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Cominciamo bene (una volta tanto) 

di Roberto Fedi
  Toni Garrani e Elsa Di Gati
Data di pubblicazione su web 25/01/2003  
C'è un programmino su Raitre, la mattina abbastanza presto, che secondo noi va segnalato. Non che sia niente di eccezionale: lo studio è poco più che virtuale (in pratica, è costruito al computer per gli sfondi e tutto il resto), si parla sottovoce, non ci sono ballerine, insomma sembra fatto in casa. Lo presenta Pino Strabioli, che sembra un po' virtuale anche lui e ha garbo e intelligenza senza strafare. Inoltre, è solo l'anticipazione di un altro programma, non banale nemmeno quello, che è condotto da Toni Garrani e (da un po') da Elsa Di Gati: che sono due persone intelligenti, spiritose senza essere invadenti, ironiche quanto basta. Insomma, nel complesso qualche ora da non buttare quasi mai, un segmento strano nel panorama mattiniero della Rai che prevede, su Raiuno e Due, quasi solo banalità dopolavoristiche (ci scusiamo con i dopolavori: è solo un modo di dire) e giochini da fiera di paese (ci scusiamo con le fiere di paese): Aspettando Cominciamo bene e Cominciamo bene.

Mercoledì 22 gennaio, con Pino Strabioli, a un certo punto si è presentata un'attrice teatrale, non notissima al grande pubblico televisivo - come suol dirsi: e si capirà subito perché. Si chiama Sandra Collodel, ed era lì per parlare, fra le altre cose, di una commedia attualmente in cartellone al Quirino di Roma: Non ti conosco più di Aldo De Benedetti, prodotta dal Teatro Stabile dell'Abruzzo per la regia di Gigi Proietti.

Vabbè, si dirà: la solita pubblicità a spese della Rai. Infatti, è anche questo. Ma una volta tanto non si tratta di uno che scrive un libro che non comprerebbe nessuno e lo pubblicizza in Rai, per incassare diritti d'autore; o di un cantante che ti rintrona con il suo cd che lo renderà molto più ricco. Qui, in fondo, la Rai svolge il suo dovere di informare, anche su eventi che chiamiamo culturali per intenderci, e che magari qualche volta lo sono davvero. E quindi ci sta bene anche la pubblicità
Ma lo Strabioli e la Collodel hanno parlato, amabilmente, anche d'altro: e non con le solite domande del tipo "chi è l'attore che preferisci", o "per che squadra sei" (anzi: "tieni", come ormai si dice in tutt'Italia). Niente di eccezionale, per carità: ma due parole civili, fra persone civili, senza strafare. La Collodel era anche vestita sobriamente, cosa in Tv quasi miracolosa.

A un certo punto la domanda è stata relativa alle sue partecipazioni in spettacoli televisivi, rarissime. E la Collodel, sorridendo, ha detto che non ha niente contro la Tv, ma che in certe trasmissioni, dove pure è stata invitata, non ci andrebbe. "Quali?". Per esempio, ha risposto, in quella notturna di Gigi Marzullo: perché parlare di sé e della propria vita privata in pubblico? Beh, siamo rimasti sorpresi, come se avessimo sentito recitare Shakespeare da Biscardi.

E quindi abbiamo ascoltato con più attenzione. "E poi?". Ancora sorridendo, quasi con imbarazzo, la Collodel ha detto che una volta che l'avevano invitata a una trasmissione della domenica pomeriggio (non ha detto quale: ma tanto sono tutte uguali, nel peggio) aveva accettato, quasi per obbligo professionale: ma che, arrivata vicino al momento di entrare in scena, era scappata. "E perché?". Beh, ha osservato sempre con timidezza e nessuna ironia, le era sembrato di avvertire un senso di degrado, e non lo poteva sopportare. Così se ne era andata. Così, aggiungiamo noi, non è nota al 'grande pubblico televisivo', insomma alla 'gggente'.
Ha detto proprio così: "degrado". Noi non siamo stati al Quirino, a vedere Non ti conosco più. Ma, se verrà da queste parti, ci andremo: un applauso a scena aperta a Sandra Collodel per averci fatto cominciare bene una giornata glielo dobbiamo.


cominciamo bene

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l'attrice Sandra Collodel
 
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