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Marcia indietro

di Roberto Fedi
  Maurizio Costanzo
Data di pubblicazione su web 14/11/2009  

La notizia bomba sarebbe questa: Maurizio Costanzo, anni 71 secondo noi portati male, torna alla Rai, ovviamente senza la moglie; e non sarà l'unico perché rivedremo anche Marrazzo, ovviamente senza Nathalie - si spera, perlomeno.

Rimaniamo sul primo. Veramente c'era già tornato, ma alla radio, ne L'uomo della notte, che va in onda su Radio Uno appunto di notte, ma certo il video è un'altra cosa. Alla radio, fa quello che gli piace più fare, e che implica meno preparazione, aggiungiamo: parla con la 'gggente', naturalmente. Qualcuno telefona, lui chiacchiera. La 'gggente' gli espone qualche problema, di solito relativo a ingiustizie e disgrazie varie e terribili, e lui risponde banalizzando. Che razza di bravura ci vorrà a sentire una che telefona di un suo amico secondo lei ingiustamente detenuto da anni in America, e dire nun ce posso crede' o giù di lì, Dio solo lo sa. Mah.

Era quello che faceva un milione di anni fa, quando era un po' più giovane. Poi ci sono stati lunghi decenni di Maurizio Costanzo Show, con i suoi casi umani e più spesso disumani, e ora rieccolo. Certo, qualcuno potrebbe dire che più che parlare bofonchia, ma si sa, l'età è quella, e la dentiera anche.

Ora, onestamente, alzi la mano chi sentiva la mancanza di Costanzo. Se volete il nostro parere, noi no. Per carità, come dicono tutti l'uomo sa cos'è la televisione. Il fatto è che secondo noi più che altro sapeva: una televisione molto simile alla radio, fatta di persone che, appunto, parlano dei cavoli loro e stop. Quando faceva il suo Show, anzi, molto meglio se fosse stato alla radio: almeno uno non vedeva il campionario umano (umano?) che si esibiva al tetro Parioli de Roma. Lì è transitato di tutto, una corte dei miracoli da sbalordire: disgraziati, anoressiche, casi umani, malati terminali, mezzi matti, comici veri o comici che non facevano ridere (anzi, rìde': obbligatorio il romanesco, lì dentro), gentaglia, cantanti, professori, attori, attricette, personaggi che per farsi ricordare si sarebbero tagliati un braccio, politici, strafatti, furbastri (gli ultimi tre, o forse anche quattro, potrebbero anche essere sinonimi). Una specie di Grande fratello prima del Grande fratello. Di tutto di più. Da lì fu lanciato anche l'urlante Sgarbi, e dico poco. In questo il Costanzo era bravo: li condiva con una bonomia a parer nostro totalmente falsa, ma romana de Roma, fra bofonchiamenti, dita nel naso, banalità, dialettalismi. Un minestrone. Un teatrino quasi sempre deprimente, ma forse interessante per un sociologo.

Ora, marcia indietro e eccolo alla Rai, prima come autore e poi in via video. Come ha detto lui stesso, a Mediaset non l'hanno mandato via, ma neanche l'hanno trattenuto. Mica scemi. Così ce lo ribecchiamo noi. Non ci mancava. Ha rivelato, bontà sua, che lo fa quasi gratis: 20 puntate forse in prima serata, da aprile 2010, a 30.000 euro a puntata. Però. Quasi gratis? facciamo due conti: 30.000 x 20= 600.000. Forse per gli standard televisivi non sarà granchè, ma per bofonchiare non ci sembra mica poco.

Personalmente, abbiamo una voce chiarissima. Non ci ficchiamo le mani nel naso. Siamo più giovani e più magri. Non abbiamo i baffi. Non siamo sposati con Maria De Filippi. Siamo capaci, davvero, di parlare meglio senza sembrare de Roma. Insomma, dottor Garimberti, presidente del CdA della Rai: eccoci qua. Ci proponiamo per molto meno. Così come la maggior parte dei nostri lettori, c'è da scommetterci.

 




Maurizio Costanzo

in una caricatura

 




 

 
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