la metà degli anni ’30 e quella degli anni ’40. Curioso è invece il caso del film inedito di Pabst L’ultimo atto (Der Letzte Akt, 1955), pellicola di produzione austriaca che, a distanza di soli dieci anni dalla caduta del Nazismo torna a riflettere su quel periodo storico.

 

Rimanendo in ambito austriaco, quest’anno Il cinema ritrovato omaggia una delle istituzioni più importanti per quanto riguarda la cultura cinematografica: L’Österreichisches Filmmuseum di Vienna. L’evento, volto a celebrare i 50 anni dell’istituzione e promosso dal Forum Austriaco di Cultura, presenterà oltre al capolavoro muto La vedova allegra (The Merry Widow, Erich Von Stroheim, 1925), la “proiezione performanceMonument Film (2012) di Peter Kubelka.

 

Vedute dell’Impero Ottomano 1896 - 1914 presenta invece materiale filmico, proveniente da diversi archivi europei, girato nei territori dell’Impero Ottomano. Saranno proiettati diversi cortometraggi documentari, ma anche opere di fiction, e la rassegna sarà coadiuvata da un work-shop che si terrà l’1 e il 2 luglio.

 

Per concludere facciamo un breve cenno alle ultime due rassegne, dedicate rispettivamente al documentario e ai corti prodotti in Italia dal 1952 al 1968. La sezione dei documentari si presenta interessante, benché un po’ sacrificata, e propone anche un documentario prodotto negli anni ’70 sulla figura di Henri Langlois, Langlois (Elia Hershon, Roberto Guerra, 1970), importante direttore della Cinémathèque Française. La retrospettiva dedicata invece ai corti prodotti in Italia sembra, all’apparenza meno coinvolgente, forse anche perché i corti proposti (spesso estrapolati da film a episodi) non sono certo degli inediti, a cominciare dal celebre Toby Dammit di Federico Fellini, episodio del film Tre passi nel delirio (Roger Vadim, Loius Malle, Federico Fellini, 1968).

 

Per maggiori informazioni sul programma della manifestazione si consiglia di consultare il programma sul sito internet della Cineteca di Bologna:

 

http://www.cinetecadibologna.it/cinemaritrovato2014.

 

 

 

Il Cinema Ritrovato XXVIII edizione
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