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Veline pietose

di Roberto Fedi
  Veline a Striscia la Notizia
Data di pubblicazione su web 09/09/2008  

Altre volte abbiamo sostenuto che Antonio Ricci non è uno qualsiasi; non diciamo un genio, ma un geniaccio o genietto sì. Questa volta, come dicevano a Drive in, secondo noi ha toppato. Sapete com’è: Striscia la notizia, per anni l’unico Tg che, per essere satirico, si lasciava vedere con piacere, ogni tanto cambia veline (altra invenzione geniale del Ricci). Da un po’ di anni, sono scelte con una specie di festival nazional-popolare a eliminazione per tutt’Italia (come sopra). Un anno, il Ricci fece anche le Velone: troppo divertenti. Quest’anno, riecco il carro di Tespi (ci scusiamo con Tespi) in giro per le città e i borghi italiani per eleggere, mediante giuria di giornalisti di solito imbarazzatissimi (e ci credo) le due veline della stagione 2008-9 (Canale 5, dopo il Tg5). Piazze strapiene, almeno stando a quello che si vede: del resto, non molto tempo fa il solito sondaggio rivelò, fra il generale scandalo, che per le ragazzine italiche d’oggi, o almeno per la maggioranza, l’ideale nella vita sarebbe fare non il medico, l’avvocato, l’atleta, o che so io: ma la velina. C’è del marcio in Danimarca! avrebbe detto quel Grande (ci riferiamo a Totò, non a Shakespeare).

Quest’anno conduce il circo Ezio Greggio. Che secondo noi è un mistero: in coppia con Iacchetti è bravo (anzi, i due sono bravi: Iacchetti da solo è inguardabile); a Venezia in un film serio, di Pupi Avati, dicono che sia stato insospettabilmente all’altezza. Da solo, è insopportabile. Magari qualcuno penserà il contrario. Pazienza.

Il fatto è che, nonostante le battutine e le occhiatacce e le smorfiette e il guardare da complice il pubblico, non ha il senso dell’ironia. Mammuccari, che conduceva la serie numero uno, aveva trovato un suo modo ‘cattivo’ per presentare: era spietato con le ragazzette in mutande o poco più. Se ne approfittava: l’abbiamo visto mentre faceva fare a una  il verso del papero, tanto per dire. E il bello era che quella poveretta, disposta a tutto, lo faceva. Il Greggio invece non è spiritoso: ‘fa’ lo spiritoso, che è una cosa diversa. È come tra essere belli o ‘fare’ i belli. Quindi non sa bene, dopo un’estate intera, cosa fare di quelle fanciulle sul palco. Un po’ le tratta in modo paterno (quasi mai), un po’ le sfotte, un po’ le concupisce o finge, un po’ le obbliga a fare cose turche (una volta a una disgraziata con un discreto lato B, come si dice adesso, ha fatto scoppiare una decina di palloncini col culo – bando agli eufemismi). È imbarazzante. E per questo il programma, nonostante il povero Pavarotto che stona le canzoni (anche quello visto mille volte), non funziona né punto né poco. Pazienza.

Ma secondo noi è interessante lo stesso. Ci spieghiamo. Non che siamo degli attenti osservatori del fenomeno velinesco, ma ci sembra che le fanciulle stesse abbiano nel giro di qualche anno subito una evoluzione, dal che si dimostra che sociologicamente non c’è limite al peggio. Un paio d’anni fa, su quel palcaccio da serata di paese saliva un po’ di tutto: ragazzette alte, basse, tonde, magre; anche qualcuna decisamente bruttina. Dicemmo una volta che erano quelle che, più o meno, uno trova alla cassa del supermercato, nelle gelaterie d’estate, e a servire pizze in giro per l’Italia. Per questo il programmino era uno specchio, magari deprimente, di un’Italia di provincia, fatta di ventenni un po’ imbranate, vestite come quelle della De Filippi, pettinate dal parrucchiere del paese, e che si muovevano con una grazia degna della versione femminile del  Gabibbo. Insomma, il programma era ‘cattivo’: quindi, a modo suo geniale.

Ora, invece, le fanciulle che si presentano sono scafate, eccome. Si impegnano di brutto, con mamme e parenti che strillano commossi sotto il palco. Mandano baci come professioniste al pubblico della televisione. Hanno imparato come si guarda in camera, con quali mossettine (le hanno viste fare da quelle che arrivano fra mille paparazzi alle premiazioni del cinema), come si sculetta, come si stettetta – che è un neologismo coniato  fresco fresco. Insomma: prendono la cosa sul serio, eccome. Quelle di prima erano, a modo loro, divertenti anche se senza volerlo, e spesso un po’ ironiche. Ora sono patetiche: parenti povere (ma belle, questo sì) di Miss Italia, che è tutto dire. E pensare che Veline era nato proprio per sbeffeggiare Salsomaggiore… 

Speriamo che il programma finisca presto. Nel frattempo, stendiamo un po’ di veline pietose.



Veline

cast cast & credits
 



Veline di Striscia la Notizia
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