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Domenica in (ginocchio)

di Roberto Fedi
  Domenica in
Data di pubblicazione su web 23/04/2009  

Non volevamo parlarne, perché a tutto c’è un limite. Ma  visto che il filmato sul web è ormai diventato oggetto di culto, due parole su quanto è accaduto a Domenica in fra il povero mago Silvan e la signorina o signora (come si diceva una volta in Tv) Lorena Bianchetti sono quasi d’obbligo.

E chi è costei? È quella (ne avevamo parlato a suo tempo: La mattina del Signore) che fino a non molto tempo fa dirigeva la domenica mattina il programmino cattolico A Sua immagine, e che ora misteriosamente è arrivata a Domenica in. Insomma: la ragazza della parrocchia accanto, la si era definita una volta. Ed eravamo stati, oh, molto generosi.

Dunque questa Bianchetti ha la non rara (in Tv) qualità di non saper fare nulla. Non sa presentare, non sa cantare (presumiamo) non sa ballare (come sopra), non ha presenza di spirito, e invece di parlare strilla. Non male. Insomma: nella media televisiva. In più è ultra cattolica – o così si direbbe. E fin qui, transeat – che non è una parola della liturgia, lo diciamo per i cattolici, è solo latino. Come dire: passi.

Ora, l’altra domenica ecco il mago Silvan. Che a noi è simpaticissimo, perché è leggero ed è bravo ad esserlo; e poi perché da cinquant’anni almeno è uguale o quasi (ha 74 anni: stupore). Che fa una magia, naturalmente: fa sparire un anello che la Bianchetti, sorridente come da contratto, tiene in mano dentro un fazzoletto. Per farla, come ogni mago che si rispetti, fa un po’ di scena, e sorridendo anche lui (ma lui lo sa fare) tira fuori una bacchetta magica. La fa vedere, e poi aggiunge ancora sorridendo “dopo, la presteremo a Berlusconi”. Nessuno se ne accorge. È del resto una battutina senza alcuna malizia, anzi amichevole – come dire, presumiamo, che con tutte le cose che ha da fare una bacchetta magica gli ci vorrebbe.

A questo punto la Bianchetti non solo sbianca, ma si fa di sale. Immobile, è palesemente terrorizzata. È stato citato il nome di Berlusconi invano! Non sorride più, ha l’affanno. Mentre Silvan continua la sua magia, lei subisce una metamorfosi ‘a vista’, guarda con l’occhio spaventato fuori scena, guarda ancora, fa un gesto con la mano sinistra come a dire ‘poi ci penso io’, è fuori di sé, parla con qualcuno fuori campo – forse uno degli autori, evidentemente spaventato più di lei.

Finisce la magia, e scatta l’applauso. La Bianchetti lo arresta: sbalordimento di Silvan e del pubblico. “La tua battuta è assolutamente personale”, dice secca all’esterrefatto mago – che tutto aveva previsto, da mago professionista, ma non di trovarsi in quella situazione ridicola. E giù una tirata a favore dei soccorsi, delle istituzioni, dello sforzo per la ricostruzione, e via con la sarabanda più realista del re che abbiamo sentito tante volte in questi giorni. Detta quasi strillando, con il povero mago che, lì accanto, cadendo dalle nuvole cercava di dire che lui mai e poi mai aveva pensato eccetera.

Il video, dicevamo, è ormai un cult sul web. Guardatelo su Youtube perché ne vale la pena. Anche se, scusate il gioco di parole,  fa pena: per la decenza, per la Tv, per la professionalità (quale?), per tutto. Da vergognarsi. In sintesi: uno non fa in tempo a parlar male di Santoro, che ecco che viene tentato non si dice di fargli un monumento, ma almeno di dargli una pacca sulla schiena e dirgli ‘vai tranquillo, tutto perdonato’.    

Vauro, per le orrende vignette che fa, è stato sospeso per una settimana, come nel campionato di calcio quando uno fa una brutta entrata sugli stinchi. E a questa qui, cosa si dovrebbe fare?

Anche la piaggeria, ragazzi, è un’arte. Altrimenti si definisce in un’altra maniera, che qui non diciamo. Mica vogliamo essere sospesi.





 
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