drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Intrigo internazionale

di Federico Ferrone
  Syriana
Data di pubblicazione su web 14/02/2006  
Quando il Medio Oriente va in fiamme, è forte la tentazione di mettere troppa carne al fuoco. Non si sottrae alla tentazione Syriana, ambizioso thriller geo- politico sugli intrecci tra Stati Uniti, Medio Oriente e lobbies petrolifere, scritto e diretto da Stephen Gaghan, giá premio Oscar per la sceneggiatura di Traffic. Prodotto dall'inseparabile e onnipresente coppia Clooney- Soderbergh, il film ricalca sotto molti aspetti proprio la struttura della pluri-premiata opera di quest'ultimo sui cartelli della droga tra Stati Uniti e Messico.

Tratto dal libro See No Evil, scritto dall' ex agente della CIA Robert Bear, il film cerca di mettere in scena un numero spropositato di questioni politiche contemporanee attraverso altrettanti personaggi dai destini incrociati. Al centro della sceneggiatura ci sono i loschi traffici che la potente corporation americana Connex-Killen, nata dalla fusione di due precedenti società, sta cercando di attuare in una non precisata monarchia produttrice di petrolio della penisola arabica. Mentre l'anziano monarca (impersonato da una specie di sosia del principe saudita Abdallah) si avvia lentamente a cedere il comando del paese al primogenito, l´altro figlio, il principe Nasir, giovane riformatore illuminato, vuole liberarsi della tutela americana e dotare il suo popolo di vere riforme democratiche.



Ovviamente, ed è questo l' assunto polemico più coraggioso del film di Gaghan, gli Stati Uniti hanno tutti gli interessi a rallentare lo sviluppo autonomo dei paesi produttori di petrolio, arricchendone le élites ma rallentandone le riforme, per poterne sfruttare più agevolmente le risorse naturali. L´Arabia Saudita, super- potenza economica e partner strategico della Casa Bianca, retta da un'aristocrazia miliardaria, ma il cui popolo vive spesso in condizioni medievali, è evidentemente il bersaglio principale di tale critica.

Intorno a questa trama sono messe in scena numerose situazioni di corruzione, disperazione e spionaggio. Ci sono le grandi società petrolifere americane, i cinesi che si installano nei mercati energetici medio-orientali, le petrol-monarchie del Golfo arabo con il loro carico di intrighi di palazzo, un avvocato incaricato di seguire la regolarità della condotta delle corporations, gli immigrati pakistani sfruttati come schiavi nei pozzi petroliferi, consulenti finanziari senza bandiera, agenti della CIA, integralisti islamici e alcuni mormorano che fosse presente persino Padre Pio, sebbene "uncredited" e tagliato al montaggio (speriamo di ritrovarlo nei bonus del Dvd).




Il risultato di cotanto dispiego di attori e situazioni è una trama complicatissima, spesso ben orchestrata e avvincente, ma inevitabilmente dispersiva e incompiuta nella sua volontà di rendere conto di tutti gli aspetti della presenza americana in Medio Oriente. Gaghan non è (ancora) Altman e non riesce a ricondurre tutte le storie che affronta ad un'unica sinfonia narrativa, con il risultato di rendere poco efficaci i pur interessanti spunti politici e gli ottimi attori del cast. E´il caso anche del coraggioso e sempre decoroso Clooney (nella versione originale parla persino farsi ed arabo), nel ruolo dell'agente segreto manipolato e "solo contro tutti", sulla scena per un tempo piuttosto ridotto e il cui personaggio risulta poco incisivo e approfondito. Per non parlare del disastroso Matt Damon, goffo, a disagio e assolutamente superfluo nell' economia del film.




Certo Syriana (a proposito, la Siria non compare mai nel film) ha il merito indubbio di portare all´attenzione del pubblico alcuni degli aspetti più oscuri della politica medio-orientale americana, suggerendo in particolare un legame diretto tra povertà e terrorismo islamico nell´interessante sotto-episodio del giovane operaio pakistano che viene licenziato e cade vittima di un imbonitore estremista. Interessanti sono anche le ambientazioni a Teheran, a Beirut e nel Golfo Persico (ricostruiti in Marocco e a Dubai), che giocano stilisticamente tra la ricchezza degli hotel all'occidentale e la sporcizia dei sobborghi controllati da Hizbollah o delle case per operai immigrati.

Ma il tutto resta vittima di una scelta di fondo irrisolta, sospesa tra la volontà di fare un film politico e il desiderio di costruire una trama serrata e intrigante, nella tradizione del thriller americano, cosa che peraltro a Gaghan riesce piuttosto bene.
Per il pubblico americano medio, che prima dell' 11/9 ignorava spesso anche i dati elementari della questione medio-orientale, l´effetto politico è forse dirompente ma per chi è abituato, condividendo o meno il giudizio, a vedere gli Stati Uniti rappresentati come l'impero del male della politica mondiale, la critica, per quanto coraggiosa, risulta anche abbastanza banale.






Syriana
cast cast & credits
 



 

 

 

 

 

 


 

Stephen Gaghan
Stephen Gaghan




 

 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013