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Concerto di classe

Michele Manzotti
  Festival Blues
Data di pubblicazione su web 20/07/2010  

Ormai il blues e Bellinzona sono una cosa sola. Nonostante storia e tradizioni differenti, il genere nato e sviluppatosi in America grazie a tanti nomi illustri ha trovato nel capoluogo del Canton Ticino un luogo ideale per svilupparsi. Sta di fatto che la manifestazione Piazza Blues è un punto di riferimento non solo per il Ticino e la Svizzera, ma anche per tutta Europa. Merito del lavoro di un'associazione che da tempo unisce qualità della proposta e grande rigore per attrarre il pubblico dei grandi appassionati di blues. Sotto la presidenza di Daniele Jörg, su è quindi svolta l'edizione numero 22 del Piazza Blues Festival forte del prestigioso premio Keeping the Blues Alive ricevuto a gennaio dalla Blues Foundation di Memphis.

 


Jimmie Vaughan (chitarrista) e Rick Estrin (armonicista)
@Flavia Leuenberger

 

Molti gli spettatori giunti a Bellinzona per le tre sere del festival che proponeva tanti aspetti del blues contemporaneo. I motivi di interesse erano legati non solo ai grandi nomi in cartellone, Buddy Guy, Robert Cray e Jimmie Vaughan, ma anche a tanti altri artisti. Come Cedric Burnside & Lightnin' Malcolm dal Mississippi, i californiani Rick Estrin & The Nightbirds e San Pedro Slim (quest'ultimo in escluisva europea), senza dimenticare gli emergenti come Sean Carney. Un occhio di riguardo in programnma si è avuto anche per il blues di provenienza europea, rappresentato da James Hunter, Steve Baker, e dagli svizzeri Philipp Fankhauser e Marco Marchi & The Mojo Workers. Tanto che lo stesso Buddy Guy, oggi 73enne e ispiratore di Jimi Hendrix ed Eric Clapton, ha detto che gli è piaciuto venire in questo festival perché così può rendersi conto di cosa sarà il blues del futuro.

 

                                         @Flavia Leuenberger

 

«Ci sono state due sorprese – ha detto a fine manifestazione il direttore artistico Fritz Jakober - la prima riguarda il californiano San Pedro Slim, venuto appositamente in Europa per Bellinzona, e il suo jumpin' blues. L'altra, se di sorpresa si può parlare, è quella rappresentata da Rick Estrin e dalla sua band la cui qualità è stata straordinaria». I due californiani, entrambi cantanti e armonicisti hanno infatti conquistato il pubblico non solo per la loro bravura, ma anche per la assoluta naturalezza con la quale hanno affrontato un repertorio dove tutto girava alla perfezione. Da sottolineare anche il travolgente set di James Hunter, cantante chitarrista inglese innamorato di sonorità più soul evidenziate grazie a una voce di grande potenza, che dopo Bellinzona non ha potuto suonare nelle previste e successive date italiane. Delle tre star in programma ricordiamo l’esibizione di Robert Cray, anch’egli cantante e chitarrista tendente al soul, che aveva dalla sua le affascinanti canzoni del suo ultimo album. Mentre Jimmie Vaughan ha fatto capire si sentirsi a casa sua, il Texas, presentando un blues d’impatto con una band di eccellenti musicisti. Concludiamo ricordando la potenza del duo formato da Cedric Burnside (voce e batteria) e Lightnin’ Malcolm (chitarra), un vero e proprio concentrato di energia e volume sonoro ma anche di gran classe.

 




 
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