drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Una gloria europea. Pietro da Cortona a Firenze (1637-1647) - Il catalogo

di Giacomo Villa
  Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona (Cortona 1597 - Roma 1669), Il ritorno di Agar da Abramo, olio su tela, Vienna, Kunsthistorisches Museum
Data di pubblicazione su web 15/10/2010  

La mostra e il catalogo Una gloria europea. Pietro da Cortona a Firenze (1637-1647), entrambi curati da Roberto Contini e Francesco Solinas, analizzano un periodo importante e cronologicamente ben determinato dell’attività di Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona (1597-1669): l’attività del pittore a Firenze nel decennio 1637-1647. Come chiaramente esposto nei saggi, tutti a firma dei due curatori, il 1637 è l’anno in cui il pittore toscano, già inserito nella cerchia artistica e nel clima pittorico della Roma papale, compie un viaggio a Firenze, al seguito del cardinale Giulio Sacchetti, rappresentante ufficiale di papa Urbano VIII, in occasione delle nozze tra il granduca Ferdinando II e sua cugina Vittoria della Rovere. Presentata come una vera e propria trasferta, una delle prime “missioni” di artisti papali in una corte straniera, Pietro da Cortona a Firenze fu accolto da Michelangelo Buonarroti il Giovane e soggiornò nella casa di Via Ghibellina.

Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona,
La Vergine col Bambino e santa Martina,
olio su tela, 1643 circa, Rennes, Musée des beaux-arts
 

Proprio Michelangelo il Giovane è stato individuato quale trait d’union tra la Firenze di Cosimo II prima e di Ferdinando II poi e la corte papale, dominata dalla regale e magnifica committenza della famiglia Barberini. Accolto dall’amico, che aveva conosciuto a Pisa attorno agli anni 1626-1627, Pietro da Cortona si cimentò nella decorazione del primo piano della reggia dei giovani granduchi fiorentini (quella che sarà detta poi la Stanza della Stufa), con l’Età dell’Oro e dell’Argento, in cui l’artista sperimentò un lessico ispirato alla scultura e alla pittura classica, unendo scenografica disposizione di animali, corpi e strumenti musicali (una “composizione”, si legge nel saggio di Francesco Solinas, ispirata probabilmente dalle imponenti scenografie del Teatro Mediceo) e leggero tocco pittorico, accogliendo le suggestioni di Rubens e dei Carracci.

Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona,
Studio per la musa Calliope in un pennacchio della Sala di Apollo,
carboncino, gessetto bianco su carta bruno-chiaro, 1647,
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica
 

Dietro la missione di Pietro da Cortona si nascondeva in verità un movente tutto politico, il desiderio da parte della corte papale di riappacificarsi con la quella medicea, dopo l’aggressione ai beni urbinati di Vittoria della Rovere, sposa e cugina del granduca, da parte dei Barberini. Questo carattere importante, recentemente valutato in tutta la sua complessa valenza, è il punto centrale per capire l’attività fiorentina di Pietro da Cortona, che si interruppe nel 1641, per poi riprendere attraverso la collaborazione con Giovan Carlo e Leopoldo, principi fiorentini, fino alla conclusione della decorazione di Palazzo Pitti, egregiamente condotti dal pupillo Ciro Ferri (1634-1689), di cui sono riportate nella mostra alcune significative opere.

Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, ripercorre questo complesso periodo dell’attività del pittore toscano, proponendo, dopo gli interessanti saggi dei curatori, una sezione dedicata agli affreschi di Palazzo Pitti, con le decorazioni della Stanza della Stufa, le volte della sala di Venere, Giove e Marte e il catalogo vero e proprio della mostra, tenutasi (non a caso) a Casa Buonarroti di Firenze, terminata da poco. Sono presenti i ritratti dei mecenati, quello di Francesco Barberini di Andrea Sacchi (1599-1661), di Urbano VIII di Gianlorenzo Bernini (1598-1680), del granduca di Firenze Ferdinando II de’ Medici e quello del principe Giovan Carlo, ad opera del Volterrano (1611-1690), oltre allo straordinario autoritratto iniziale.


Pietro Berrettini detto Pietro da Cortona, La Vergine offre il Bambino a San Francesco, 1641, olio su tela, collezione privata (particolare)
 

Un’altra sezione importante è rappresentata dai disegni preparatori (studi di figure e d’insieme) di Pietro da Cortona per la decorazione delle sale di Palazzo Pitti, e quella che raccoglie le pitture nel decennio 1630-1650. Campeggiano le maestose e leggere nuvole dell’opera San Pier Damiani offre alla Vergine il libro della Regola (1629?) o le pose scenograficamente scandite e impreziosite dal classico e vibrante panneggio de Il ritorno di Agar da Abramo (circa 1637). Segue l’intimistica e raccolta pala con La vergine che offre il Bambino a San Francesco (1641) o La vergine col Bambino e Santa Marta (1643) di Rennes, con un eccezionale particolare paesaggistico alle spalle dei personaggi. Infine, il Noli me tangere (1645-1646), in cui si notano le affinità con le coeve composizioni dell’artista impegnato nel completamento della stanza della Stufa e nella decorazione della Sala di Venere.

L’ultima parte del catalogo è dedicata ai cosiddetti “riflessi cortoneschi” a Firenze e raccoglie alcune tele di Ciro Ferri (eccezionali e pieni di movimento gli studi per la decorazione della volta della Sala di Saturno di Pitti) come la Sacra Famiglia con San Giovannino (1670), opere di Livio Mehus (1627-1691), alcuni gruppi bronzei di Giovan Battista Foggini (1652-1725) e marmi di Giovacchino Fortini (1670-1736) e Giuseppe Piamontini (1663-1744).

Da segnalare la sezione finale (“Apparati”), a cura di Elena Lombardi, che raccoglie le lettere e i documenti cartacei che riguardano questo periodo e l’attività di Pietro da Cortona a Firenze, conservati all’Archivio Buonarroti.

 


Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona, Autoritratto a quaranta anni, olio su tela, cm 80 x 58, 1637, Ajaccio, Palais Fesch, Musée des beaux-arts


 

 

 

 


 

Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona, Studio di donna supplice inginocchiata per l'"Età del Ferro", matita e carboncino su carta grigia, mm 261 x 185, 1640-1641, Roma, Istituto Nazionale per la Grafica





 
 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013