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Il ritorno di un'Attrice

di Sara Mamone
  Hanna Schygulla
Data di pubblicazione su web 08/02/2003  
Hanna Schygulla non è più quella di un tempo. Ed è questo che la rende grande. Il bello di lei è proprio tutto in questo tempo trascorso, nel "come" è passato su di lei, in lei, il tempo. Attrice venerata e feticcio di quel miracolo di rinascita del cinema tedesco che ebbe in Rainer Werner Fassbinder il più intenso e tormentato protagonista (non poteva durare con quella intensità e infatti si levò assai rapidamente di torno senza affrontare la parabola pesante e forse fatalmente perdente di una più lunga durata) fu, di tutto il movimento, la più bella e la più emblematica presenza: il volto il corpo la voce. Fu ben di più che cinema quello che i grandi talenti tedeschi proposero ad un pubblico desideroso di usare e sfruttare ogni mezzo per convincersi della possibilità (della propria possibilità) di contribuire a cambiare il mondo.

Non fu così, sappiamo tutti che la grande utopia del '68 e poi i ben più crudi anni seguenti non sono stati rose e fiori e che il mondo che ne è uscito non somigliava a quel sogno. Rainer Werner se ne accorse forse, come per molte cose, prima degli altri. E se ne accorse anche Hanna che già durante la vita del grande regista si era staccata da lui, tentando sue (anche se forse meno vertiginose) strade. E per molti anni non fu più soltanto la musa di Fassbinder. Continuò la sua strada nel cinema, si riavvicinò al teatro (con le sperimentazioni dell'antiteater aveva proprio cominciato a Monaco la grande strada del rinnovamento drammaturgico di quegli anni), entrò e uscì dall'ombra.

Ora a distanza di trent'anni (una distanza più che sufficiente per storicizzare) la Schygulla ci espone i risultati di questo scorrere proficuo del tempo. Sono passati i furori della giovinezza trasgressiva ed è rimasta una meravigliosa, pacata e cosciente, maturità. E Hanna, non più splendente nel fisico, anzi serenamente appesantita, mostra tutto il brillìo della sua straordinaria personalità. Il cammino personale che ci espone con grazia coraggiosa nel recital Bertold Brecht, ici et maintenant non è quello di un reduce, non ha nulla dello strazio impalpabile che si respira spesso a contatto con i miti appannati del tempo. La bellezza placata di Hanna ci regala le emozioni, difficili da definire, di un'autentica artista che ha personalità sufficiente per uscire dal mito e anzi per afferrare i miti che potrebbero renderla prigioniera e farne, con femminile forza geniale, i compagni di un cammino rinnovato.

Lo spettacolo potrebbe essere riassunto come il match personale con il suo passato. Ma Brecht e Fassbinder, e Marlene e i fumosi cabaret berlinesi e tutta la memoria del grande cinema tedesco degli anni venti passano attraverso la coscienza scintillante di questa dama di mezza età con una cordialità miracolosa. È il presente che conta, costruito per noi attraverso la personalissima memoria dell'artista che riesce, con la generosità dei grandi, a farci partecipi della sua vicenda. Non è poco.

Brecht, ici et maintenant
cast cast & credits
 



H. Schygulla con R. W. Fassbinder (al centro) sul set di Berlin Alexanderplatz (1979)
H. Schygulla con R. W. Fassbinder (al centro)
sul set di
Berlin Alexanderplatz
(1979)





 
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