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Se il Bianconiglio può manovrare
il tempo


di Gabriella Gori
  Alice’s Adventures in Wonderland
Data di pubblicazione su web 28/05/2012  

 

Alice’s adventures in wonderland di Christopher Wheeldon è un delizioso balletto di tradizione che, pur nel rispetto della divisione in tre atti con azioni pantomimiche, pas de deux, variazioni singole e di gruppo, si caratterizza per la modernità degli effetti speciali, l’allusività della dimensione intercoreografica, l’appropriata scelta del linguaggio e dello stile neoclassico. Il tutto intriso di suggestivo lirismo che risente della riuscita regia coreutica, della consona partitura di Joby Talbo e dell’eccellente resa dei formidabili danzatori del Royal Ballet e dell’ottima Orchestra della Royal Opera Hause diretta da Barry Wordsworth.

 

Una piacevolissima sorpresa nata dalla mente di Wheeldon che sa coinvolgere e appagare lo spettatore, anche quello più smaliziato, con un’opera godibilissima, fresca, leggera che risveglia il “fanciullino” pascoliano di ognuno di noi e lo proietta in un mondo fantastico in cui l’immaginazione galoppa e regala momenti di grande poesia e ilarità.


Un momento del balletto
Un momento dello spettacolo

Ideato nel 2011 per il Royal Ballet e ripreso quest’anno come cadeau pasquale nella stagione coreutica della Royal Opera House, Alice’s adventures in wonderland è ispirato all’omonimo racconto per ragazzi che lo scrittore inglese Lewis Carroll pubblicò nel 1865 e a Through the Looking-glass, una continuazione delle avventure di Alice scritta dall’autore nel 1871. Un duplice riferimento letterario di cui Wheeldon si serve per creare la sua versione, una sorta di storia parallela, in cui le avventure di Alice nel paese delle meraviglie non sono altro che un sogno che consente alla ragazza, figlia del decano della Chiesa di Cristo, Henry Liddell, di ricongiungersi al giardiniere Jack. Il garbato giovane allontanato dalla burbera madre della ragazza e ritrovato alla fine quando, con un salto vertiginoso, si passa dal 1862 ai giorni nostri e i due innamorati sono di nuovo uniti e fotografati da Carroll nei panni di un turista di passaggio. Quello stesso Carroll che all’inizio, ospite di casa Liddell, aveva regalato ad Alice e alle sue due sorelle il magico libro di avventure e dato il via ai sogni della fanciulla.

 

Una scelta registica “a cornice” che assicura da un lato la coerenza del balletto sul piano drammaturgico puntando sulla delicata storia d’amore di Alice e Jack e, dall’altro, lascia campo libero alla miriade di avventure. Avventure ravvivate dalla presenza degli stessi interpreti, anche in ruoli diversi, che facilitano la comprensione dell’intreccio.

 

Un plot che funziona e attesta la genialità di Wheeldon nel predisporre e realizzare un balletto narrativo moderno, collocandosi sulla scia della grande tradizione britannica rappresentata da maestri come Asthon e MacMillan, senza dimenticare l’imperitura lezione di Balanchine, Fokine e Petipa. Imprescindibili punti di riferimento di un giovane artista che affianca alla capacità coreografica un’indubbia capacità autoriale. Doti riconosciute ormai a livello internazionale, premiate con il Choreography Award, il Dance Magazine Award e confermate dalle prestigiose committenze di blasonati organici come il  San Francisco Ballet, il Bolshoi, il Royal Danish Ballet e lo stesso Royal Ballet.


Un momento dell'azione
Sarah Lamb nel ruolo di Alice

Alice nel paese delle meraviglie si apre in medias res con i preparativi per un party nel giardino della casa del decano Liddell e della moglie, la bisbetica Madre di Alice, tutta indaffarata a dare ordini alla servitù e alle tre figlie mentre arrivano Lewis Carroll e il giardiniere Jack. Dopo un passo a due tra Alice e Jack e il dono da parte di lui di una rosa rossa, il ragazzo viene accusato dalla Madre di aver rubato una torta e allontanato. Alice è disperata e l’arrivo degli ospiti orientali aumenta il suo cruccio fino a quando Carroll non la distrae con giochi di prestigio e, mostrando la coda bianca da Coniglio, la fa entrare in una grande borsa insieme a lui.

