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Il malessere esistenziale

di Fabio Tasso
  L'imbalsamatore
Data di pubblicazione su web 01/01/2002  
Al quarto lungometraggio (l'esordio semi-documentaristico con Terra di mezzo affrontava la cruda realtà degli emarginati nella società attuale), Matteo Garrone si confronta ora con il genere noir. Ma L'imbalsamatore, e lo diciamo subito, non è (o meglio, non è soltanto) un noir, ma un film più complesso e sfaccettato, nel quale gli stilemi classici del genere (la violenza e la vendetta, per esempio) vengono rielaborati in maniera del tutto personale e inseriti in un contesto dal quale risultano imprescindibili.

Scritto con Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, il film presenta due personaggi antitetici. Da una parte Peppino Profeta (un eccellente Ernesto Mahieux), il nano, l'imbalsamatore, dall'altra il giovane Valerio (Valerio Foglia Manzillo), che accetta di diventare suo aiutante, spinto dalla passione per la tassidermia e dalla volontà di trovare un lavoro migliore, senza curarsi di chi lo avverte che il nano è un uomo pericoloso, in combutta con la camorra napoletana.

La storia vira immediatamente verso toni cupi e abietti, accentuati da una fotografia fredda che trasforma il litorale campano in una terra anonima, spazzata dal vento, pressoché inumana. È in questo paesaggio ostile che Profeta matura la sua passione sconsiderata per il giovane, trascinandolo verso una perdizione morale alla quale il ragazzo risponde con una mescolanza di deferenza e brama (paura e desiderio). L'entrata in scena di un terzo personaggio, Deborah (Elisabetta Rocchetti), una ragazza incontrata per caso a Cremona durante un viaggio come corrieri della droga (a insaputa di Valerio), proietta la storia nell'anormalità di un triangolo amoroso distorto e latente (la passione di Profeta per Valerio non è chiara fin dall'inizio), consumato in un susseguirsi di situazioni rarefatte e prive di accenti drammatici che conducono a un finale inevitabilmente tragico, ma anche poco convincente. Al comportamento straniato, teso ed efficacissimo del nano, fa infatti da contrappunto quello di Valerio, che riesce a sciogliere la perdurante incertezza tra la vita "normale" con Deborah e quella dissipata in compagnia di Profeta soltanto con un gesto estremo e violento, ma anche confusamente dissimile dal suo modo d'essere.

Il segno più netto e incisivo di L'imbalsamatore sembra essere il disagio esistenziale, un malessere di vivere che si attacca alla pelle e dal quale i personaggi non riescono a liberarsi. Ma in questa pellicola, a fare da filo conduttore c'è il comportamento ambivalente di Valerio, soverchiato dalla sua naïveté e invischiato nel sentimento di attrazione/repulsione per il nano. Garrone calibra i meccanismi narrativi insistendo nella prima parte sulla nascita della relazione tra i due protagonisti; nella seconda parte, e segnatamente con la comparsa di Deborah, la sceneggiatura sembra rinunciare a ogni pretesa di drammatizzazione, mostrando soprattutto, con tocchi rapidi e fugaci, l'inevitabile progressione dell'odio del nano per la (apparente) felicità della coppia.

Profeta è vittima del troppo amore, dell'eccessiva passione riversata su Valerio; lo stesso amore e la stessa passione che nutre, come mostra la parte iniziale, per gli animali imbalsamati. La tassidermia, elevata al rango di metafora dei rapporti umani, diventa in questo modo la chiave di lettura per comprendere i delicati e contraddittori rapporti che il nano instaura con i suoi simili.

Un percorso umano inevitabilmente contrastato e tormentato, che il regista mostra alternando i primi piani a campi lunghi di paesaggi raggrumati dalla nebbia (è curioso come il litorale campano e la città di Cremona ne risultino quasi indistinguibili), in un film che si fa a tratti road-movie (nei viaggi tra le due località) e che non rifugge dal grottesco, mescolando ironia e riflessione amarissima sull'impossibilità degli esseri umani di trovare conforto e fuggire la solitudine che inquina ogni gesto o azione.


L'imbalsamatore
cast cast & credits
 

Valerio Foglia Manzillo ( Diego)
Valerio Foglia Manzillo ( Diego)




 
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