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I premi. Considerazioni finali.

di Sara Mamone
  Berlinale 2014 - I vincitori
Data di pubblicazione su web 16/02/2014  

 

Non è stata una Berlinale travolgente questa sessantaquattresima edizione, per lo meno nella sezione maggiore, quella dei film in concorso: più ondivaga che eclettica non ha presentato grandi rivelazioni né quella solida tendenziosità che ne fa da sempre il punto di riferimento per le cinematografie emergenti. I premi, al contrario, testimoniano di una definita linea di tendenza che guarda ai nuovi mercati commerciali dell’estremo oriente, sia pure con qualche aggiustamento di stilistica raffinatezza. È proprio questo il caso evidente del cinese Black coal, thin ice, premiato con l’Orso d’oro, degno e raffinato film che si inserisce con una certa abile convenzionalità nell’ omaggio che la cinematografia cinese sta apprestando in questi tempi nei confronti del cinema classico occidentale. Da aggiungere poi la vera pioggia di premi collaterali (miglior attore, migliore attrice, miglior contributo artistico, tutti concentrati nella produzioni del far east). Un colpo al cerchio un colpo alla botte. Secondo premio, quello della giuria, va invece all’americano The Grand Budapest Hotel, di Wes Anderson, ironico omaggio del “nuovo mondo” ai riti e ai miti del vecchio continente. Quasi un premio di consolazione a quello che a nostro avviso (ma anche delle compatte valutazioni dei critici) è stato di gran lunga il film più originale e compiuto dell’intera rassegna, Boyhood di Richard Linklater. Come sempre assai discreta nei palmarès la presenza dei film del paese ospitante (peraltro quest’anno ben rappresentato) ricordato soltanto per la miglior sceneggiatura di Kreuzveg mentre forse è stata un po’ ingiustamente dimenticata la presenza di Zwischen Welten (Inbetween World), di Feo Aladag in cui la regista giornalista declina con mano leggera il dramma individuale di un soldato tedesco delle forze “di pace” in Afghanistan. Sorprendente, quasi provocatorio, ma alla fine divertente il premio all’ottimo lavoro di Alain Resnais novantaduenne premiato con l’Orso d’argento per il film che apre nuove prospettive. Sipario. Ma da domani siamo certi che l’intero staff sarà già al lavoro per il futuro.

 

 

I vincitori della 64esima edizione della Berlinale:

 

Orso d’Oro per miglior film:

 

Bai Ri Yan Huo (Black Coal, Thin Ice) di Diao Yinan

 


Diao Yinan

 

Orso d’argento - Gran premio della giuria:

 

The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson

 


Dieter Kosslick e Greta Gerwig
 

Orso d’argento - Premio Alfred Bauer per un film che apre nuove prospettive:

 

Aimer, boire et chanter (Life of Riley) di Alain Resnais


 


André Dussolier e Jean-Louis Livi ritirano il premio per Alain Resnais

 

Orso d’argento per il miglior regista:

 

Richard Linklater per Boyhood

 


Richard Linklater

 

Orso d’argento per la migliore attrice:

 

Haru Kuroki in Chiisai Ouchi (The Little House) di Yoji Yamada

 


Haru Kuroki
 
 

Orso d’argento per il migliore attore:

 

Liao Fan in Bai Ri Yan Huo (Black Coal, Thin Ice) di Diao Yinan

 


Liao Fan

 

Orso d’argento per la migliore sceneggiatura:

 

Dietrich Brüggemann e Anna Brüggemann per Kreuzweg (Stations of the Cross) di Dietrich Brüggemann

 


Dietrich Brüggemann e Anna Brüggemann

 

Orso d’argento per il miglior contributo artistico:

 

Zeng Jian per la fotografia di Tui Na (Blind Massage) di Lou Ye

 


Zhang Le e Lou Ye ritirano il premio per Zeng Jian

 

Orso d’oro per il miglior cortometraggio:

 

Tant qu’il nous reste des fusils à pompe (As long as shotguns remain) di Caroline Poggi and Jonathan Vinel

 


Jonathan Vinel e Caroline Poggi

 

Orso d’argento per il miglior cortometraggio:

 

LABORAT di  Guillaume Cailleau

 


Guillaume Cailleau

Miglior opera prima:

 

Güeros di Alonso Ruizpalacios (sezione Panorama)

 


Ramiro Ruiz e Alonso Ruizpalacios

 

Berlinale Camera:

 

Karl Baumgartner

 


Karl Baumgartner

 

Orso d’oro alla carriera:

 

Ken Loach


 


Dieter Kosslick e Ken Loach

 


 




Per tutte le foto:© Berlinale 2014. I fotografi ufficiali della sezione Competition sono: Ali Ghandtschi, Richard Hübner, Andreas Teich, Alexander Janetzko e Sandra Weller. Per l’elenco completo si rimanda qui alla pagina dedicata nel sito del Festival.

 

 

 

Rimandiamo qui al sito della Berlinale per il video della cerimonia di premiazione.

 
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