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Giornalismo e libertà di pensiero

di Federico Ferrone
 
Data di pubblicazione su web 01/09/2005  
George Clooney ha scelto il Maccartismo e il grande tema della libertà di stampa per il suo secondo film da regista, dopo quel Confessions of a Dangerous Mind (Confessioni di una mente pericolosa) in cui era lecito pensare che l’influenza del socio/amico Steven Soderbergh fosse ancora molto presente.

Fortemente voluto e seguito in tutte le sue fasi da parte del regista, il film, il cui budget è più ridotto del precedente, è evidente pretesto del liberal Clooney per parlare del clima di paranoia dell’America attuale, fomentato in parte anche da una stampa parziale e superficiale.

Good night, and Good Luck era la frase con cui era solito concludere le sue trasmissioni Edward Murrow, giornalista e opinionista per il network della Columbia, la CBS, quando tutta l’industria televisiva era ai suoi albori.  E quando si parla di albori della televisione in America, nei primi anni ’50 è inevitabile scontrarsi col Senatore Joseph McCarthy e la sua ossessiva caccia al comunismo ed ai suoi infiltrati nelle istituzioni e nella società civile americana. Perseguitati e condannati erano non solo i “Rossi” ma anche i “Pinkos”, i sospetti simpatizzanti.

Edward Murrow fu, secondo Clooney, personaggio esemplare di coraggio dell’informazione proprio nella sua lotta contro il Senatore del Wisconsin, contribuendo a rompere, con i suoi interventi espliciti e di denuncia, quel clima di omertà e delazione al quale, per paura di denuncia, nessuno osava ribellarsi.

Il film racconta della battaglia - e questa è storia - durata alcuni mesi e che ebbe luogo nel 1953 tra la redazione della CBS e l’esercito americano dapprima, e lo stesso Mc Carthy in seguito. Vicenda scatenante di questa disputa fu il caso di Milo Radulovic, radiato dalla Marina perché, suo padre essendo stato visto sfogliare un quotidiano serio, era stato considerato “un rischio per la sicurezza nazionale” (si parla qui di quella homeland security dietro cui si proteggono le sistematiche violazioni dei diritti civili che periodicamente affliggono gli Stati Uniti del post 11 settembre).

Radulovich dicevamo fu espulso senza alcun processo, così come suo padre e sua sorella furono sottoposti ad intimidazioni. Murrow e la CBS, prendendo le sue difese con coraggiosi editoriali, si attirarono non solo le critiche dell’esercito e degli sponsor del programma, che con l’esercito avevano alcuni ricchi contratti, ma dello stesso McCarthy. In una serie di memorabili trasmissioni, Murrow seppe denunciare con lucidità tutti gli abusi ed i metodi di McCarthy, contribuendo in tal modo (così vorrebbe il film) alla creazione di una commisione di inchiesta governativa nei confronti del Senatore, che provocò il suo eclissarsi politico.

George Clooney
George Clooney
 
Clooney, il cui padre fu giornalista proprio per il network CBS, ritaglia per sé stesso, come nel suo precedente film, un ruolo di comprimario, in questo caso quello del socio produttore di Murrow, Fred Friendly: si è imbruttito rispetto al solito (ma non troppo) ed ha pure concesso al suo personaggio qualche difettuccio, come una punta di viltà (ma non troppo).

Girato interamente in bianco e nero ed in interni, il film è un mini-racconto esemplare sulla libertà di pensiero, confezionato seguendo con ottimo ritmo i tempi frenetici di una redazione giornalistica e con un gioco di attori che, con abbondante ricorso ai primi piani, ricorda il racconto giudiziario nella sua versione migliore.

Efficace è anche l’uso di immagini d’archivio, dalle pubblicità agli interventi di giornalisti e politici andati in onda in quegli anni, tanto che la figura di McCarthy, che pur è uno dei personaggi principali, appare solo per mezzo delle immagini del vero Senatore, senza ricorso ad attori.

Il racconto si svolge in flashback a partire dall’ottobre 1958, dal momento in cui Murrow diede in pratica addio alla stampa civile in prima serata, relegato alla domenica pomeriggio dai suoi capi per fare spazio ai giochi di intrattenimento che avrebbero di lì a poco dilagato. Tuttavia il film mantiene una sostanziale unità di narrazione, concentrata in poche settimane, quasi tutto ambientato tra gli studi di registrazione e gli uffici della CBS. Se il riferimento e il bersaglio del racconto sono come detto in buona parte quelli di oggi, la storicità del racconto non è stata deformata e i dialoghi non incocciano in nessuna tentazione anacronistica o forzatura.

Good Night and Good Luck è un film di coraggio civile, girato secondo quelle forme del cinema indipendente e impegnato di oggi, alle quali, pur essendo un prodotto superiore alla media, non può fare a meno di riferirsi.  E qui si può trovare forse il limite intrinseco di questo tipo di film, pur coraggiosi e indipendenti ma pur sempre rispettosi di un certo politically correct e comunque legate a grandi produzioni (non a caso produce qui Warner, anche se nella sua sotto-agenzia Independent).

Inevitabile pensare e verificare che il risultato è quindi assai meno “di rottura” e, per forza di cose, più leggero rispetto al cinema americano d’impegno degli anni Settanta che aveva prodotto film, per fare solo qualche esempio, come I tre giorni del condor, Nashville o Tutti gli uomini del presidente. Ma considerati i tempi che corrono…

Bravissimi, e ben diretti, gli attori: oltre a Clooney, lo sceneggiatore Grant Hesolv, il sempre bravo Robert Downey jr. ed un melanconico Ray Wise, nella parte di Don Hollenbeck, giornalista e amico di Murrow, che si suicidò per i continui attacchi e le accuse di filo-comunismo provenienti soprattutto dai media controllati dal tycoon Hearst.

Una menzione speciale per il protagonista David Straitharn nel ruolo di Murrow, il quale, facilitato dal fatto di essere una “faccia” forse meno conosciuta dei suoi colleghi, riesce meglio di tutti a fondersi perfettamente nel personaggio. Davvero straordinario quando, appena prima ed appena dopo di ogni intervento in cui da sfoggio dell’infallibile sicurezza professionale (e morale) del giornalista, mostra la fragilità dell’uomo: nervoso, angosciato e quasi tremebondo.

 




Good Night, and Good Luck
cast cast & credits
 




Good night and good luck
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