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Allen Toussaint a Bologna

di Michele Manzotti
  Allen Toussaint e Don Byron (Foto Schicchi)
Data di pubblicazione su web 30/03/2010  

Nella sua vita ha scritto centinaia di canzoni, e ne ha prodotte altrettante di successo, una su tutte Lady Marmalade, portata alla grande notorietà da Patti Labelle. Ma a settantadue anni non ha alcuna voglia di fermarsi, ed ecco che oltre a collaborare con grandi musicisti (Elvis Costello l'ultimo in ordine di tempo) si è messo a fare concerti e a presentarsi anche nel nostro paese. Allen Toussaint, da compositore e produttore di successo, si è trasformato in pianista/band leader e in questa veste è giunto per la prima volta in Italia per due date, Bologna e Roma. Il debutto nel capoluogo emiliano ha visto la nascita di un vero e proprio festival attorno a Toussaint, così come capita da alcuni anni all'Arena del Sole per festeggiare un artista nell'ambito di una giornata. Stupisce piacevolmente la scelta di un musicista di lusso, rimasto però spesso dietro le quinte delle sue creazioni e collaborazioni.

 

Allen Toussaint
 

Un appuntamento iniziato con l'incontro con il pubblico e proseguito con due concerti, uno dei quali con protagonista il sassofonista e clarinettista jazz Don Byron, collaboratore di Toussaint nel suo ultimo album The Bright Mississippi, prodotto da Joe Henry. Un disco dedicato alla musica della natale New Orleans e del quale sono stati eseguiti per la prima volta dal vivo alcuni brani con Byron.

Quello che ha più colpito, a fine festival, è stata la percezione del Touissant  pianista. Un tocco elegante, mai forzato, e la capacità di affinare un stile grazie a un sapiente mix di varie influenze. Non solo quelle dixieland o rhythm'n'blues, ma anche quelle classiche: da Gershwin a Debussy, da Chopin a Ravel. Inoltre si è esibito più volte da cantante presentando suoi classici come Yes we can can, Soul Sisters, Fortune Tellers. Accanto a lui una solida band dove spiccava il lavoro del clarinettista e sassofonista Brian Cayolle, capace di oscurare un grande nome quale quello di Don Byron. Il quale ha dialogato con Toussaint e la sua band portando momenti chiaramente più jazzistici, ma che si  è quasi ritirato in buon ordine quando le sonorità soul hanno preso il sopravvento. In precedenza Byron aveva presentato il suo New Gospel Quintet, un buon mix tra sperimentazione e forma melodica classica, con in evidenza la voce di Dk Dyson. Byron stesso ha cantato presentando una singolare versione del brano country Love Sick Blues.

Tornando a Toussaint, va sottolineata anche la grande disponibilità verso il pubblico italiano. All'incontro della mattina condotto dal giornalista Enzo Gentile ha ricordato innanzitutto le collaborazioni con Paul McCartney e Joe Cocker e raccontato la sua New Orleans (quasi commovente la versione di St James Infirmary nel concerto serale). Soprattutto con la sua arte ha spiegato come si possono scrivere ed eseguire belle canzoni. Con gusto, professionalità, e tanta voglia di andare avanti.

 

Allen Toussaint Festival



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