Non cè Mostra del cinema senza Manoel De Oliveira, il novantottenne (!) maestro portoghese che continua, nonostante letà, a sfornare un film allanno, sempre pronto per la kermesse veneziana. Belle toujours è il piccante e corrosivo omaggio a un altro grande del cinema, Luis Buñuel, al suo sceneggiatore Jean-Claude Carrière e al celebre capolavoro Bella di giorno, interpretato da Catherine Deneuve.
Bulle Ogier
Il film continua il racconto di Bella di giorno, riprendendo dal quel film ben due personaggi (interpretati dagli straordinari Michel Piccoli e Bulle Ogier), che rivivono sulla scena ben trentotto anni dopo, in un nuovo incontro voluto con insistenza dallunico protagonista maschile. Lei cerca di evitarlo in ogni modo, ma lui la insegue e alla fine riesce ad attirare la sua attenzione: egli porta dentro di sé un segreto mai confessato che promette di rivelarle. Fissano perciò un appuntamento nello splendido appartamento parigino di lui e durante la cena la donna, ormai vedova, attende la tanto agognata rivelazione: cosa egli aveva detto a suo marito, muto e paralitico a causa di un colpo di arma da fuoco sparato dal suo amante. Latmosfera diventa tesissima, lei è disperata, non era stata capace di capire cosa in realtà fosse veramente accaduto. Lui invece si crogiola nel proprio sadismo: si è vendicato di quella donna che desiderava ardentemente, mai il cui orgoglio aveva gli impedito di possedere fisicamente.
Michel Piccoli
Straordinaria parabola contemporanea sulla miseria morale della borghesia, grottesca e intima analisi delle perversioni che regolano i rapporti tra un uomo e una donna, il cui passato lussurioso torna sotto forma di sadismo, Belle toujours è lennesimo grande film di De Oliveira. Rimettendosi sulle tracce della coppia Buñuel-Carrière, il maestro portoghese crea un ritratto lucido e spietato sullimpossibilità di fuggire alle proprie perversioni. Dopo aver passato una vita a mascherare la propria intima natura, nascondendola dietro lapparente rispettabilità del proprio status sociale e relegandola nella clandestinità, essa riesplode, soffocante e tremenda, durante la scena della cena. Chiusi nella cornice dorata e oscura di un banchetto "ferale", il gioco a due degli smascheramenti e dei segreti inconfessabili (reso in maniera splendida dalla raffinatissima interpretazione della coppia Piccoli-Ogier) prende il sopravvento sulle loro individualità, e i due, da attempati anziani dellalta borghesia si trasformano, diventando maschere deformate dalla loro stessa intima crudeltà.
Sotto la lente penetrante dellhumor nero, questa sorta di scena-quadro alla Goya, si chiude con la fuga di lei, la spettrale e beffarda risata di lui, le luci surreali dei candelabri, e un gallo che spunta improvviso, omaggio forse a un altro capolavoro di Buñuel, Viridiana. De Oliveira orchestra il tutto con la solita eleganza, scrutando tra le piaghe e i vizi della borghesia attraverso il suo stile raffinato e rigoroso, con la compiaciuta complicità dei suoi straordinari attori, e soprattutto di Michel Piccoli, con cui ha stretto un sodalizio artistico straordinariamente fecondo quanto affascinante. Diventato ormai da qualche anno il nuovo ultimo volto del cinema deoliveiriano, lattore francese giganteggia divertito sulla scena, prestando volto, voce e corpo alle leggerissime e penetranti parabole del maestro portoghese. E si ha sempre la sensazione, guardandolo anche a teatro, che stia vivendo una nuova giovinezza e non è poco per un quasi ottantenne, anche se attore di De Oliveira. Quando si dice, "letà non conta".
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