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Smemorati

di Roberto Fedi
  il reticolaro di Auschwitz
Data di pubblicazione su web 27/01/2003  
Oggi, 27 gennaio, è stato proclamato 'giorno della memoria'. Come ogni festività o celebrazione imposta, o comunque caduta dall'alto magari anche per buonissime ragioni, non se n'è ricordato nessuno. Così oggi chi passava per strada vedeva bandiere a mezz'asta e pensava, magari, che fosse solo perché il vento o i temporali di questi giorni le avevano acciaccate. Qua e là si sono visti in Tv servizi sui campi di sterminio nazista, con i filmati orrendi che sappiamo, e in molti avranno cambiato canale dirigendosi verso trasmissionucce di quiz, di cucina, o di sport (sport?) urlato e sbecerato. Insomma, un buco nell'acqua.

Così tanto per ricordarcene, allora, diamo un'occhiata ai palinsesti (pardon, ai programmi: detestiamo, l'abbiamo già detto, la parola 'palinsesto', che significa un'altra cosa e che è nata - ricordiamo anche questo - solo per ignoranza e smemoratezza di qualche sciagurato della Rai, e che ormai è divenuta un must - detestiamo anche quest'altra parola, ma tant'è - per chi parla di televisione).

Dunque, lasciando perdere le minuzie e arrivando subito al nocciolo della questione, vediamo come si comportano oggi le Tv. La Rai non si schioda dalla sua balbuzie, cioè dalla sua abitudine ormai inveterata di dire le cose a metà, e con sforzo: ci prova, ma resta a mezzo. Così fa vedere su Raiuno Perlasca, in prima serata: buona scelta, anzi buonissima, peccato che sia una seconda scelta, perché è una replica (qui già segnalata a suo tempo). Per il resto tutto come prima su Raiuno: nel pomeriggio il Giletti, Tonino Carino, Gigi Marzullo e compagnia bella (si fa per dire); la mattina Antonella Clerici e quel miracolato di Beppe Bigazzi a parlare o straparlare o sbofonchiare di cucina, con collegamenti interattivi (buona questa: diremmo interpassivi) con massaie a casa per giochini di cucina che nessuna sa indovinare - ma che massaie sono? Di notte, se rispettano il programma, un bellissimo film per altro già visto: Train de vie (1998), di Radu Mihaileanu, che essendo uscito ahimè insieme al modestissimo ma ben promosso La vita è bella non ha avuto alcun successo né circolazione. Peccato. Solo che il film è programmato alle 2.20 by night: più che nel giorno della memoria avrebbe dovuto essere trasmesso nella notte dell'insonnia.

Su Raidue non cambia praticamente nulla rispetto alla normale programmazione, e quindi passiamo al Terzo. Dove cambia poco, e si programma solo Suoni dal silenzio (ore 23.35), un'oretta semi-musicale con Francesco Guccini e Moni Ovadia di cui sappiamo poco o nulla.

Su Canale5 hanno spostato Il papa buono che avrebbe dovuto essere trasmesso il giorno prima. Di questo, parleremo a suo luogo. Per il resto, niente di nuovo.
Su Italia1 è programmato in prima serata Lucignolo, filmaccio di Massimo Ceccherini (1999) da vergognarsi solo a ricordarlo. Su Rete4 hanno almeno pensato al Diario di Anna Frank (1959), film di George Stevens, e in seconda serata è previsto un Appuntamento con la storia dedicato ai campi di sterminio (ore 22.40). Complimenti. Su La7, sperando che Otto e mezzo di Ferrara sia dedicato a questo, non crediamo che Il processo di Biscardi possa essere scalfito da niente che non sia una serie di urlacci dedicati al calcio.

Il 27 gennaio 1945 venne liberato il campo di Auschwitz. Sembra che l'abbiano ricordato nelle scuole. In nessuno dei programmi Tv che abbiamo visto (ma non li abbiamo visti tutti, si capisce) hanno citato il più bel libro dedicato a questo argomento: Se questo è un uomo di Primo Levi. A nessuno è venuta in mente una piccola cosa, semplice quanto impossibile in questa Rai e in questa Mediaset: un minuto di silenzio, a reti unificate, con lo schermo nero con su scritto, magari, 27 gennaio 1945. Così qualcuno se ne sarebbe accorto, e magari si sarebbe ricordato.
Il resto, tutto il resto, è pura banalità.




 
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