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Crosby, Stills & Nash in concerto

di Michele Manzotti
 
Data di pubblicazione su web 09/07/2005  
Nemmeno la musica può regalare l'immortalità. Ma la longevità sì, e i casi sono tanti. Tra questi anche coloro che sono stati protagonisti assoluti di una stagione tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70 dall'altra parte dell'Oceano Atlantico. Provenivano da esperienze importanti (come Buffalo Springfield e The Byrds) e formarono quello che una volta veniva chiamato supergruppo. Stiamo parlando di David Crosby, Stephen Stills e Graham Nash e la loro consacrazione avvenne, come nel caso di altri artisti, sul palco del Festival di Woodstock. Il loro primo album insieme superava il country e il rock'n'roll, li riuniva e li trasformava con l'aiuto di melodie ispirate e rese celebri da intrecci vocali dalla perfezione armonica. Poi li raggiunse Neil Young e il quartetto incise dischi come Dejà Vu e 4  Way Street, rimasti nella storia del rock. Come sempre succede le favole sono destinate a chiudersi: Young può vantare forse la più soddisfacente carriera solista del quartetto, mentre gli altri hanno comunque continuato a fare buona musica. Spesso in tre, a volte in due come nel caso di David Crosby e Graham Nash (il sodalizio più duraturo) che nel marzo 2005 avevano suonato anche in Italia. Ma l'estate dei concerti spesso regala situazioni inaspettate ed ecco una gran folla riempire Piazza Napoleone a Lucca per Crosby, Stills e Nash che inauguravano ufficialmente l'edizione 2005 del Summer Festival

Il tour, organizzato dopo l'uscita di due dischi (l'antologia del gruppo e Man Alive di Stills), era suddiviso in una parte acustica e una elettrica, anche se quest'ultima predominava in numero di brani. Questo anche per mettere in evidenza l'eccezionale formazione che li accompagnava sul palco, a partire da  Mike Finnigan all'organo Hammond, già in Electric Ladyland di Jimi Hendrix, per proseguire con Jeff Pevar alla chitarra, che normalmente suona con David Crosby, e il figlio di quest'ultimo, James Raymond alle tastiere. Il gruppo era completato dal batterista Joe Vitale e dal bassista David Santos, una sezione ritmica efficace nel supporto, ma mai preponderante. C'era infatti da evidenziare le voci dei tre protagonisti, oltre ai loro brani. Voci, e questo è uno dei miracoli, ancora belle e funzionali ai pezzi proposti. Che non erano solo gli hit conosciuti da tutti (l'inizio, entusiasmante, ha inanellato Carry On, Marrakesh Express, Long Time Gone), ma anche le canzoni dell'ultimo disco di Stills, come  Ole Man Trouble del bluesman Booker T. Jones, e altre di Crosby e Nash, su tutte Cathedral e Milky Way Tonight. Se dobbiamo descrivere i tre artisti, diciamo che Stills è tornato al blues e lo evidenzia con la sua intonazione un po' roca. Nash è rimasto il più "ordinato" dei tre, tanto da stare nel mezzo della scena e fungere da maestro di palcoscenico, oltre a essere colui che dialoga maggiormente con il pubblico. Crosby non sembra, apparentemente, soffrire dei problemi di salute che lo affliggono da tempo e sfodera una voce dei tempi migliori, in alcuni momenti cristallina, senza una sbavatura di frequenza.
 

John Sebastian, Graham Nash, Joni Mitchell, David Crosby e Stephen Stills a Woodstock
John Sebastian, Graham Nash, Joni Mitchell, David Crosby e Stephen Stills a Woodstock

E poi lo spirito di Woodstock non muore, anzi is well, alive and living in per usare un termine tipico della lingua inglese: la canzone Military Madness fa riferimento a chi combatte le guerre in nome di Dio, e Crosby sottolinea come attualmente ci sia una scimmia nella Casa Bianca ("abbiamo provato a mandarlo via, abbiamo provato"). Nash ha preso una bandiera arcobaleno e con le due dita in segno di vittoria ha detto "peace" al pubblico festante. Tanti i momenti belli: la dolcezza di Helplessy Hoping e Find the coast of Freedom, la psichedelia di Dejà Vu, l'attualità di Chicago, la forza strumentale di Wooden Ships che ha chiuso il concerto. E poi i bis: la Woodstock composta dall'amica Joni Mitchell e Teach your Children di Nash cantata da tutto il pubblico e molto più efficace della versione del Live Aid del 1985 che può essere reperita in Dvd. Woodstock, musica, pace, amore: i valori e le sensazioni con cui ci siamo congedati dal concerto. Il giorno dopo ci siamo svegliati con le bombe di Londra. Forse la "scimmia nella Casa Bianca" non si è ancora resa conto dei danni che sta provocando. 


Crosby, Stills & Nash in concerto



cast cast & credits
 


 

Crosby, Nash e Stills a Woodstock
Crosby, Nash e Stills a Woodstock

 

 

David Crosby
David Crosby

 



Stephen Stills
Stephen Stills

 


 
Graham Nash
Graham Nash



 

Neil Young
Neil Young
 

 


 

 


 

 
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