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Renascimiento

di Roberto Fedi
 
Data di pubblicazione su web 23/06/2003  
Secondo noi uno dei misteri di questa Rai è Alda D'Eusanio. Ne avevamo già parlato l'anno scorso, e già ci sembrava che lì si fosse toccato il fondo. Ma con questi qua non si può mai sapere.

Tempo fa, era anche capitato che la signora fosse apparsa in trasmissione con una maglietta con su scritto "Dalla", chiarendo subito che non si trattava del cantante Lucio. Una finezza, ammetterete. Qualcuno chiese che fosse sospesa. Invece, la dama è stata promossa: a Rai Uno, la rete 'ammiraglia'; e non il pomeriggio, quando gli spettatori son lì a digerire la pastasciutta, ma in prima serata. E non in una serata qualsiasi: il sabato. Accidenti che punizione. Lo ripetiamo: Alda D'Eusanio è un mistero.

Sabato 21 dunque ecco il mistero che si materializza in una delle peggiori trasmissioni che si siano viste in Tv in 49 anni (tanti sono quelli della Rai), Punto e a capo. Trattasi di questo: storie di gente che sembrava aver perso tutto, e poi ha riconquistato un risarcimento, morale o materiale. Cavolo che invenzione: tanto originale che il Boccaccio, nel Decameron, aveva dedicato all'argomento un'intera Giornata (la seconda). Solo sei secoli e mezzo fa.

Preso il format (come dicono questi svaniti che si occupano di Tv) nientemeno che dal Boccaccio pur senza citarlo, ecco le 'storie'. Che sono storie di varia infelicità, e di varia malagiustizia. Di una ragazza, per esempio, abbandonata dal padre, che si è trovata sola dopo il suicidio della madre ("tua madre si è uccisa", ripete più volte la D'Eusanio, per farla piangere), e che solo grazie al buon cuore di vari benefattori potrà tornare a casa, pagare i debiti, e avere anche un appartamento arredato. La vita è così, alti e bassi, dice il Boccaccio, pardon la D'Eusanio.

Inframmezzate alle 'storie' di vita vera, ecco le 'storie' di Al Bano e di Luca Giurato, che sono lì solo per farsi una pubblicità sgangherata. Dove fossero gli alti e bassi del Giurato, poi, non s'è capito: a parte le misure, di alto lì non c'è mai sembrato che ci fosse nulla. Al Bano ha parlato del fatto che Michael Jackson gli aveva copiato una canzoncina, e che lui l'ha denunciato, vincendo la causa. Cosa che, ha detto la D'Eusanio, fa onore all'Italia.

Grazie, Mister Bano (così lo chiamavano all'epoca i giornali americani, pensando giustamente che Al fosse il nome e Bano il cognome). Avevamo proprio bisogno di spezzare le reni a questi yankees. Il problema grosso, però, era che nessuno piangeva. La D'Eusanio ce la metteva tutta, da vera professionista: "vedi come piange tuo padre", diceva a una ragazza rimasta senza una gamba in un incidente (e quello si sforzava, poveraccio, ma niente). "Tua madre si è uccisa", ripeteva a quell'altra, "e la tua casa era povera". E quella neanche un fazzoletto in mano. Ma che si fa così? sembrava che dicesse la dama. Come, io ti metto insieme una raccolta di fondi che neanche il Telethon, ti porto a Rai Uno, e tu non piangi? Niente. Per cercare di strappare almeno un singhiozzino hanno allestito, nel prato del condominio della ragazza, un pezzetto del Musical Notre Dame, con il produttore a farsi pubblicità (e ridài). Non s'è capito che c'entrasse il Gobbo di Notre Dame, che se non ci inganniamo di rivincite se n'è prese poche: e che s'è anche impegnato, ma niente da fare. Non ha pianto nessuno. Il che significa, lettori senza cuore, che il cinismo ormai impera, e che non c'è proprio più religione.

Post Scriptum Rinascimentale. Il giorno stesso, parlando a Cannes alla annuale convention (come la chiamano gli sciroccati) della Sipra, il Direttore Generale della Rai Flavio Cattaneo, che se non altro per il cognome ci ispirerebbe fiducia, ha detto che questo, per la Rai, è il nuovo Rinascimento. Potta di san Puccio! avrebbero detto nel Rinascimento (quello vero: si cita da N.Machiavelli, Mandragola, II, VI). Nell'attesa di farci spiegare se la D'Eusanio sia Vittoria Colonna o Gaspara Stampa, a noi più che altro vedendo certe trasmissioni è venuto in mente per assonanza il mago Nascimiento, il braccio destro (ricordate?) di Vanna Marchi. A ognuno il suo: a noi allora il Renascimiento, e guai a chi ce lo tocca.

D'Eusanio

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