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lndovina chi viene in vacanza

di Marco Luceri
  La bellezza del somaro
Data di pubblicazione su web 18/12/2010  

Nelle prossime settimane sgomiterà per farsi spazio tra i cinepanettoni, ma, testardo come un ciuco, sembra non aver paura di fare la parte di Davide contro Golia: Sergio Castellitto alle sfide ci crede e così esce nelle sale il suo nuovo film da regista, La bellezza del somaro, distribuito dalla Warner Bros., scritto dalla moglie Margaret Mazzantini e quasi interamente girato in Toscana, tra i dolci paesaggi della Val d'Orcia. Scoppiettante commedia sulla paura d'invecchiare, La bellezza del somaro affronta il tema – serissimo – dello scorrere del tempo e della morte attraverso quegli stereotipi che bisogna necessariamente sbeffeggiare: è da questo punto di vista che l'attore e regista romano ha messo in scena la storia di Marcello (lo stesso Castellitto) e Marina Sinibaldi (Laura Morante), una coppia radical chic, colta, agiata, democratica e tollerante alle prese con una figlia (la giovanissima Nina Torresi) tanto capricciosa quanto sola, che un bel giorno si presenta nella casa di campagna accompagnata da un fidanzato settantacinquenne, Armando (Enzo Jannacci). In un'allegra compagnia di uomini e donne attempati che si comportano come ragazzini che litigano, si odiano e si amano, tutti accomunati da un ridicolo e irresponsabile desiderio di eterna giovinezza, il gentile e affabile Armando è il personaggio che fa saltare le ipocrisie, perché è l'unico che non cerca di nascondere l'età dietro il triste cliché del finto giovane.

 

 


 

Castellitto riflette dunque su uno dei tanti grandi tabù – quello della paura di invecchiare - che attraversano una società sempre più immobile e sclerotizzata e non è forse un caso che abbia scelto per la parte più importante del film un magnifico, ironico e biascicante non-attore come Enzo Jannacci, ovvero non solo un'icona generazionale, ma anche un animale da palcoscenico al di là del palcoscenico, capace di smascherare e di smascherarsi. La sua sensualità da vecchio genuino da una parte contribuisce a far crollare il castello di carte dei Sinibaldi e dei loro insulsi amici e dall'altra scopre i nervi di una generazione di ragazzi giustamente arrabbiati, che sperimentano per la prima volta la crudezza dei rapporti umani che contraddistingue l'età adulta. Come fa Woody Allen anche nel suo ultimo film, Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, Castellitto mette in fila, uno dietro l'altro, una serie infinita di stereotipi, portandoli al parossismo (in questo aiutato dalla recitazione volutamente sopra le righe di tutti gli altri interpreti, dalla Morante nell'inedita veste di attrice comica a un perfetto Marco Giallini, che riesce sempre a essere scurrile senza mai eccedere nella volgarità) e dunque capovolgendo il loro senso e riallacciandosi in maniera piuttosto riuscita a certi toni da commedia sofisticata, in cui si mischiano l'alto e il basso, Lacan e le torte in faccia, Cechov e le gag, la malinconia e il divertimento.


 


 

La bellezza del somaro, commedia ambiziosa e amara, da' a suo modo un ritratto piuttosto impietoso di certa nostra borghesia cittadina e di sinistra, che ama autoassolvere (« tanto è colpa di Berlusconi» – si sente pronunciare da un piccolo infermiere disonesto all'inizio del film) la propria vacuità e la propria impotenza di fronte ai tumultuosi cambiamenti di questi anni di fuoco dietro un bel pensiero ipocrita e assai pericoloso. Se c'è qualcosa che Castellitto fa intelligentemente saltare in questo film è proprio la presunta “superiorità antropologica” che una parte del paese pensa di avere nei confronti dell'altra. Il buon vivere, le buone letture, la buona educazione, le buone idee evidentemente non bastano a sopravvivvere, proprio perché non reggono quando un elemento estraneo e incomprensibile arriva a guastare il piccolo orticello coltivato in tanti anni di appassionato narcisismo. Quel che resta sul campo è proprio il vuoto. Almeno si spera che, come si dice in questi casi, una risata vi seppellirà.

 

La bellezza del somaro
cast cast & credits
 



 
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