drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Valerio Castello
1624 – 1659


Sara Mamone
  Valerio Castello: Ritrovamento di Mosé
Data di pubblicazione su web 21/05/2008  

Anche per quanto riguarda l’Italia la storia dell’arte e dello spettacolo sta scoprendo sempre più, nel Seicento, il suo secolo d’oro. Nella più attenta indagine storico artistica che in questi ultimi anni sta spostando l’asse da un dominio fiorentino-romano-veneziano ad un più equilibrato rapporto con le altre grandi capitali della cultura, Genova sta veramente riprendendo il posto che le compete. Rappresentata ancora nell’immaginario collettivo come città di mare e di “Lanterna” vive un riassetto urbanistico generale che non solo l’ha rimessa in contatto con il suo bel porto antico, ma ne sta ora recuperando appieno la nobiltà urbanistica interna.

Valerio Castello: Le Danaidi
Valerio Castello: Le Danaidi



“La superba” sta pian piano riappropriandosi di quel ruolo di capitale che nel Seicento aveva pienamente e che non solo brilla nel simbolico percorso della Strada Nuova (più modernamente Garibaldi), ma nella progressiva messa in luce dei suoi artisti più grandi, anche se non sempre “rinomati” come i contemporanei di più note scuole. Le straordinarie mostre su Van Dick (Palazzo ducale 1997-8) e su L’età di Rubens (ivi, 2004)  hanno aperto il cammino, nel quale ora marcia sicuro un drappello di storici e sovrintendenti che ha davanti a sè un fruttoso cammino. La tappa più recente si sofferma oggi su Valerio Castello (1624-1659), figlio del già noto Bernardo (anch’egli pittore e amico del Chiabrera) ma, soprattutto, grande innovatore. Ed è per questo che, per questa volta, perdoniamo l’inutile sottotitolo (genio moderno) della bellissima mostra.

Ottimamente  collocata nelle sale del palazzo reale di via Balbi e precisamente negli spazi occupati in quegli anni dal frequentatissimo teatro del Falcone (anche in questo campo, quando un serio studio restituirà a Genova la sua importanza nel circuito teatrale del tempo?) l’itinerario espositivo delinea con chiarezza dimostrativa i termini di questa “novità”, ben percepibilie sia nelle opere scelte che nel non inutile contesto dei pittori del tempo. Il padre stesso, Andrea Semino, Luca Cambiaso, Giovan Battista Carlone, Orazio e Giovanni Andrea De Ferrari, l’ Assereto, tra gli altri, e i suoi allievi (Bartolomeo Biscaino, Giovanni Paolo Cervetto, Stefano Magnasco), qui pertinente dimostrazione e non inutile riempitivo.

Valerio Castello: Il ratto di Proserpina
Valerio Castello: Il ratto di Proserpina



Riunite come in un’ideale quadreria le opere di piccole dimensioni mostrano il successo avuto presso i collezionisti dell’epoca. L’opera dell’artista viene poi illustrata nelle tele della maturità, le grandi Adorazioni dei pastori e i Ritrovamenti di Mosè che, con ardimenti coloristici e di panneggio preludono al Trionfo di David e a Le Danaidi  opere che mostrano inequivocabilmente il talento precorritore di Castello verso il futuro gusto rococò. Le influenze di Perin del Vaga e di Parmigianino sono messe in luce come le successive di Van Dick e, in particolare di Giulio Cesare Procaccini. Preziosa la possibilità di ammirare, ovviamente in loco, l’ affresco dell’Allegoria della Fama, e ancora i capolavori de Il Ratto di Proserpina e  de Il ratto delle Sabine, oltre a La strage degli Innocenti. Un regalo aggiuntivo, da non tralasciare, a due passi dalla mostra, nel palazzo Balbi Senarega, ora sede dell’Università, il Carro del tempo che affresca la volta del Salone.







Valerio Castello
1624 – 1659


 


 

Genova

 

Museo di Palazzo Reale

 

Teatro del Falcone

 

15 febbraio - 15 giugno 2008



da martedì a domenica

ore 9.00 – 19.00

da martedì a domenica

ore 9.00 – 19.00

 



























 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013