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Ricordo di Demetrio Stratos

di Michele Manzotti
  copertina disco Il concerto 1979
Data di pubblicazione su web 19/06/2009  

Se ne andò improvvisamente, così come improvvisamente si era ammalato. Nel ricordo di molti c'è la copertina del disco dove campeggia l'anno 1979. Era il 13 giugno di trenta anni fa quando Demetrio Stratos, greco di nascita egiziana che aveva scelto l'Italia per vivere e per lavorare nella musica, morì in una clinica di New York. L'album 1979 Il concerto raccolse i brani eseguiti il 14  giugno a Milano, nell'ambito del tributo organizzato inizialmente per raccogliere i fondi per la sua degenza in America con la presenza di Eugenio Finardi, Angelo Branduardi, Antonello Venditti e altri artisti tra cui gli Area. Fu proprio in questa formazione che l'arte di Demetrio Stratos esplose in modo autorevole nell'ambito della musica italiana.

 

Stratos, nato nel 1945, è stato un artista che ha travalicato i generi. Partito dagli studi classici in conservatorio, passato attraverso il blues delle band studentesche, si è imposto nel pop grazie alla militanza nei Ribelli. Sua è la voce di uno dei classici della nostra canzone, quella Pugni Chiusi di Luciano Beretta, Ricky Gianco e Gianni dall'Aglio presentata al Cantagiro del 1967. L'esperienza Area lo ha poi portato a innestare la sua voce duttile su un impianto rock jazz estremamente coraggioso, ma che nell'Italia della Pfm e del Banco riusciva a ottenere critiche benevole e pubblico affezionato. Tra i dischi più noti Arbeit Macht Frei (1973), Caution Radiation Area (1974) stampati dall'etichetta Cramps. Parallelamente all'esperienza Area, Stratos viene scoperto dalla musica colta contemporanea ottenendo l'attenzione di autori come John Cage, restando nell'ambito dell'etichetta Cramps che aveva in catalogo titoli sperimentali. Dei sui album solisti, ricordiamo Cantare la voce (1978), dove Stratos evidenziava le sue doti eccezionali: nel disco si ascoltano le diplofonie, trifoni e quadrifonie, ovvero due, tre e quattro suoni emessi contemporaneamente con la voce. Inoltre la sua voce riusciva a raggiungere frequenze considerate inarrivabili, molto al di sopra di quelle medie di un tenore e di un soprano. La malattia lo ha colto nel pieno della sua attività di ricerca musicale legata all'esecuzione.

 

Per questo è stato emozionante risentire la sua voce, al di là delle testimonianze discografiche, in un'intervista che il giornalista Ernesto de Pascale raccolse quell'anno dopo un concerto degli Area e che è stata trasmessa il giorno dell'anniversario dalla scomparsa sul circuito di Popolare Network. Un colloquio dove il cantante rivendicava il ruolo degli Area (e di altri gruppi come Canzoniere del Lazio e Napoli Centrale) nel cercare una terza via tra il mondo della classica e quello del pop commerciale. Un'intervista dove si accalorava nel sottolineare come l'Italia fosse già allora un paese dove chi faceva sperimentazione musicale (così come in altri campi) dovesse andare all'estero e che alla ricchezza dei talenti corrispondeva una totale sordità delle istituzioni. Parole in cui chiedeva a chi governava il paese di dare ai giovani tanta cultura perché si potessero formare una coscienza critica. Un modo diverso e sicuramente originale per ricordare un grande e indimenticato talento della musica.




 

 

 

 

 

 

 


 

Demetrio Stratos
Demetrio Stratos




 
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