drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Gialappa's ultima dea

di Roberto Fedi
  Mai dire domenica
Data di pubblicazione su web 10/10/2002  
Resistono da anni. Cominciarono alla radio, e poi passarono alla Tv con il calcio e altre amenità. Ormai 'classici' alcuni espedienti per concretizzare visivamente l'assurdo televisivo: fra tutti, le interviste celebri, con la trascrizione sullo schermo delle risposte, così sgrammaticate e surreali da essere involontariamente degne di Totò e Peppino. Così lanciarono Giovanni Trapattoni, che se fosse bravo come commissario tecnico della Nazionale così come lo era (involontariamente) come comico oggi saremmo campioni del mondo.

Hanno lanciato o valorizzato comici che dopo, da soli, si sono afflosciati tristemente (due casi per tutti: Albanese e Paolantoni), così come accadeva a Renzo Arbore. Resuscitarono anche Claudio Lippi, che è tutto dire. 'Lanciarono' Aldo Giovanni e Giacomo, poi bravi anche da soli. Rivalutarono Teo Teocoli, strepitoso in alcune caratterizzazioni (il giornalista napoletano Caccamo), da cui iniziò una seconda giovinezza, meglio della prima. Ogni anno fingono di essere sul punto di venire licenziati per le loro - esibite, più che altro - posizioni politiche, e invece ovviamente sono sempre lì, dove si trovano benissimo. Mentre su Canale 5 impazzava Il grande fratello, gli affiancarono una trasmissione (Mai dire GF) che era pura genialità: prendendo brani reali della trasmissione, li commentavano, con effetti di comicità e straniamento da antologia della Tv. Hanno, come tutti i grandi della Tv, la capacità di rinnovarsi nella continuità: quest'anno, sempre su Italia1 in Mai dire domenica, come l'anno scorso hanno messo in primo piano nelle vesti di presentatore il Mago Forest, inconsistente da solo e invece perfetto in quella posizione, e lo stesso dicasi per Fabio De Luigi, che regolarmente sparisce finita la serie e riappare, bravissimo, nella serie successiva (strepitoso il suo Medioman dell'anno scorso e di quest'anno, parodia di Superman da antologia - anche questa).

Si tratta ovviamente di Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo Taranto, ovvero la Gialappa's Band. Che ha avuto il notevole merito di montare trasmissioni mai banali, anzi eccellenti, senza mai apparire in video. Capirono, anni fa, appunto commentando spiritosamente le partite di calcio, che ciò che si vede sullo schermo (sia ripreso dal vero che costruito in studio) è quasi sempre strepitosamente in bilico fra la serietà e il comico: basta spingerlo da una parte o dall'altra. Loro, lo spingono dalla parte del grottesco, commentando, sottolineando, ridendo, prendendo il giro chi calcia un pallone sbilenco come chi finge di presentare una trasmissione 'seria' , e in realtà sgangherata (le 'letterine' sono qui le 'letteronze', tanto per dire). Così la trasmissione si svolge su due piani: uno visibile, sullo schermo, e uno invisibile, il commento spesso cattivo o almeno irrispettoso dei tre in cabina di regia: da questo incontro-scontro nasce la comicità, spesso irresistibile (qualcosa del genere faceva Arbore con Benigni nelle domeniche di vent'anni fa, dove il secondo fingeva di fare il critico cinematografico, e Arbore lo incalzava fuori campo).

Speriamo che durino. Di fronte a comici ingessati e conformisti come quasi tutti quelli della Tv, e a trasmissioni che sono di un comico involontario che fa impressione, la Gialappa's rimane forse l'ultima speranza della televisione. Non della Tv, vogliamo dire: ma proprio dell'apparecchio televisivo, che ogni volta che viene acceso rischia di essere buttato per la rabbia giù dalla finestra. Almeno il nostro.



Mai dire domenica 2

cast cast & credits
 
 

 




la Gialappa's band
La Gialappa's band: Carlo Taranto, Marco Santin e Giorgio Gherarducci




 

mago forest
Michele Foresta (Mago Forest)






 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013