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Le sorelle Brontë & Argelino servidor de dos amos

di Carmelo Alberti
  Una scena dello spettacolo <i> Le sorelle Brontë
Data di pubblicazione su web 04/03/2009  

Nell’autunno dello scorso anno, Maurizio Scaparro aveva promosso per conto della Biennale Teatro un ampio ventaglio di laboratori sulla creazione teatrale, sviluppati spesso in modo sincronico nell’arco di circa 40 giorni in vari spazi veneziani, dall’isola di San Servolo al Teatro Universitario di Santa Marta, con sconfinamenti in terraferma. I risultati sono stati davvero interessanti, poiché sono emersi i nodi relativi al lavoro degli attori e dei registi dinanzi alla moltiplicazione dei linguaggi espressivi, dalle componenti musicali, collocabili tra la zona etnologica e l’elaborazione colta, alla preparazione mimico-coreografica e ancor più alla parola-gesto. Ma è stata evidenziata anche la labilità delle drammaturgie, soprattutto quando si prova ad allargare l’orizzonte sulle lingue e sulle abitudini “teatrali” dei paesi che si affacciano sull’area mediterranea: dall’Amleto, curato da Gabriele Vacis con gli allievi del Teatro Nazionale Palestinese, a C’era una volta, condotto da Scaparro incontro alle incongruenze della memoria fiabesca sepolta sotto la “polvere di Bagdad”, dalla rivisitazione del mito di Antigone all’Orlando di  Virginia Woolf, da In volo verso Simurgh, ricavato da Mantiq at-Tayr  (Il verbo degli uccelli) di Farid Ad-dīn Atta, al Teatro come arte della navigazione, tratto dal Capitano Ulisse di Alberto Savinio, e così via. 

Una scena dello spettacolo Le sorelle Bronte
Una scena dello spettacolo Le sorelle Bronte

A distanza di pochi mesi, Scaparro ha dato il via al 40° Festival internazionale del teatro, ancora sotto l’insegna del “Mediterraneo”, nel cui cartellone si sono alternati l’ospitalità di compagini italiane e straniere e gli sviluppi scenici dei precedenti laboratori formativi. Dopo aver premiato l’intensa tragicità “arcaica” di Irene Papas con il Leone d’oro alla carriera, il primo spettacolo della rassegna veneziana è stato lo sperimentale Le sorelle Brontë, sul libretto scritto nel 1964 dell’egiziano Bernard de Zogheb (e pubblicato da Adelphi), nato da uno studio espressivo sulla “lingua franca”. Nelle mani degli adattatori Stefano Valanzuolo e Davide Livermore, che firma anche la regia, si è assistito ad un divertente e trasgressivo vaudeville senza trama, basato sulle ipotetiche vicende delle tre sorelle scrittrici e, soprattutto, sul puro gioco parodistico-demenziale, ottenuto impastando dialoghi e canzonette, tratte da motivi in voga, per lo più indicati dallo stesso autore. Lo interpretano en travesti Alfonso Antoniozzi, Davide Livermore e una schiera di dieci cantanti liriche italiane e straniere, che interpretano ora l’insieme corale, ora una comunità di badanti autoctone e extracomunitarie, ora suorine e presenze di varia umanità, ora personaggi maschili che incrociano le Brontë. L’esito davvero apprezzabile intreccia divertissement, gusto kitsch, satira popolare con immersione nella cronaca e nell’attualità, indicando una traccia professionistica da sostenere verso l’interferenza di canto, recitazione e danza.

Una scena dello spettacolo argelino
Una scena dello spettacolo Argelino servidor de dos amos


Un successo, contestato dal vento leghista veneto, è stato Argelino servidor de dos amos (Arlecchino servitore di due padroni) elaborato liberamente da Alberto San Juan in spagnolo e in arabo e messo in scena dal Teatro de la Abadīa di Madrid, per la regia di Andrés Lima. Il testo di Goldoni è trasferito in una dimensione nostra quotidiana; infatti, il protagonista è un immigrato clandestino, sbarcato rovinosamente sulle sponde europee del Mediterraneo, senza documenti e senza identità, che cade subito in balia dello sfruttamento e della crudeltà del mondo civilizzato. Il magrebino Argelino s’ingegna a sopravvivere, stritolato com’è non solo dalla sopraffazione che contrappone  servo e padrone, ma anche dall’ambigua conflittualità che emerge tra uomo e donna, tra uomo e uomo. Anche l’elemento comico sfrutta un’idea dell’improvvisazione e del lazzo rivolta alla satira più violenta.















Le sorelle Brontë & Argelino servidor de dos amos
Le sorelle Brontë
cast cast & credits
 
Argelino servidor de dos amos
cast cast & credits
 



Paco è <i> Argelino
Javier Gutierrez in Argelino





 

 
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