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Frida goes to Hollywood

di F.F.
  Frida
Data di pubblicazione su web 18/01/2003  
Leon Trotski, ospite d'onore di una serata organizzata in Messico in suo onore dal pittore Diego de Rivera e altri membri del partito comunista locale, incanta la platea con profezie sul destino dell'Europa . Dopodichè, intercetta l'affascinante pittrice Frida Kahlo con un complimento becero e, da erotomane un po' rimbambito, ci finisce a letto, incurante della moglie, venuta dalla Russia con lui.



A parte questo agghiacciante siparietto, Frida, biografia dell'artista messicana, pittrice e icona trasgressiva, prodotto dal gigante Miramax con spreco di mezzi e interpreti eccellenti, si attesta pienamente nel livello (piuttosto scarso, peraltro) delle grandi produzioni americane. Non a caso, il film si era aggiudicato la serata di apertura del recente Festival di Venezia, tradizionalmente riservata proprio a mega-prodotti hollywoodiani.

In due ore, è ricostruita la turbolenta vita della pittrice, dall'adolescenza segnata da un grave incidente alle gambe, attraverso il matrimonio col pittore Diego Rivera fino alla morte a soli 47 anni. Nel mezzo l'amicizia con la fotografa Tina Modotti (interpretata da Ashley Judd) e i flirt celebri con la moglie di Andrè Breton e appunto Leon Trotski (un disarmante Geoffrey Rush).

Un'esistenza che ha fatto della pittrice un simbolo dell'emancipazione femminile e ha scatenato una vera e propria concorrenza tra star per interpretarne il ruolo sul grande schermo. Battendo Madonna e Jennifer Lopez, l'ha spuntata la messicana Salma Hayek, finora solo protagonista di interpretazioni mediocri o fugaci apparizioni da 'donna fatale' in film come Traffic e Dal Tramonto all'alba.

Nonostante il suo debole curriculum, l'unica sorpresa del film è proprio la Hayek, in grado di reggere la parte dall'inizio alla fine e che per l'occasione ha accettato di imbruttirsi infoltendosi le sopracciglia e applicandosi baffi ai lati della bocca. L'intensità della sua interpretazione accanto a quella di Alfred Molina nel ruolo di Rivera provano a tenere in piedi un film scontato che segue troppo minuziosamente la vicenda biografica della pittrice e che mette in campo troppi personaggi (si vedono anche Banderas ed Edward Norton nella parte del magnate Rockfeller) e cerca, in poche battute, di caratterizzare ognuno di loro, rendendolo però una macchietta.

Ci si chiede perché Julie Taymor (regia), regista teatrale sperimentale e autrice dell'interessante Titus, abbia accettato passivamente un plot così scontato e hollywoodiano nel senso peggiore del termine, preferendo lavorare su soluzioni visive coloratissime (come e più dei quadri della Kahlo), tecnicamente valide ma assolutamente incapaci di incidere sull'opera.

Da segnalare, invece, gli intermezzi surreali che mescolano alle riprese animazioni sperimentali. Veri e propri squarci nella mediocrità, sono realizzati dai fratelli Quay, coppia di cineasti indipendenti sconosciuti in Italia, cui l'ultima Mostra del Cinema di Venezia e, la scorsa primavera, la Cineteca di Bologna, hanno dedicato brevi retrospettive.


Frida
cast cast & credits
 

Salma Hayek come Frida
Salma Hayek come Frida




 
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