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I cinquant'anni della Paul Taylor Dance Company

di Gabriella Gori
  Paul Taylor Dance Company
Data di pubblicazione su web 20/12/2005  

Era il 9 dicembre 1961 quando la Paul Taylor Dance Company arrivò al Teatro dei Rinnovati di Siena, dopo il trionfale successo ottenuto l'anno prima al Festival Dei Due Mondi Spoleto, e da allora non si contano le presenze della compagnia statunitense in Italia, considerata una delle più rappresentative formazioni della modern dance americana.

A distanza di quarantaquattro anni, la famosa formazione torna nella terra del palio e con una tournée nel "bel paese" celebra il suo cinquantesimo genetliaco proponendo alcuni classici del suo repertorio firmati da Paul Taylor. Il ballerino e coreografo nordamericano che la fondò nel 1955 e ancora oggi, a settantacinque anni, la guida con grande energia e immutata creatività.

Presentata nella stagione teatrale del Teatro dei Rozzi e all’interno di "Connessione Danza", la rassegna organizzata dalla Fondazione Toscana Spettacolo in collaborazione con il Comune di Siena e i Rozzi, la tappa senese della Paul Taylor Dance Company è il frutto di una joint venture istituzionale che mira, soprattutto con Fondazione, a promuovere la danza sul territorio.

Per l'atteso appuntamento la compagnia newyorkese ha proposto Airs del 1978, Dust del '77 e Cloven Kingdon del '76, un trittico particolarmente apprezzato dal pubblico e assemblato per mostrare alcune tappe significative del percorso artistico di Taylor e della storia stessa della modern dance. Un genere che ha avuto in questo "danzatleta" di Pittsburgh l'esponente di una danza di ricerca che ha fatto tesoro della lezione dei grandi maestri ma, all'insegna della mellificatio (mellificazione), è riuscito ad elaborare un proprio stile approdando a risultati originali.

Nuotatore e appassionato di pittura, Paul a ventuno anni ebbe l'illuminazione tersicorea frequentando dei corsi in un campeggio del Maine dove lavorava come inserviente. In seguito studiò con Martha Graham e Doris Humphrey, le pioniere della danza moderna, con José Limon, considerato "il grande umanista della modern dance", e, sul versante accademico, con Antony Tudour, "il genio del balletto psicologico". Entrato nella compagnia di Merce Cunningham, anche lui allievo di Martha, dal '58 fece parte della Martha Graham Company fino a che nel '55 fondò la Paul Taylor Dance Company e nel '57 si fece notare con Seven New Dances  e con Duet.  Un pezzo su musica di Cage che suscitò violente reazioni per quella paradossale assenza di movimento che oggi, e troppo spesso, viene propagandata come novità dalla cosiddetta "non danza".

Spirito indomito, Taylor continuò la strada del dancemaker firmando creazioni definite "neo-dada" per l'astrattismo e la fantasia, ed altre apprezzate per l'ironia e la comicità. Tutte comunque caratterizzate dal lirismo di una danza "apollinea" o dall'energia di una danza "dionisiaca", e sempre rese con gusto ed eleganza, anche nella scelta musicale prevalentemente barocca, e affidate a robusti interpreti dal guizzante stampo ginnico.

Da Aureole in poi, un lavoro del '62 su musica di Haendel considerato un classico del repertorio  modern, il corpus coreografico 'tayloriano' si è arricchito di celebri titoli come Big Bertha del '71, Esplanade del '75, Arden Court dell'81, Rosas dell'85, A Musical Offering dell'86, Company B del '91, Fild of Grass del '93, Black Tuesday del 2001. Senza dimenticare Promethean Fire del 2002, il tributo del vegliardo alla memoria dell'11 Settembre, e nel 2005 Spring Rounds.

Airs, portato in scena ai Rozzi dalla generosa e brava Paul Taylor Dance Company, è un tipico esempio di lirismo 'tayloriano' per il celeste dei costumi e delle luci, firmate rispettivamente da Gene Moore e Jennifer Tipton, per le musiche di Haendel e il fraseggio coreografico. In un disegno architettonico preciso Taylor alterna ensemble, duetti, soli, che visivamente danno l'impressione di una danza incorporea grazie all'ariosità di certi passaggi, alla fluidità dei movimenti delle braccia, anche in terza posizione, agli studiati épaulements, ai veloci sautés, ai grandi jetés e ai taglienti splits.  

All'atmosfera "apollinea" di Airs ha fatto seguito l'impatto "dionisiaco" di Dust, definito da Paul  "un'ode a quella umanità colpita da afflizioni". Nella coreografia i ballerini, con indosso le tute color carne di Moore, partecipano sul Concert Champetre di Pulenc ad una sorta di rito collettivo intorno ad un danzatore appeso a una corda sul lato destro del palcoscenico. La denuncia della sofferenza umana diventa per l'artista americano l'occasione di dare libero sfogo all'atletismo dei suoi tersicorei che, illuminati dalla Tipton, si scatenano in continue evoluzioni con salti in ogni direzione, cadute e agoni.

In chiusura di serata Cloven Kingdon ha dato l'esatta percezione della mellificatio 'tayloriana', un procedimento con il quale il "coreoautore" rende omaggio ai suoi maestri ma al tempo stesso ne prende le distanze creando un suo pezzo e affidando alle musiche di Corelli, Cowell, Miller, e alle luci dell'onnipresente Tipton il compito di accentuarne il carattere autonomo.

Il tributo alla Graham è visibile nell’atmosfera raffinata, nei costumi che indossano i protagonisti (le donne in colorate gonne lunghe in tralice di Scott Barrie, che disegnano ampie ruote assecondando il movimento delle gambe, gli uomini in eleganti frac concessi da "After Six"), nella dinamica delle sequenze con i ballerini che volteggiano in cerchio e in diagonale. Il  richiamo a José Limon e Antony Tudor si percepisce nell'attenzione alla psicologia di coppie che si attraggono e si respingono. Ma la frase di Aristotele "l'uomo è un animale sociale", citata come sottotitolo a Cloven Kingdon, e la trasformazione degli azzimati signori in scimmie grottesche che rimbalzano, si rotolano per terra, corrono a destra e sinistra, stravolge il senso dell'operazione imitativa in favore di una creazione tutta 'tayloriana' che sa coniugare ironia e comicità, lirismo e vitalità,  eleganza e trasgressione.

 


Airs, Dust, Cloven Kingdon


Airs
cast cast & credits
 


Dust
cast cast & credits
 


Cloven Kingdon
cast cast & credits
 



Paul Taylor Dance Company
Paul Taylor
Dance Company



 

 


 























 
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