Da dieci anni esatti il Teatro Due di Parma – allora denominato Il Collettivo di Parma – ripropone con puntuale regolarità la messa in scena de L'istruttoria, testo che lo scrittore tedesco Peter Weiss compose dopo avere assistito, fra il 1963 e il 1965, a gran parte delle sedute del processo tenutosi a Francoforte contro alcuni SS e funzionari di Auschwitz. Insieme a giudici e avvocati, Weiss ascoltò le testimonianze di 409 persone, 248 delle quali sopravvissuti alla barbarie del campo di concentramento, e scelse di distillare quello sconvolgente e raccappricciante materiale in un "oratorio in undici canti", secco e implacabile come un resoconto scientifico.
Gigi Dall'Aglio – regista e anche interprete dell'allestimento – ricalca la sintetica e lineare impostazione del dramma e costringe il pubblico a un'attenzione sempre vigile e critica. La facile commozione è bandita dal racconto secco e preciso dell' inumana realtà del lager che proprio questa apparente freddezza pone in concreta e limpida evidenza. Gli spettatori sono condotti in un oscuro percorso che si snoda dai camerini, in cui gli attori sono intenti a truccarsi, fino all'aula dove un giudice sconcertato ascolta gli aguzzini e il loro difensore, così come le vittime. I personaggi ricordano e distribuiscono sull'insolito palcoscenico eloquenti correlativi oggettivi alle loro insufficienti parole: i vestiti, i carrelli, i barattoli del gas usato per le terribili "docce" e molti altri piccoli oggetti simbolo della banalità di quel male inaudito.
Il ritmo delle deposizioni è rapido e regolare e la recitazione secca e allo stesso tempo inevitabilmente commossa. L'undicesimo canto si conclude senza che sia stato emesso un verdetto e il pubblico è invitato a uscire, a ritornare alla luce senza tuttavia essere riuscito a spazzare le tenebre in cui era sprofondato. Nessun appluso, né esplicito segnale della fine di quello che si vorrebbe fosse stato soltanto uno spettacolo ma che in verità è stato una tragedia tanto immane da non ammettere alcuna forma di catarsi.
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