Meriterebbe un saggio intero Redacted, il nuovo film di Brian De Palma, opera estremamente densa di significati politici e cinematografici, dallobiettivo esplicitamente pacifista e dal linguaggio filmico innovativo ed eterogeneo. Il film ripercorre la storia vera di un gruppo di soldati americani di stanza in Iraq che nel marzo del 2006 stuprarono una quindicenne a Mahmoudiyah, vicino a Baghdad, prima di ucciderla insieme al resto della sua famiglia.
Non si tratta di un documentario ma di unopera di fiction (ovviamente basata su fatti veri) costruita attraverso un collage di “falsi” documenti audiovisivi in cui si sovrappongono punti di vista molto diversi. La vicenda è infatti raccontata attraverso le immagini amatoriali di un soldato americano, quelle delle telecamere a circuito chiuso delle basi americani ma anche dei telegiornali di finte televisioni arabe, chat intercontinentali via Skype, commenti video postati su YouTube e video di rivendicazione di resistenti iracheni. Tutto ricostruito utilizzando degli attori tra la Giordania e gli studi cinematografici, ma basandosi su fatti reali o addirittura riproducendo documenti realmente circolati sulla rete. Di che far uggiolare gli esegeti di De Palma, autore da sempre profondamente attratto dalle riflessioni sullo sguardo, umano e fotografico, e le loro innumerevoli varianti e perversioni.
Redacted
Con evoluzione da tragedia greca, il film utilizza questa moltitudine di punti di vista per raccontare la degenerazione della vita di sei soldati (quasi tutti attori poco noti) responsabili di un check point in Iraq. La routine, lostilità dellambiente e lo straniamento prodotto dalla guerra spingono due di loro, grazie allassenso o il silenzio dei commilitoni, a concepire e mettere in pratica lo stupro della giovane, conclusosi poi con una vera carneficina e lo scoppio di uno scandalo internazionale.
Primo film in digitale di De Palma (girato con i soldi e gli strumenti della Hdnet films), Redacted è quindi un film profondamente depalmiano e forse la sua opera più esplicitamente politica. Ricorda in parte Vittime di Guerra (1989), film sul Vietnam anchesso incentrato sullo stupro di una ragazzina da parte di G.I. americani, e i suoi protagonisti fanno pensare, seppur in forme assai più tragiche, ai reduci del Vietnam ossessionati dalle riprese cinematografiche di Ciao America! (1969).
La guerra in Iraq, paradosso di guerra globale ma con pochissimi giornalisti presenti sul luogo, ha vissuto di censure che spesso solo le immagini amatoriali di telecamere e videofonini, iracheni come americani, hanno saputo squarciare. Per De Palma linclusione del materiale che circola su internet non è solo frutto di unattrazione estetica per lo sguardo, ma diviene anche necessità artistica e di verità per recuperare notizie censurate o “addolcite” dai media ufficiali e per mostrare i lati oscuri del conflitto, come le esecuzioni in diretta di soldati americani da parte dei gruppi di resistenti iracheni (impressionante la scena dello sgozzamento) e luccisione di civili.
Come spiega in una nota dintenzione lo stesso De Palma, laggettivo redacted (“redatto”) è usato per qualsiasi documento ufficiale preparato per il pubblico. Ma nellazione di redigere è insita anche la correzione, laggiustamento, o addirittura la censura. Ed infatti alla fine del film il regista ha deciso di far scorrere le vere immagine di alcune vittime civili del conflitto iracheno, oscurandone significativamente i volti con un tratto di pennarello nero, come avviene per i particolari scomodi di un documento ufficiale. A condizione di saperli analizzare, le fonti e i punti di vista “non ufficiali” possono servire a far emergere quanto è nascosto sotto quel tratto di pennarello.
Film straordinario, complesso eppure dallimpatto immediato, Redacted è importante anche per come mostra che la guerra in Irak, cominciata quattro anni fa ma ancora in corso, sia ormai entrata a fare parte dellimmaginario collettivo statunitense al pari di altri grandi eventi storici contemporanei, come lomicidio di Kennedy, il Vietnam e lUndici Settembre.
Ed è significativo, a tal proposito, che nei giorni in cui il film è presentato in concorso a Venezia venga proiettato anche In the Valley of Elah di Paul Haggis, storia di un gruppo di soldati di ritorno dallIrak dove le tensioni tra commilitoni, così come luso di tecnologie digitali, rivelano al contempo lorrore della guerra ed i suoi effetti devastanti sulla psiche dei reduci americani.
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