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Reticoli drammaturgici

di Antonio Scribano
  Spider di David Cronenberg
Data di pubblicazione su web 14/12/2002  
Spider, ultimo lavoro del regista David Cronenberg, è una sorta di psicodramma, dove paziente e terapeuta sono la stessa persona, e dove la messinscena rispetta i tempi dell'azione interiore. Lo "schizofrenico" protagonista della storia Dennis Clegg (Ralph Fiennes) torna a visitare i luoghi dell'infanzia per ricostruire, nella memoria, il tragico episodio della morte della madre. L'occhio della mente illumina scenari cupi su cui aleggia lo spettro di una sessualità morbosa ed inquietante. Dentro questa cornice asfittica e fantastica assistiamo alla violenza di un uomo che uccide la moglie (per stare con l'amante) e al dolore di un bambino costretto a vivere una fittizia "normalità" domestica, fino a quando, attraverso un brusco ribaltamento della diegesi filmica, scopriamo che è proprio lui - il piccolo Spider - l'assassino.



Come nell'ultimo film di David Lynch (Mullholland Drive) il personaggio autocompone il puzzle della propria 'coscienza', che lo porterà a un'agnizione finale che da vittima lo 'scoprirà' carnefice (si pensi anche a Memento). Il film procede per flashback che, frutto di una manipolazione 'privata' della realtà, portano comunque allo scioglimento tragico e doloroso.

Scene vissute e immaginate s'intrecciano in una tela densa e viscosa che diventa cielo e sfondo di ogni gesto e ogni azione. La struttura a reticolato della drammaturgia, che rispecchia i procedimenti mentali del protagonista, si concretizza in una realtà (la raffineria, le innumerevoli grate che recintano gli spazi della periferia urbana, lo specchio rotto ecc.) che denuncia uno sguardo fortemente soggettivo. Tutti i corpi appaiono immateriali, proiezioni fantastiche della psiche.

Il film si sviluppa su due piani che si intersecano: il passato e il presente; la storia del protagonista adulto e della sua memoria, ma Cronenberg viola quest'ultimo principio temporale ingabbiando la prima nella seconda e facendo della ricerca del sè adulto una proiezione 'futura' del bambino e della sua infanzia. In apertura, infatti, subito dopo i titoli (che sbalzano su uno sfondo ramato e ossidato), la macchina da presa, con un movimento morbido di carrello, si abbassa alla visuale di 'un' bambino. Una folla di persone, scese dal treno, sfreccia torreggiando su di lui/noi incurante: lo sguardo del piccolo è il nostro. Il bambino incontra finalmente 'se stesso adulto', sceso per ultimo dal treno, e decide di seguirlo.

Come in Videodrome, nel Pasto nudo, nella Butterfly e in Existenz, il corpo virtuale della finzione si rifrange sul reale dissestando la logica e il senso, proiettando ombre e colori abnormi ormai inorganici. La malattia, la nevrosi, la schizofrenia, come meccanismi di fuga e di difesa, non fanno più parte della struttura "interna" dell'inconscio e del rimosso, ma creano nuove realtà materiali, nuovi sistemi significanti che si intrecciano in maniera indissolubile con il reale dando vita a un diverso modo di percepire e di leggere il mondo.



Spider
cast cast & credits
 

David Cronenberg e Ralph Fiennes sul set di Spider
David Cronenberg e Ralph Fiennes sul set di Spider




 
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