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La suspence di "Delitto Perfetto" alla Pergola

di Filippo Ciardi
  Geppy Gleijeses e Leopoldo Mastelloni in Delitto Perfetto
Data di pubblicazione su web 09/12/2006  

Dopo il debutto prosegue la tournée della "fiaba mortale" di Delitto Perfetto, nell'allestimento teatrale della Compagnia dello Stabile di Calabria, fondato e diretto da Geppy Gleijeses, per «un recupero del giallo a teatro – ci confida il poliedrico e navigato regista e primo attore – che sembrava quasi impossibile».

Il testo originale della commedia è dell'inglese Friedrick Knott, maggiore della British Army durante la Seconda Guerra Mondiale e poi scrittore di soli tre gialli, ma tutti di grande successo a Broadway tra il 1950 e il 1960. Il suo lavoro più famoso, con titolo originale Dial M for Murder, fu adattato nel 1954 dallo stesso Knott per il noto film diretto da Alfred Hitchcock. E’ proprio dalla regia del "maestro del brivido" e dalla sceneggiatura di Knott che ha preso le mosse l'adattamento teatrale di Gleijeses.

La storia, ambientata nella casa, o meglio nel soggiorno, di un'agiata coppia londinese negli anni '50, è quella del tentato assassinio di Margot Wendice (un'affascinante Marianella Bargilli) da parte del marito, il tennista fallito Tony (l'elegantemente diabolico Geppy Gleijeses). Il movente sta più nel desiderio di ereditare la fortuna della sposa che nella gelosia per la relazione della moglie con lo scrittore di gialli americano Mark Halliday (un convincente Leopoldo Mastelloni). Per attuare il suo piano, Tony assolda un vecchio compagno di college, Swan Lesgate (il bravo Paolo Serra). Ma qualcosa non va per il verso giusto: la sera fatale Margot si difende e, brandendo un paio di forbici, uccide il sicario. Tony allora mette nella tasca del morto una lettera d'amore scritta da Mark a Margot, rubata qualche tempo prima. La polizia crederà così che la donna, ricattata da Lesgate, lo abbia ucciso per difendersi. Il tribunale condanna Margot all’impiccagione, ma alla fine l'ispettore Hubbard (Raffaele Pisu, brillantemente recuperato al teatro) scoprirà l'errore commesso da Tony, che gli sarà fatale.

Il cast di Delitto Perfetto
Il cast di Delitto Perfetto

 

Aldilà della trama, che concorre a far salire la tensione, ci interessa sottolineare il clima in cui la storia si svolge. «Invece di "areare" lo spazio – sottolinea Gleijeses - Hitchcock sfrutta la claustrofobia di quelli chiusi, li piega alla moltiplicazione della suspence, proprio come in una pièce teatrale filmata». Nelle note di regia Gleijeses si sofferma sul tema «dell'innocente che si deve discolpare, che deve rincorrere, pressato da ogni tipo di costruzione e ostacolato da ogni tipo di incidente, quella verità che lo assolverebbe agli occhi del mondo o quell'istante infinitesimale che lo farebbe uscire dall’incubo anziché precipitarlo nel gorgo del tempo che si esaurisce. Cos'è questo – scrive il regista - se non l'incubo ricorrente di ognuno di noi, un "topos" che ci insegue, certe notti, fin dalla prima infanzia?».

Nel nostro incontro nei camerini della Pergola, prima dello spettacolo, Gleijeses afferma come "Delitto Perfetto" sia «il contrario del "whodunit", il giallo classico alla Agatha Christie in cui il lettore deve scoprire tutto, come i protagonisti della storia. Qui il pubblico sa tutto dal principio, mentre i personaggi non sanno nulla e il mandante dell'assassinio sa solo qualcosa. Gli spettatori osservano i personaggi calandosi insieme a loro in un'atmosfera malsana, partecipando con trasporto perché sanno a quale destino vanno incontro gli attori. Così il pubblico gioca ad essere Dio. Questa è pura suspence, il "piacere della paura", il trionfo del brivido psicologico, nello sperare che alla fine ci sia il salvataggio impossibile». Nelle note di regia Glejeses precisa che «la suspence è progressiva per cui il primo aspetto di cui abbiamo tenuto conto è il senso del tempo, la sua scansione come avvicinamento progressivo e fatale allo scioglimento della vicenda, da cui discende quello della gabbia, che avviluppa progressivamente Margot alla ricerca di una via d'uscita». Il regista sottolinea che nello spettacolo «dominano l'interesse, un clima di odio e di misoginia nei confronti di Margot e un'ambigua complicità, al limite di una velata omosessualità, tra Tony e il suo amico-rivale Max, e tra il primo e Swan».

Lo spettacolo ha insomma diversi piani d'ascolto e si notano alcune soluzioni sceniche originali per riportare il film di Hitchcock sul palcoscenico di un teatro. Oltre al soggiorno, la stanza ricostruita come nella pellicola, dove si svolge quasi tutta la storia, è rappresentata anche la camera da letto di Margot, in alto, sulla sinistra, appena sotto l'arcoscenico. Sotto ad essa è il corridoio che conduce alla porta di casa, con accanto le scale dove verrà nascosta la chiave che sarà fatale al protagonista. Efficace anche la scelta di rappresentare dalla platea la telefonata di Tony dal club alla moglie.

Anthony Dawson e Grace Kelly nel film di Alfred Hitchcock (1954)
Anthony Dawson e Grace Kelly nel film di Alfred Hitchcock (1954)

 

«Rispetto al film – racconta Gleijeses – ho tentato un maggior approfondimento dei caratteri psicologici dei personaggi. Lo stile recitativo è influenzato da quello cinematografico, ma qui le scene sono "vere", il pubblico partecipa mentre queste si svolgono e ho preferito eliminare il sipario». I seppur minimi cambi di scena avvengono infatti "a vista", o meglio si potrebbe dire "al buio",  con l'oscurità che cala sul palco al momento giusto. «Il registro – precisa Glejieses - è quello dell' "understatement", della recitazione compassata, che amava Hitchcock e che amo io. Non è l'attore che va verso il pubblico in modo eccessivo, ma è capace di coinvolgerlo nella storia con lo stile della "sprezzatura", il contrario della ruffianeria». Gli attori danno tutti prova, effettivamente, di una recitazione perfetta, elegante e rappresentativa delle nevrosi del proprio personaggio, facendo lentamente salire la tensione dei dialoghi e quella generale, mentre una tela di ragno lentamente si costruisce intorno a Margot, tra capovolgimenti di fronte e fino allo scioglimento della storia.

Con Delitto Perfetto Gleijeses ci introduce in una vorticosa spirale di odio e nel territorio della suspence, «cosa ben diversa – afferma lo stesso regista - dal terrore. Si tratta della differenza che passa tra il rumore di una bomba volante nel suo precipitare e l'improvvisa esplosione di una carica di tritolo». Fino al disinnesco del congegno, con il salvataggio finale di Margot e il fallimento del piano alternativo di Tony.


Delitto Perfetto
cast cast & credits
 


 


 

Geppy Gleijeses
Geppy Gleijeses
 

 


 

Marianella Bargilli
Marianella Bargilli



 


 

Raffaele Pisu
Raffaele Pisu

 


 



Leopoldo Mastelloni
Leopoldo Mastelloni

 

 
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