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Concerti di Richard Hawley e Ray Davies

di Michele Manzotti
  Concerti di Richard Hawley e Ray Davies
Data di pubblicazione su web 15/10/2012  

Richard Hawley, Brixton Academy

Una cosa è certa, Richard Hawley ringrazia ogni giorno la sorte che gli ha permesso di fare il musicista. Perché uno che viene da Sheffield rischiava di avere un destino segnato, come quello del padre: quello di lavorare nella acciaierie andate poi in crisi negli anni del governo di Margaret Thatcher. Invece Hawley è non solo stato a fianco di Jarvis Cocker nell’esperienza Pulp, ma è un cantante-chitarrista di immenso talento tanto da essere richiesto da nomi come Arctic Monkeys, Elbow e Lisa Marie Presley. Soprattutto è bello sentirlo come protagonista della sua musica. Uno stile che rimanda alla lezione di Roy Orbison, e che al tempo stesso è moderno e attuale. La data alla Brixton Academy di Londra era l’ultima dal tour organizzato per l’uscita del nuovo album Standing At The Sky’s Edge. Un disco che al primo ascolto e che per la metà iniziale si mostra duro nella sua scelta psichedelica, ma che si scioglie a poco a poco e che trova dal vivo la sua apoteosi. Il concerto è stato aperto dal set della cantautrice irlandese e performer raffinata Lisa Hannigan, Poi è arrivato Hawley e la sua formazione di professionisti ad altissimo livello tra cui spiccava il batterista Dean Morrison e l’atmosfera si è fatta magica. Perché il tocco sulla chitarra e la voce baritonale del protagonista hanno toccato delle vette impensabili grazie alla riunione di talenti sul palco. Ed ecco le canzoni dell’album nominato per i Mercury Prize 2012 a partire dalla stessa Standing At The Sky’s Edge a Seek It. Non sono mancate Hotel Room, e l’affascinante The Ocean posta a chiudere il concerto.  

Ray Davies, Royal Albert Hall

Ad agosto aveva cantato il pezzo che è considerato il suo inno durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi. E’ poi tornato a esibirsi nella sua città interpretando lo stesso brano, Waterloo Sunset, insieme a un ospite d’onore quale Paul Weller. Ma ricordare l’esibizione di Ray Davies alla Royal Albert Hall per questo episodio, comunque gradito e applauditissimo, sarebbe riduttivo. Perché il concerto dell’ex leader dei Kinks, uno dei grandi esponenti del beat e dell’intera musica popolare inglese tanto da avere il titolo di Sir, ha avuto il sapore di una festa annunciata. La serata è stata quasi interamente dedicato alle canzoni della formazione che fondò nel 1963 e che si è sciolta nel 1996. Oltre ai classici, alcuni dei quali già citati, Davies ha interpretato alcune perle come Oklahoma Usa, Misfits, Muswell Hillbilly dove la vocazione alla melodia e alla canzone più intimista esce in modo autorevole. Una caratteristica evidenziata anche in Days, momento indimenticabile del concerto. Ma è soprattutto l’energia sul palco di questo musicista nato nel 1944 che sembra inesauribile e si concretizza nei brani più rock come ’Til the End of the Day, Lola, All Day and All of the Night e You Really Got Me, inserita nel finale con tutto il pubblico in piedi a cantare e ballare. Aristocratico e rivoluzionario al tempo stesso, Sir Ray Davies sa mettere d’accordo tradizionalisti e punk nel nome della buona musica. Forse è questo a mantenerlo sempre giovane nello spirito, come si conviene ai grandi del Rock’n’Roll.



Concerti di Richard Hawley e Ray Davies


cast cast & credits

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