La sezione Teatro del popolo del Napoli Teatro Festival Italia è stata inaugurata da Lina Sastri, nella Villa comunale di Napoli. La Sastri ha dato vita a un genere teatral-musicale convincente, combinando insieme il suono del fado, del mambo-begin, della rumba flamenco con le melodie classiche napoletane.

Accompagnata,  da un valido gruppo di musicisti, Maurizio Abeni al pianoforte, Maurizio Pica alla chitarra, Gennaro Desiderio al violino, Gianluca Mirra alle percussioni, Nunzio Reina al mandolino e Luigi Sigillo al contrabbasso, ha portato in scena la canzone napoletana. Un concerto-spettacolo eseguito con eleganza, senza esagerazioni o forzature, privo di fronzoli e virtuosisimi, mai ridondante. L’attrice-cantante è riuscita a coinvolgere e persuadere il pubblico, anche quello più giovane, presente alla manifestazione.

Tra una canzone e l’altra, ha recitato i versi più struggenti della prosa napoletana da Libero Bovio, a Fedinando Russo, da Salvatore di Giacomo a Raffaele Viviani, raccontando la miseria, l’umiltà e la voglia di libertà e verità dei popoli del Sud del mondo. Canta la Napoli degli antichi sognatori intonando con la sua voce calda e roca Era di maggio, Core 'ngrato, I' te vurria vasà, Dicitencello vuje, Na sera 'e maggio, 'O sole mio, Torna a Surriento, fino a Napule è di Pino Daniele.

Una forza espressiva, enfatizzata da una  gestualità studiata e controllata, fino alla fine dell’esecuzione. In chiusura, il pubblico l’ha acclamata, in piedi, e lei commossa ha regalato tre bis ‘O surdato nnammurato, Napule è, Malafemmena e dulcis in fundo Assaje dedicandola a Nanni Loy.