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Informazione di regime

di Roberto Fedi
 
Data di pubblicazione su web 21/09/2007  

Piccola nota illuminante su un caso, magari minore ma secondo chi scrive clamoroso, di informazione di regime. Andiamo con ordine.

È a tutti stranota la faccenda Beppe Grillo. Non vogliamo entrarci: ne vedremo gli sviluppi. Comunque la si consideri, è un fatto non trascurabile (ne ha parlato, stranamente in modo condivisibile, anche Giovanni Sartori sul governativo Corriere della Sera, che è tutto dire). Ovviamente si può, anzi si deve, prendere posizione, soprattutto da parte dei politici interessati, o se volete della Casta – come ora si dice. Lo stanno già facendo: auguri.

Ma il TgUno, quello dell’ulivista Riotta, è una cosa diversa. Intanto perché è un telegiornale pubblico, e dovrebbe dare le notizie: magari anche i commenti, ci mancherebbe, ma soprattutto le prime. Ora, visto che il TgDue del seguace di An Mazza ha messo in onda addirittura il direttore in persona per dire che Grillo è pericoloso, perché qualcuno potrebbe anche premere il grilletto sentendo le sue parole (no comment: senti un po’ che idea della democrazia e del libero pensiero…), anche il Tg più filogovernativo che ci sia al mondo non è voluto rimanere indietro.

E così il 19 settembre, prima della partita dell’Inter (pessima anche quella)  e come seconda notizia (sic!) nei titoli di testa, ecco il servizio-bomba. Nel quale si rivela come un po’ d’anni fa il Grillo fu invitato a una festa dell’Unità a Dicomano, nel contado fiorentino. Compenso: 35 milioni. Ma lo spettacolo ebbe scarso successo, e l’incasso fu solo di 15 milioni. Pazienza, direte voi.

La notizia sarebbe questa (con tanto di indigeno dialettofono intervistato). Che il Grillo quei soldi del contratto li volle. E qui scandalo ed esecrazione, elargiti all’audience nazionale. Il servizio durava alcuni minuti.

Ora: se questo è giornalismo, noi siamo il signor Pulitzer. Che c’entrasse quel servizio con quello che sta accadendo oggi, dio solo lo sa. Anche perché visto che il Grillo faceva quel mestiere, beh non si capisce perché non dovesse esser pagato. Il signor Riotta, tanto per dire, fa il mestiere del giornalista: se una sera il TgUno ha meno spettatori, restituisce lo stipendio?


Non prendiamo posizione su Grillo. Ma su Riotta, cari amici, sì.






 
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