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Get Carter

di Federico Ferrone
  "Man from Plains"
Data di pubblicazione su web 10/09/2007  
Da qualche anno si osservano due tendenze interessanti nel panorama documentaristico degli Stati Uniti. Da una parte il sempre più frequento "salto" dalla fiction al documentario di autori celebri, come Oliver Stone, Spike Lee, solo per citare due nomi celebri. Dall’altra il proliferare di opere che hanno al centro grandi figure politiche contemporanee: si pensi ad Al Gore (An inconvenient Truth, Oscar 2007), Fidel Castro (Comandante di Oliver Stone) o all’ex segretario di stato americano Mc Namara (Fog of war di Errol Morris, anch’esso premiato con l’Oscar).

Man from Plains, documentario di Jonathan Demme sull’ex presidente americano e premio Nobel per la pace Jimmy Carter, è rappresentativo di entrambe le tendenza. Già premio Oscar per Il silenzio degli innocenti e autore anche di Philadelphia, il regista americano si è negli ultimi anni dedicato con sempre maggiore attenzione al cinema documentario, realizzando il bellissimo The Agronomist incentrato su Haiti e il giornalista Jean Dominique e il recente film su Neil Young.

L’uomo del titolo è appunto Jimmy Carter, nato nella minuscola Plains (meno di 700 abitanti), in Georgia, da una famiglia di coltivatori di tabacco e cotone, divenuto prima governatore della Georgia e poi presidente degli Stati Uniti. Uomo profondamente religioso ma aperto alla scienza, è tornato da qualche anno a vivere nel suo piccolo paese d’origine.



La scelta di Demme non è casuale: famoso per aver coordinato gli accordi di Camp David con il presidente egiziano Sadat e quello israeliano Begin, Carter è rappresentante di quel bilateralismo americano in politica estera che sembra oggi scomparso da quando è al potere l’"unilateralista" amministrazione Bush. Criticato per aver recentemente visitato Castro a Cuba, Carter è tuttora molto attivo politicamente con diverse associazioni che promuovo lo sviluppo e la democrazia anche in paesi considerati "nemici" dagli Stati Uniti.

Il regista ha dunque seguito per alcune settimane Carter durante la campagna promozionale del suo ultimo e controverso libro Palestine: peace not apartheid, decidendo di eclissarsi e di non interagire mai con il protagonista del film ma di filmarne tutti i momenti quotidiani. Dalle chiacchierate con la moglie al telefono alle discussione con il suo agente letterario o la guardia del corpo, le opinioni e i racconti di Carter emergono quindi in maniera spontanea (o quasi, perchè ovviamente la telecamera influenza sempre i personaggi), rivelando una umanità, oltre che un senso morale, che appaiono inconsueti per un uomo della sua fama.

Tra interviste alla CNN o con la tv israeliana, visite a New Orleans, le proteste dei rabbini di Phoenix, diatribe con intellettuali di destra e l’incontro con gli ex marines rimasti ostaggio nell’ambasciata americana a Teheran nel ’79, c’è tutto il tempo per fare emergere, oltre alla figura eccezionale di Carter, una fetta interessante dell’America e in particolare del modo in cui i suoi mass media affrontano la questione palestinese e la politica in Medio Oriente.

Leggermente troppo lungo e un po’ "di parte", Man from Plains, forse non è una vertiginosa esperienza dello spirito, ma sarà difficile che usciate dalla sua visione senza aver imparato qualcosa sugli Stati Uniti.




Man from Plains
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Jonathan Demme


 
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