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Tutti dicono nostalgia

di Elisa Uffreduzzi
  Midnight in Paris
Data di pubblicazione su web 06/12/2011  

Parigi come una mannequin: così ce la mostra Woody Allen, aprendo il film con una raccolta fotografica della Ville Lumière. La città che conosciamo dalle brochure delle agenzie di viaggi, scorre davanti ai nostri occhi in una lunga successione di inquadrature fisse, che funge da prologo. Poi sopraggiunge la voce off dei protagonisti mentre ancora scorrono i titoli di testa, costringendo quindi il pubblico in sala a fare bene attenzione alla conversazione apparentemente insulsa dei due giovani turisti americani.

Gil (Owen Wilson) è un ex sceneggiatore hollywoodiano di successo che ha lasciato il remunerativo impiego presso gli Studios per diventare uno scrittore di romanzi, già in crisi d’ispirazione. Fantastica sull’ipotesi di trasferirsi a Parigi quando interviene lei (Rachel McAdams alias Inez) – superficiale figlia dell’upper class americana – a ricondurre tutto a una prospettiva ben più prosaica e concreta. Ride beffarda delle sue chimeriche visioni della Parigi degli anni Venti, pianificando per loro una villa a Malibù. È d’accordo con il pedante amico di famiglia Paul (Michael Sheen), quando chiosa sarcastico che ogni generazione ha riconosciuto l’età dell’oro in un’epoca precedente, disconoscendo la propria. La morale della favola sta già in questo breve scorcio del film. Perché in fin dei conti quella ordita da Woody Allen è proprio una favola, in cui il protagonista, come una novella Cenerentola, tutte le notti si allontana dalla stanza dell’hotel per vivere il suo sogno piombando nella Parigi artistica degli anni Venti. Conosce Scott e Zelda Fitzgerald, Ernest Hemingway, T.S. Eliot, Cole Porter... e persino Gertrude Stein (Kathy Bates) che gli corregge le bozze del romanzo. Si confronta con i suoi miti letterari e s’innamora di Adriana (Marion Cotillard), che a sua volta mitizza la Belle Époque. Allen dunque riflette con leggerezza sulla nostra incapacità di affrontare il presente, che nasconde paura e senso di inadeguatezza.

 


 



 

 

Pregevole il lieve mutamento della fotografia nel passaggio dalle inquadrature dell’oggi a quelle ambientate in epoche passate (anni Venti, fine Ottocento e un rapido flash sul Rinascimento): Darius Khondji evita un banale effetto seppia restituendo una texture retró garbata e discreta.

Zeppo di cliché consapevoli e parodiati (dagli atteggiamenti tipici del turista americano in vacanza a quelli dell’intellettualismo piccolo-borghese), il film mette in scena paradossi temporali a catena, strappando così un sorriso allo stesso pubblico mediamente colto che vuole mettere alla berlina. L’umorismo si riverbera sulla stilizzazione dei personaggi: veri e propri caratteri, perché il gioco delle parti sia ben chiaro, anche se affidato a un cast di star. Lo scrittore hollywoodiano in crisi (e Owen Wilson con la sua caratteristica aria smarrita è perfetto per il ruolo) scrive un romanzo il cui protagonista è il proprietario di un negozio-nostalgia e finisce per flirtare con la commessa di un mercatino dell’usato… Nel finale i due si allontanano sotto la pioggia sullo sfondo del campo e verso il futuro, in  accordo con la proverbiale battuta di Audrey Hepburn in Sabrina (Billy Wilder, 1954), secondo cui Parigi è più bella sotto la pioggia.

 


 



 

 

Nel ridicolizzare i luoghi comuni dell’americano colto Woody Allen gioca con la cronaca da un lato (il microscopico cammeo in cui compare Carla Bruni nei panni di una guida turistica) e con la storia della cultura europea dall’altro, riducendo a caricature i grandi scrittori della letteratura moderna americana come i pittori dell’impressionismo francese. Tornato a Parigi dopo Tutti dicono I love you (1996), dedica la nuova commedia alla città e al suo mito artistico, facendone la vera protagonista del film insieme ai dialoghi serrati e alla musica che caratterizza con precisione le varie epoche che si dipanano sullo schermo. Le complicate alchimie di coppia si rivelano, al solito, un pretesto per mostrare altro: la sorprendente capacità umana di mentire per nascondere la propria inettitudine.



Midnight in Paris
cast cast & credits
 



 




 
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