 

Da lì con delle video proiezioni Alice si ritrova in un tunnel e arrivata davanti a delle porte – le porte grandi e piccole della fantasia – farà il suo ingresso nel mondo dei sogni guidata dal Coniglio Bianco-Carroll che tesse le fila delle mirabolanti avventure, arricchite dalle fantasmagoriche scene e dai variopinti costumi di Bob Crowley e Nicholas Wright.

 

Un mondo popolato da strani personaggi a cominciare da quelli della foresta tropicale, arricchito di scene surreali come quella delle salcicce nell’enorme cucina della Duchessa en travesti, a cui fa da eco quella del Gatto del Cheshire mosso da invisibili servi di scena. Un numero assai suggestivo a cui fa seguito quello elettrizzante del Cappellaio Matto che balla il tip tap in un teatrino di cartapesta e coinvolge Alice in un pezzo ‘alla Broadway’ e la sequenza esotica dell’enorme fungo con tanto di odalische e Rajah.

 

Un susseguirsi di quadri a cui si aggiunge il classico ballo animato da coppie che danzano insieme ad Alice e Jack, la divertente scenetta del giardino della Regina di Cuori, seguita dall’arrivo delle ragazze pellicano, la rocambolesca costruzione delle carte da gioco e del Processo a Jack-Fante di Cuori, fino all’epilogo corale che riunisce tutti i personaggi e prepara il ritorno alla realtà. Il castello di carte crolla, la Regina di Cuori viene sconfitta e Alice si ritrova nel tunnel per ripercorrere a ritroso il viaggio dell’andata in un provvidenziale ritorno al futuro. La macchina del tempo di Wheeldon l’ha catapultata nel solito giardino di casa Liddell ma ai giorni nostri e questa volta accanto a lei c’è Jack, mentre il turista-Carroll scatta loro una foto e si immerge nella lettura del libro magico.


I danzatori del Royal Ballet
I danzatori del Royal Ballet

Sarah Lamb e Steven McRae sono perfetti nel dare vita ad Alice e Jack-Fante di Cuori e dimostrano rara sensibilità interpretativa nei pas de deux della loro storia sentimentale, nelle singole variazioni e in quelle corali di sapore balanchiniano. A loro si affiancano con pari risultato Ricardo Cervera, un eccellente Lewis Carroll-Coniglio Bianco, Alexander Campbell, un formidabile Cappellaio Matto e danzatore di claquette, Eric Underwood un carismatico Rajah, Gary Avis, una spassosa Duchessa, Leanne Cope e Beatriz Stix-Brunell, incantevoli  sorelle di Alice, e tutta la compagnia. Ma una menzione particolare spetta a Itziar Mendizabal nel duplice ruolo di Madre e Regina di Cuori. Una ballerina che coniuga bravura tecnica a incredibile vis comica tanto nelle vesti della madre e quanto nella plateale parodia dell’Adagio della Rosa della Bella Addormenta nel Bosco di Petipa. Un’esilarante ripresa antifrastica in cui la Regina di Cuori, accompagnata da quattro maldestri Valletti, tenta inutilmente di eseguire i difficili equilibri in attitude e finisce a gambe all’aria.

 

Un’irriverente “licenza poetica” a cui si somma nella scena del processo al Fante-Jack un “grand numéro” alla maniera di Fokine che ricorda la Danza Infernale dell’ Uccello di Fuoco e sottolinea la dimensione intercoreografica di questa Alice’s adventures in wonderland di Christopher Wheeldon. Una fiaba moderna particolarmente  apprezzata dal pubblico con applausi calorosi e convinti.

  

Alice’s Adventures in Wonderland
cast cast & credits
 





 
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