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Corpi dal nulla

di Francesca Valeriani
  News from Nowhere
Data di pubblicazione su web 11/09/2010  

Il titolo del nuovo film di Paul Morrissey, News from Nowhere, presentato a Venezia nella sezione Orizzonti, rispecchia l’universalità di una storia che può accumunare migliaia di individui, rimanendo tuttavia priva di un vero e proprio plot e di un finale convenzionale. Assiduo collaboratore di Andy Warhol e frequentatore delle Factories, il regista statunitense è famoso per avere realizzato la trilogia Flesh (1968), Trash (1970) e Heat (1972) dominata dalla presenza di Joe Dallesandro, attore caratterizzato da una fisicità prorompente che lo ha subito trasformato in oggetto del desiderio per entrambi i sessi.

 


 

Anche nel suo ultimo lungometraggio, Morrissey concentra il suo sguardo su un corpo maschile, più precisamente quello di un immigrato argentino (Demian Gabriel) appena sbarcato sulle coste atlantiche, conteso da tutti i personaggi del film per le sue eventuali prestazioni sessuali e per le sue potenziali abilità nei lavori domestici. Lo straniero, di cui non conosciamo né nome, né background, viene aiutato da una donna matura nella ricerca di un lavoro e trova immediatamente un alloggio da condividere con una ragazza tossicodipendente (Nicole LaLiberté), madre di due figli, che si prostituisce con i surfisti di passaggio. Solitario e silenzioso, l’uomo vive con passività i rapporti interpersonali che gli “autoctoni” cercano di stabilire con lui, mostrando indifferenza sia per la sua situazione personale, che per quella del prossimo. Morrissey, infatti, non intende porre la sua attenzione sull’aspetto sociologico della vicenda, ma piuttosto sulla figura dell’immigrato, che trova pace soltanto in piena solitudine, di fronte alla vastità dell’oceano, perennemente baciato da una calda luce solare.

 


 

I corpi di Demian Gabriel, Nicole LaLiberté e Viva Hoffmann, ex musa di Warhol che qui interpreta la parte di una vecchia e ricca pittrice dell’indecifrato luogo, sono i veri cardini dell’opera. Gabriel, mantiene un’espressione immutabile per tutta la durata del film, mentre LaLiberté, con la sua bellezza allo stesso tempo raffinata e provocante, richiama alla mente il corpo e il volto di Nico, cantante dei Velvet Underground per cui Warhol ha disegnato la celebre banana della copertina dell’album. La carica sessuale dei precedenti film viene nettamente e, forse, volutamente offuscata, tanto che Morrissey arriva ad associare il protagonista all’immagine cristologica, quando la pittrice intende ritrarre l’uomo con in testa una corona di spine, affermando: ĞMi sembrava che tu assomigliassi a qualcunoğ. Con questa battuta sarcastica e dissacrante, il regista conduce lo spettatore in una dimensione irreale, per non dire metafisica. I momenti più significati del film si riassumono sostanzialmente negli esterni, dove l’oceano viene filmato con un certo trasporto emotivo, nonostante ci si trovi in un luogo qualunque, in compagnia di un uomo qualunque, oltrepassando così l’illusorietà.

 

News from Nowhere
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