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Natale, ogni scherzo vale

di Roberto Fedi
 
Data di pubblicazione su web 25/12/2007  

Gentili lettori, auguri. Lo sappiamo benissimo che questo è un Natale austero (si dice sempre così da quando abbiamo memoria); lo sappiamo che nel mondo ci sono talmente tante disgrazie che si dovrebbe essere più solidali (si dice così da quando eccetera); lo sappiamo, ancora, che basterebbe un po’ d’amore per risolvere molti dei mali del mondo (lo dicono Celentano, Bruno Vespa e Benedetto XVI, quindi non osiamo dubitarne); sappiamo anche, naturalmente, che si può dare di più (lo dicono a Telethon, tutti, da Pippo a quello dei pacchi, quindi sarà vero); siamo assolutamente consapevoli di essere in un momento brutto, il New York Times e il Times di Londra dicono che siamo un paese vecchio ma Napolitano, 82 anni, dice che non è vero (quindi abbiamo qualche difficoltà a credergli); ci sentiamo dire che ‘va tiuto béééne’, come dice in romagnolesco Prodi (quindi non ci crediamo, pardon); abbiamo negli orecchi che va tutto male, come dice Berlusconi col coro di Vespa (quindi ci girano ma ahimè ci crediamo per esperienza diretta); ci giunge notizia che l’oroscopo mette bene, come discettano in Tv maghi e maghetti in qualsivoglia canale in questi giorni (quindi non ci crediamo né punto né poco); ci è stato detto con ieratica prosopopea che Dio non c’è, come ha sentenziato pensoso l’autonominato filosofo Eugenio Scalfari in un dialogo rinascimentale con Ferrara giorni fa a Otto e mezzo su La7 (quindi non ci crediamo); e che invece c’è, come ha ri-sentenziato fra i denti il suo interlocutore Ferrara nello stesso luogo e ora (quindi non ci crediamo, bis); siamo martellati dalla notizia che l’effetto serra ormai sta sciogliendo il pianeta e che il caldo ci opprime e il deserto avanza, come dopo Al Gore dicono tutti i Pecorari Scanii del mondo (quindi non ci crediamo per nulla, visto che qui fa un freddo cane e piove a catinelle); sentiamo controbattere che non è vero niente, e che tutto è come prima, clima e quant’altro, come dicono gli altri (come se il clima fosse una questione di tessere: quindi non ci crediamo); ci hanno informato per giorni ai Tiggì che era nevicato a Lecce (ci crediamo), ma non ci hanno detto nulla del Darfur (ci crediamo anche a quello, purtroppo); e insomma ci hanno detto tutto e il contrario di tutto, compreso che Babbo Natale non esiste e la Befana invece sì (siamo contenti: noi alla Befana abbiamo sempre creduto). Ci hanno anche garantito che le intercettazioni non saranno più pubblicate sui giornali, perché pubblicarle è indegno di un paese civile eccetera (e qui ci siamo fatti una risata, davvero).

 

Ci è rimasta solo una curiosità, che resterà ahinoi inappagata dopo le diatribe televisive di questi ultimi giorni. Una domanda semplice, che vorrebbe una risposta magari in coro da circa 13 mila persone. E che è questa: ma come si fa a entrare alla Rai?

 

Nota. 13 mila persone et  ultra sono i dipendenti della Rai (il triplo di quelli di Mediaset). A cui si aggiunge un numero indefinito di collaboratori esterni. E poi dice che Babbo Natale non esiste.






 
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