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Silvia Azzoni, Étoiles e Solisti dell’Hamburg Ballet

di Gabriella Gori
  Silvia Azzoni, Étoiles e Solisti dell’Hamburg Ballet
Data di pubblicazione su web 19/03/2012  

Lo spettacolo presentato al Teatro dei Rinnovati di Siena da Silvia Azzoni, le Étoiles e i Solisti dell’Hamburg Ballet di John Neumeier è un Gala che ha il sapore di un recital per la cura del dettaglio, la scelta degli estratti coreutici, il numero dei danzatori e soprattutto la presenza di Silvia. Premio Benois de la Danse nel 2008, prima ballerina del Balletto di Amburgo e interprete prediletta di Neumeier, l’Azzoni dà prova in  questo applaudito debutto senese della sua caratura di artista e dimostra di saper costruire una programma che rende omaggio a Neumeier ma non dimentica il tocco accademico e apre le porte al piacevole riverbero della coreografia contemporanea.

Atout di un recital di alto livello che si avvale di tre formidabili étoiles, Alexandre Riabko, il marito di Silvia, Otto Bubenicek, Ivan Urban, di due promettenti solisti, Lucia Solari e Alexandr Trusch, e del guest Fernando Magadan, solista del Nederland Dans Theater, invitato a far parte dello spettacolo. Tutti coprotagonisti e nessun comprimario di una serata che resta impressa per la bravura dei tersicorei e la bellezza del palinsesto  in cui spiccano le diverse anime del direttore del Balletto di Amburgo.

 


 



 

 

Il drammaturgo di danza con estratti da Nijinsky, da La dame aux camélias, da La Sirenetta, il coreografo ‘leggero’ con Bernstein Dances e Opus 100, for Maurice, l’autore neoclassico con il passo a due dalla III^ Sinfonia di Mahler.    

Tre volti di un Maestro che Silvia ed i suoi colleghi celebrano proponendo alcuni fra i suoi più significativi lavori, considerati ormai dei classici della letteratura ballettistica del Novecento. E se è vero – come diceva Calvino – che un classico è un’opera “che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”, anche nel nostro caso, per le emozioni e suggestioni che le creazioni di Neumeier continuano a trasmettere, vale questo asserto.

Silvia e Alexandre, forgiati dalla scuola neumeieriana, sono artisti straordinari e, al di là dell’indubbia e scontata preparazione tecnica, passano con disinvoltura dalla dimensione tragica e patetica del pas de deux ‘in nero’ de La dame aux camelias sulla Sonata in si minore di Chopin, a quella fiabesca e irreale del passo a due da La sirenetta su musica di Lera Auerback, a quella spiritosa e divertente di Bernstein Dances (Little bit in love, Wrong note rag, Lonely town), a quella pura e lirica del duo What Love Tells Me sulla III^ Sinfonia di Mahler.

Quattro momenti di grande danza e di grande coreografia che colpiscono per la facilità  con cui lo strumento corpo sopperisce all’afasia della danza servendosi di un vocabolario di passi raffinatissimi ‘piegati’ ad esprimere quello che le parole non dicono e a cui fa eco l’emozionante “Schiavo d’oro”.

 


 



 

 

Una ‘variazione’ da Sheherazade tratta dal ‘meta-balletto’ Nijinsky coreografato da Neumeier su musica di Rimsky-Korsakov e presentato da uno strepitoso Otto Bubenicek che impersona Nijinsky e lo Schiavo, il suo alter-ego, e balla davanti alla presenza muta di Diaghilev, Ivan Urban, e di Silvia Azzoni, la moglie Romola. Un ‘soliloquio’ di forte impatto che vede confrontarsi a distanza Urban e  Bubenicek, chiamati poi a duettare in Opus 100, for Maurice. Un sentito omaggio di Neumeier a Béjart su Old friends e Bridge over troubled water di Simon & Garfunkel e un piacevolissimo tuffo nelle atmosfere anni Settanta.   

Atmosfere distanti da quella di Rouse, un intenso solo contemporaneo di e con Fernando Magadan, su un medley arricchito da pagine di Scarlatti, e di Draw Onward, una coreografia di Paul Lightfoot e Sol Leon su musica di Aaron Jay Kernis e John Adams, sempre con il bravo Magadan. Un ballerino di indubbio carisma a suo agio in un fraseggio contemporaneo ricco di qualità. Qualità che si ripresenta anche Just like that di Yaroslav Ivanenko su Danze Slave di Antonin Dvořák con i più che preparati Lucia Solari e Alexandr Trusch. Giovani ma già pronti a spiccare il volo a giudicare dall’esecuzione di questo duetto accademico e dal passo a due dal II atto di Giselle in cui lei fa rivivere lo stile aerienne e lui l’envol de l’âme del capolavoro del balletto romantico.  



Silvia Azzoni, Étoiles e Solisti dell’Hamburg Ballet
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