drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Voci di tessitori veneziani, sul finire del carnevale

di Carmelo Alberti
  Una delle ultime sere di carnovale
Data di pubblicazione su web 14/02/2007  

Dopo parecchi anni di assenza dal teatro recitato, Pier Luigi Pizzi ha messo in scena a Venezia, con eleganza e maestria, Una delle ultime sere di carnovale, capolavoro della maturità di Carlo Goldoni, ambientandolo nello spazio austero della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto, è affidato ad un composito nucleo di bravi interpreti, che comprende attori d'esperienza e giovani talenti.

Nella sala monumentale l'edizione veneziana sconfina in una fuga di stanze, che dilatano la rappresentazione verso l'esterno, lasciando intravedere il mondo reale attraverso grandi finestre e altre aperture. Tale disegno sarà, poi, rimodellato dallo stesso Pizzi con apposite scenografie per una tournée nei teatri di alcune capitali europee e, anzitutto, per il Teatro Mossoveta di Mosca, in virtù di uno scambio che ha già portato in laguna Il gabbiano di Cechov, diretto da Andrej Konchalovsky.

Nella casa-laboratorio del tessitore Zamaria si danno convegno una coralità di personaggi più o meno semplici che parlano la lingua di ogni giorno, un dialetto veneziano che risuona alla stregua di una perfetta partitura gergale. Per festeggiare una delle ultime sere di carnevale, gli artigiani giungono a piccoli gruppi, mostrandosi come varianti di un gruppo sociale reso unito dalla stima e dalla fiducia nel loro mestiere. La comunità dei tessitori e dei rivenditori di stoffe pregiate, alcune delle quali stanno appese alle pareti della sala, discutono, amoreggiano, giocano un'esilarante partita alla meneghella e, mentre mangiano di gusto, combinano matrimoni a lungo rimandati e pensano al loro futuro commerciale, consapevoli di far parte di una medesima famiglia, unita nel momento del bisogno. Quel campionario di umanità rivela, così, un confronto acceso tra la prontezza della solidarietà femminile e il senso di responsabilità maschile.

Cecilia La Monaca, Sara Bertelà, Dorotea Aslanidis
Cecilia La Monaca, Sara Bertelà, Dorotea Aslanidis



Il progetto registico esalta l'interezza del testo, evitando le interruzioni tra gli atti, per non spezzare il filo dell'azione che intreccia la gioiosa conversazione degli artefici alle preoccupazioni suscitate dall'annunciata partenza del disegnatore Anzoletto verso la Moscovia. È un modo per accentuare la bellezza di una pièce che intreccia lavoro e sentimento, che sollecita l'emergere dei sentimenti nascosti sotto le risate e lo scherno. Senza calcare troppo la mano sull'addio alla città lagunare, visto che la commedia è stata scritta nel 1762, anno della partenza di Goldoni alla volta di Parigi, Pizzi affida ai suoi attori il compito di vivere sulla scena la profondità di ciò che dicono.

Difatti è difficile scindere la trama di complicità e di sensibilità quasi sommessa, che emerge dai discorsi consueti e che per andare oltre ricorre ai proverbi e ai modi di dire, dalla sintonia tra gli interpreti che, muovendosi in un luogo straordinario, assumono fino in fondo i caratteri goldoniani, al punto da intenerirsi, sussultare, intristirsi e, poi, esultare davvero. La singolarità della stanza teatrale fa sì che agiscano come se si trovassero in una casa particolare e che possano recitare dando spesso le spalle agli spettatori. 

Stefano Scandaletti, Sara Bertelà
Stefano Scandaletti, Sara Bertelà



Warner Bentivegna rende Zamaria mediante una recitazione mobile, come se fosse un fragile e bonario sognatore; la scelta finale di risposarsi lo sospinge verso una contentezza infantile, che contrasta con la severità del ruolo paterno. Sara Bertelà interpreta Domenica, la figlia del padrone di casa, con una speciale delicatezza, rigorosa nei gesti e puntuale nell'espressività, passando senza sbavature dalla tenerezza al pianto, dalla felicità allo strazio; in alcuni momenti l'attrice raggiunge una speciale compiutezza, quando si dispera, seduta di schiena, per aver saputo che l'amato Anzoletto ha deciso di partire, oppure quando con grazia accende il sorriso, mentre beve un bicchiere dopo l'altro fino ad ubriacarsi.

Giacomo Rossetto e Serena Iannizzotto compongono la fresca e litigiosa coppia di Agustin ed Elenetta: bravi davvero nell'esprimere in modo spontaneo il desiderio di appartenersi, lontani dal mondo. Raffinata e solare nelle vesti di siora Marta è Dorotea Aslanidis, che sviluppa i tratti di una donna abituata a decidere, pronta a giudicare con severità, ma generosa e amorevole verso le amiche più giovani; si muove con la sicurezza di chi non ammette di essere contraddetta. Distaccato e sicuro per il suo stato sociale è il sior Bastian reso da Armando De Ceccon, che talvolta si astrae alla stregua di un osservatore fuori del gruppo.

Frizzante e divertente, invece, è Giovanni Vettorazzo nel ruolo di Momolo manganer, animatore delle feste, dispettoso folletto e adulatore, eppure stimato nel mestiere. Donatella Ceccarello è una siora Alba da manuale, perfetta nella misura delle movenze e nell'incisività del parlato; è un'attrice che possiede l'innata sicurezza dei tempi della recitazione. Ben disegnato il sior Lazzaro, marito apprensivo, del generoso Antonio Bazza. Palpitante e accorata la Polonia di Cecilia La Monaca, vero doppio di Domenica, sempre pronta a correre per bontà in soccorso dellìamica.

Il sior Anzoletto è un apprezzabile Stefano Scandaletti, che descrive con proprietà una parte difficile, quella di un personaggio che è un disegnatore ammirato e consapevole e, insieme, un giovane tenacemente innamorato. Esemplare è, infine, l'interpretazione della brava Anita Bartolucci come madama Gatteau, la ricamatrice francese mai rassegnata a cedere allo sfiorire degli anni, autentica animatrice della conclusione positiva di una commedia preziosa, consegnata da Goldoni all'ammirazione di ogni spettatore.

 




Una delle ultime sere di carnovale
cast cast & credits
 


Foto:
Gianfranco Lelj
 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013